Blog di Krugman

Amplificazioni incestuose, con riguardo all’economia (29 gennaio 2013)

 

January 29, 2013, 5:44 pm

Incestuous Amplification, Economics Edition

 

Back during the early days of the Iraq debacle, I learned that the military has a term for how highly dubious ideas become not just accepted, but viewed as certainties. “Incestuous amplification” happen when a closed group of people repeat the same things to each other – and when accepting the group’s preconceptions itself becomes a necessary ticket to being in the in-group. A fundamentally flawed notion – say, that the Germans can’t possibly attack though the Ardennes – becomes part of what everyone knows, where “everyone” means by definition only people who accept the flawed notion.

We saw that in the run-up to Iraq, where perfectly obvious propositions – the case for invading is very weak, the occupation may well be a nightmare – weren’t so much rejected as ruled out of discussion altogether; if you even considered those possibilities, you weren’t a serious person, no matter what your credentials.

Which brings me to the fiscal debate, characterized by the particular form of incestuous amplification Greg Sargent calls the Beltway Deficit Feedback Loop. I’ve already blogged about my Morning Joe appearance and Scarborough’s reaction, which was to insist that almost no mainstream economists share my view that deficit fear is vastly overblown. As Joe Weisenthal points out, the reality is that among those who have expressed views very similar to mine are the chief economist of Goldman Sachs; the former Treasury secretary and head of the National Economic Council; the former deputy chairman of the Federal Reserve; and the economics editor of the Financial Times. The point isn’t that these people are necessarily right (although they are), it is that Scarborough’s attempt at argument through authority is easily refuted by even a casual stroll through recent economic punditry.

 

But these people aren’t part of the in-group, and if they do make it into the in-group’s conversation at all, it’s only by blurring their message sufficiently that the in-group doesn’t understand it.

And at this point, of course, all the Very Serious People have committed their reputations so thoroughly to the official doctrine that they almost literally can’t hear any contrary evidence.

 

Amplificazioni incestuose, con riguardo all’economia

 

Nel passato, durante I primi giorni della debacle irachena, appresi che i militari hanno un termine per esprimere con quanta forza idee discutibili possono non solo essere accettate, ma considerate come certezze. Una “amplificazione incestuosa” ha luogo quando un gruppo chiuso di persone ripete l stessa cosa al suo interno – e quando la accettazione di preconcetti del gruppo stesso diventa una condizione necessaria per far parte di quel gruppo. Un’idea fondamentalmente impropria – ad esempio, che i Tedeschi forse non  attaccheranno attraverso le Ardenne [1] – diventa una parte di quello che tutti sanno, dove “tutti” per definizione significa soltanto le persone che accettano quell’idea discutibile.

Noi sappiamo che nel periodo antecedente l’Iraq, quando proposizioni del tutto ovvie – che la possibilità di una invasione fosse assai fragile, che l’occupazione sarebbe stata un incubo – non erano tanto confutate quanto escluse completamente dal dibattito; se arrivavate a considerare queste possibilità, non eravate una persona seria, qualsiasi fossero le vostre credenziali.

La qualcosa mi riporta al dibattito sulla finanza pubblica, caratterizzato da quella particolare forma di ‘amplificazione incestuosa’ che Greg Sargent chiama il “Circolo vizioso del deficit a Washington [2]”. Mi sono già espresso sul blog a proposito della mia apparizione al programma televisivo Morning Joe ed alla reazione di Scarborough [3], che è consistita nel ripetere che quasi nessuno egli economisti in voga condivide il mio punto di vista secondo il quale il timore dei deficit è del tutto esagerato. Come sottolinea Joe Weisenthal, la verità è che tra coloro che hanno espresso punti di vista molto simili ai miei ci sono il capo economista di Goldman Sachs; il precedente Segretario al Tesoro ed il Presidente del National Economic Council;   il passato vicepresidente della Federal Reserve; il direttore economico del Financial Times. Il punto non è che queste persone abbiano ragione per forza (sebbene ce l’hanno), il punto è che il tentativo di Scarborough di argomentare con il peso della autorevolezza è facilmente confutabile anche con un superficiale riepilogo del recente dibattito tra gli esperti.

Ma queste persone non fanno parte del ‘gruppo chiuso’, e se proprio portano le loro opinioni nel dibattito all’interno del ‘gruppo chiuso’, ottengono solo di confondere il loro messaggio al punto che il ‘gruppo chiuso’ non lo capisce.

E a questo punto, ovviamente, tutte le Persone Molto Serie hanno impegnato la loro reputazione così a fondo nella dottrina ufficiale che in pratica non possono letteralmente ascoltare alcuna  prova contraria.



[1] Penso sia “through” e non “though”.

[2] “Beltway” (circonvallazione) è nella politica americana sinonimo della Capitale.

[3] Penso fosse l’intervistatore di Krugman in quel programma.

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