January 18, 2013, 9:59 am
It’s looking increasingly as if House Republicans won’t crash the world economy by refusing to raise the debt ceiling, at least not right now. Score a big one for the White House (provisionally); its bet that it wouldn’t need a way to bypass the ceiling is looking like a winner (although it ain’t over until the tanned guy cries).
It’s important, however, to be clear about what’s going on here, and in particular about the nature of the debate within the GOP. Some commentary depicts it as a debate between radicals and moderates; but it’s actually a debate between extortionists and con men.
Here’s what I mean. Essentially the entire GOP is committed to radical policy goals that are also deeply unpopular. All but 10 House Republicans voted for the Ryan plan, which would privatize and defund Medicare, impose savage cuts on Medicaid, and cut taxes on the wealthy and corporations. There was effectively no dissent from the notion that we need to dismantle the welfare state in order to make room for low taxes at the top.
But the public favors higher taxes on the affluent, and strongly supports all the major social insurance programs. So the divide within the GOP is about how to get past this awkward political reality.
One faction basically wants to use the party’s power of obstruction: threaten to provoke a crisis over the debt ceiling — in fact, do this again and again — and thereby force Obama to implement the GOP agenda.
The other faction wants to achieve the same goals by stealth. Pretend that what you’re really concerned about is debt and the fate of our children; cultivate the Very Serious People and the deficit scolds; impersonate a budget wonk; and smuggle the agenda in by dressing it in fiscal responsibility camouflage.
So it is, as I said, the extortionists versus the con men: same goals, different tactics.
Unfortunately for the Republicans — and fortunately for the rest of us — neither approach seems to be working (although a combination of stealth and extortion came alarmingly close to getting Obama to raise the Medicare age in 2011 and reduce Social Security benefits just a few weeks ago). But there is no hint at this point that anyone in the party is willing to consider the possibility of not demanding policies the public hates.
Ricattatori contro imbroglioni
Sembra sempre di più che I Repubblicani della Camera non vogliano distruggere l’economia mondiale con il rifiuto di innalzare il tetto del debito, almeno non in questo momento. Per quello che si può prevedere, sta andando alla grande alla Casa Bianca; la sua scommessa che non ci sarebbe stato bisogno di un modo per bypassare il tetto sembra vincente (sebbene non sia finita, finché il Tizio ‘abbronzato’ si lamenta [1]).
In questo caso è tuttavia importante essere chiari su quello che sta accadendo, in particolare sulla natura del dibattito all’interno del Partito Repubblicano. Alcuni commenti lo descrivono come un dibattito tra radicali e moderati; ma effettivamente è un dibattito tra ricattatori e imbroglioni.
Ecco cosa intendo. Nella sostanza, l’intero Partito Repubblicano è impegnato su obbiettivi politici estremisti che sono anche profondamente antipopolari. Tutti i Repubblicani alla Camera, ad eccezione di dieci, hanno approvato il piano Ryan, che privatizzerebbe e toglierebbe finanziamenti a Medicare, imporrebbe tagli selvaggi a Medicaid, e taglierebbe le tasse sui più ricchi e sulle imprese. Non c’è effettivamente nessuno che dissenta dall’idea secondo la quale abbiamo bisogno di smantellare lo Stato assistenziale allo scopo di far posto a tasse inferiori sui ricchi.
Ma l’opinione pubblica è a favore di tasse più elevate sui benestanti, e di forti sostegni a tutti i principali programmi della sicurezza sociale. Cosicché la divisione all’interno del Partito Repubblicano è su come oltrepassare questa imbarazzante realtà politica.
Una fazione fondamentalmente vuole utilizzare il potere di ostruzionismo del Partito; minacciare di provocare la crisi sopra il tetto del debito – in sostanza, farlo in continuazione – e di conseguenza costringere Obama a far sua l’agenda repubblicana.
L’altra fazione vuole ottenere gli stessi obbiettivi con discrezione. Fingere di essere davvero preoccupati sul debito e sul destino dei propri figli; coltivare le Persone Molto Serie e gli allarmisti del deficit; presentarsi come specialisti del Bilancio; e contrabbandare l’agenda camuffandola come responsabilità sulle finanze pubbliche.
Si tratta dunque di ricattatori contro imbroglioni: stessi obbiettivi, tattiche diverse.
Sfortunatamente per i Repubblicani – e fortunatamente per tutti noi – nessuno di questi approcci sembra funzionare (sebbene una combinazione di cautela e di ricatto era arrivata pericolosamente vicina a far elevare ad Obama nel 2011 l’età di ammissione a Medicare e, solo poche settimane fa, a ridurre le indennità di pensionamento). Ma non c’è alcun cenno sinora che a qualcuno nel Partito sia venuta voglia di esaminare la possibilità di non chiedere le politiche che sono invise all’opinione pubblica.
[1] i pare chiaro che il “tanned guy” è Obama stesso, non solo perchè è “abbronzato”, ma perchè, secondo Krugman, finché resterà ansioso non consentirà di prevedere con certezza un esito felice di tutta la faccenda del “tetto del debito” ?
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"