Blog di Krugman

Collera contro la moneta (8 gennaio 2013)

 

January 8, 2013, 5:00 pm

Rage Against the Coin

giu 24 q

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Well, the trillion-dollar-coin thing — deal with the debt ceiling by exploiting a legal loophole to have the Treasury mint one or more large-denomination coins, deposit them at the Fed, and use the cash in the new account to pay bills — has really taken off. Last month I spoke with a senior Fed official who had never heard of the idea; these days it’s all over.

There seem to be two kinds of objections. One is that it would be undignified. Here’s how to think about that: we have a situation in which a terrorist may be about to walk into a crowded room and threaten to blow up a bomb he’s holding. It turns out, however, that the Secret Service has figured out a way to disarm this maniac — a way that for some reason will require that the Secretary of the Treasury briefly wear a clown suit. (My fictional plotting skills have let me down, but there has to be some way to work this in). And the response of the nervous Nellies is, “My god, we can’t dress the secretary up as a clown!” Even when it will make him a hero who saves the day?

 

The other objection is the apparently primordial fear that mocking the monetary gods will bring terrible retribution.

Joe Weisenthal says that the coin debate is the most important fiscal policy debate of our lifetimes; I agree, with two slight quibbles — it’s arguably more of a monetary than a fiscal debate, and it’s really part of the broader debate that has been going on ever since we entered the liquidity trap.

What the hysterics see is a terrible, outrageous attempt to pay the government’s bills out of thin air. This is utterly wrong, and in fact is wrong on two levels.

The first level is that in practice minting the coin would be nothing but an accounting fiction, enabling the government to continue doing exactly what it would have done if the debt limit were raised.

Remember that the coin is supposed to be deposited at the Fed, which is effectively just a semi-autonomous government agency. As the federal government proper drew on its new Fed account, the Fed would probably respond by selling off some of its $3 trillion balance sheet. In effect, the consolidated federal government, including the Fed, would be financing its operations by selling debt instruments, just as always.

But what if the Fed decided not to shrink its outside balance sheet? Even so, under current conditions it would make no difference — because we’re in a liquidity trap, with market interest rates on short-term federal debt near zero. Under these conditions, issuing short-term debt and just “printing money” (actually, crediting banks with additional reserves that they can convert into paper cash if they choose) are completely equivalent in their effect, so even huge increases in the monetary base (reserves plus cash) aren’t inflationary at all.

 

And if you’re tempted to deny this diagnosis, I have to ask, what would it take to convince you? The other side of this debate has been predicting runaway inflation for more than four years, as the monetary base has tripled. The same people predicted soaring interest rates from government borrowing. Meanwhile, the liquidity-trap people like me predicted what would actually happen: low inflation and low rates. This has to be the most decisive real-world test of opposing theories ever.

 

So minting the coin would be undignified, but so what? At the same time, it would be economically harmless — and would both avoid catastrophic economic developments and help head off government by blackmail.

What we all hope, of course, is that the prospect of the coin or some equivalent strategy will simply take the debt ceiling off the table. But if not, mint the darn coin.

 

Collera contro la moneta

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Ebbene, la faccenda della moneta da tre mila miliardi di dollari – affrontare il tetto del debito sfruttando una scappatoia legale facendo in modo che il Tesoro coni una o più monete, le depositi presso la Fed, ed usi il contante della sua nuova linea di credito per pagare i conti – è davvero decollata. Il mese scorso parlai con un importante dirigente della Fed che non aveva mai sentito parlare di quell’idea; in questi giorni se ne parla dappertutto.

Sembrano esserci obiezioni di due tipi. Secondo la prima, sarebbe una soluzione indecorosa.  Ecco cosa pensare di tale argomento: siamo in una situazione nella quale un terrorista può praticamente passeggiare in una stanza affollata e minacciare di far esplodere una bomba che si è portato dietro. Si scopre, tuttavia, che i servizi segreti hanno scoperto un modo per disarmare il maniaco – un modo che per qualche ragione richiede che il Segretario al Tesoro indossi per un breve periodo un vestito da clown (le mie attitudini alla fiction cospiratoria sono un po’ peggiorate, ma ci deve essere un qualche modo per far funzionare una trama del genere). E la risposta delle vezzose e nervose fanciulle [1] è: “Dio mio, non possiamo vestire il Segretario come un clown!”. Persino quando ciò farebbe di lui un eroe che salva capra e cavoli?

L’altra obiezione consiste nella apparentemente primordiale paura secondo la quale scherzare con le divinità monetarie comporta conseguenze terribili.

Joe Weisenthal dice che il dibattito sul conio della nuova moneta è il più importante dibattito di politica della finanza pubblica dei nostri tempi: io sono d’accordo, con due piccole osservazioni – è probabilmente più un dibattito di carattere monetario che di finanza pubblica, ed è in sostanza un pezzo del più generale dibattito che si è sviluppato dal momento in cui siamo entrati in una trappola di liquidità.

Quello che gli isterici percepiscono è un tentativo terribile e sacrilego di pagare i conti del Governo come per incanto. Questo è del tutto sbagliato, e in sostanza è sbagliato in due sensi.

Il primo è che in pratica coniare la moneta non sarebbe nient’altro che una finzione contabile, che autorizza il Governo a fare quello che avrebbe esattamente fatto se il limite del debito fosse stato innalzato.

Si ricordi che si suppone che la moneta sia depositata  presso la Fed, che è in effetti proprio una agenzia governativa semi-autonoma. Nel momento in cui il Governo federale ricorresse in modo appropriato alla sua nuova linea di credito presso la Fed, la Fed probabilmente risponderebbe mettendo in vendita un po’ dei tremila miliardi di dollari della sua contabilità. In effetti, la amministrazione consolidata federale, che include la Fed, finanzierebbe le sue operazioni come sempre, vendendo i propri strumenti del debito.

Ma cosa accadrebbe se la Fed decidesse di non restringere la sua contabilità esterna? Anche così, nelle attuali condizioni non farebbe alcuna differenza – perché siamo in una trappola di liquidità, con i tassi di interesse di mercato sul debito federale a breve termine prossimi a zero. In queste condizioni, emettere obbligazioni sul debito a breve termine o semplicemente  “stampare moneta” (nella sostanza, dare credito alle banche con il ricorso a riserve addizionali che esse possano convertire in contante cartaceo se lo vogliono) sono soluzioni completamente equivalenti nei loro effetti, al punto che persino grandi incrementi nella base monetaria (riserve più contante) non sono per niente inflazionistici.

E se foste tentati di non dar credito a questa diagnosi, devo chiedervi cosa ci vorrebbe per convincervi? L’altro versante di questo dibattito è consistito nel predire per quattro anni una inflazione galoppante, nel mentre la base monetaria si è triplicata. Le stesse persone hanno previsto tassi di interesse alle stelle a seguito dell’indebitamento del Governo. Nel frattempo, coloro che sostenevano la tesi della trappola di liquidità come me avevano previsto quello che è realmente accaduto: bassa inflazione e bassi tassi. In ogni momento, questo test della realtà effettuale non può che  essere  quella più decisiva.

Dunque, coniare la nuova moneta sarebbe indecoroso, ma allora che fare? E poi … sarebbe anche economicamente senza alcun danno,  eviterebbe sviluppi economici catastrofici  ed anche aiuterebbe a sbarrare la strada ai ricatti al governo.

Quello che noi tutti ci auguriamo, naturalmente, è che la prospettiva della moneta o qualche strategia equivalente elimini il tetto del debito dal tavolo. Ma se così non fosse, chi se ne frega di coniare una moneta !



[1] “Nellie” è sinonimo di “attricetta, graziosa fanciulla” o, più in astratto, di persona un po’ “chic”.

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