Blog di Krugman

Dunque cosa farà, signor Presidente? (12 gennaio 2013)

 

January 12, 2013, 4:29 pm

So What Will You Do, Mr. President?

If I’d spent the past five years living in a monastery or something, I would take the Treasury Department’s declaration that the coin option is out as a sign that there’s some other plan ready to go. Maybe 14th Amendment, maybe moral obligation coupons or some other form of scrip, something.

 

And maybe there is a plan.

But as we all know, the last debt ceiling confrontation crept up on the White House because Obama refused to believe that Republicans would actually threaten to provoke default. Is the WH being realistic this time, or does it still rely on the sanity of crazies?

 

The thing is, the coin option sounds silly, but it clearly obeys the letter of the law. As far as I can tell, none of the other options — other than outright surrender — has the same virtue. Failing to pay debt service would be a breach of contract. Paying contractors, and maybe Social Security recipients, in scrip would violate the law, which says that they should be paid — not given IOUs. Deciding that the president has the right to ignore the debt limit after all would avoid these legal breaches at the expense of another breach.

 

And default in any of these senses would risk a huge collapse of confidence.

So is there a plan, or will it just be another case of tough talk followed by a tail-between-the-legs retreat?

As I said, if we didn’t have some history here I might be confident that the administration knows what it’s doing. But we do have that history, and you have to fear the worst.

 

Dunque cosa farà, signor Presidente?

 

Se fossi vissuto in un monastero nei cinque anni passati, o in un luogo simile, avrei preso la dichiarazione del Dipartimento del Tesoro, secondo la quale la opzione della moneta (di platino) è esclusa, come il segno che esiste qualche altro piano pronto ad essere varato. Forse il 14° Emendamento [1], forse i coupons della obbligazione morale o qualche altra forma di titolo provvisorio, o altro ancora.

E forse un piano esiste.

Ma come tutti sappiamo, l’ultimo confronto sul tetto del debito colse di sorpresa la Casa Bianca perché Obama si rifiutava di credere che i Repubblicani avrebbero effettivamente minacciato di provocare il default. Questa volta sarà realistica la Casa Bianca, o si affiderà ancora all’integrità mentale dei pazzi?

Il punto è che l’opzione della moneta sembra sciocca, ma chiaramente rispetta la lettera della legge. Per quanto posso dire, nessuna delle altre opzioni – se non la resa completa – ha la stessa qualità. Non pagare il servizio del debito sarebbe una violazione dei contratti. Pagare gli appaltatori, e magari i destinatari della Previdenza Sociale, con titoli provvisori violerebbe la legge, che dice che essi dovrebbero essere pagati – e non liquidati con dei “pagherò”. Decidere che il Presidente ha diritto di ignorare il limite del debito, dopo tutto, eviterebbe queste violazioni di legge al costo di un’altra violazione.

E il default in ognuno di questi significati rischierebbe una vasto collasso di fiducia.

Dunque c’è un piano, oppure sarà proprio un altro caso di un ‘alzare la voce’ seguito da una ritirata con la coda tra le gambe?

Come ho detto, se al proposito non ci fosse qualche precedente io sarei fiducioso che la Amministrazione sa quello che fa. Ma abbiamo quei precedenti, e si deve temere il peggio.



[1] Nei post di Krugman su questo argomento (la famigerata ‘moneta di platino’) il 14° Emendamento compare di frequente come una possibile soluzione alternativa ad una crisi drammatica sul ‘tetto del debito’. Evidentemente tale ipotesi consisterebbe nella dichiarazione di incostituzionalità di un voto contrario sul ‘tetto del debito’ da parte della Camera, in quanto contrario al 14° Emendamento. Tuttavia, non è semplice comprendere la logica, giacché la materia del 14° Emendamento riguarda i diritti civili e il divieto per ogni Stato degli USA di “porr(e) in essere o dar(e) esecuzione a leggi che disconoscano i privilegi o le immunità di cui godono i cittadini degli Stati Uniti in quanto tali”. Mi sono però accorto che la Sezione IV del 14° Emendamento comincia con queste parole: “Non si potrà contestare la validità dei titoli del debito pubblico degli Stati Uniti, legalmente emessi …”. Probabilmente, dunque, il riferimento al 14° Emendamento dipende da ciò; sia pure in un contesto diverso, quell’Emendamento contiene un divieto che il voto contrario sul ‘tetto del debito’ finirebbe con l’infrangere, perché in pratica porterebbe all’effetto di mettere in dubbio la validità dei titoli del debito pubblico. E questo spiega anche perché la questione appare legalmente assai controversa ….

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