January 28, 2013, 12:34 pm
The interest rate on U.S. long term debt is up a bit, briefly breaking above 2 percent today. So, is this reflecting worries about US debt sustainability?
Of course not — and by now it seems that even financial reporters get it. The main cause of the slight uptick, according to news reports, was a better-than-expected durable goods number, which brings marginally closer the day when the Fed might finally start raising rates. In other words, it was economic optimism, not pessimism, behind the rate rise.
And according to the FT Alphaville post linked above, a second reason may have been a statement by Fitch that a US downgrade is less likely. That’s right, reduced fears of a downgrade lead to higher, not lower, US borrowing costs.
Why? Because scare talk from the rating agencies feeds the deficit scolds, making destructive austerity more likely, and therefore pushing back the date when the Fed might raise rates. You might say that the only thing we have to fear from the rating agencies is fear itself — not market fear, because the bond markets don’t seem to care, but political fear, the instinctive tendency to overreact to talk of bond vigilantes.
All of which is just a bit more evidence that everything the Very Serious People have been saying about confidence and the bond markets is wrong.
Tassi ed agenzie di ratings
Il tasso di interesse a lungo termine sul debito è salito un po’, collocandosi oggi brevemente sopra il 2 per cento. Dunque, questo riflette le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito statunitense?
Ovviamente no – e sinora sembra che persino i cronisti finanziari l’abbiano capito. La principale ragione del lieve incremento, secondo le cronache giornalistiche, è un dato sui beni durevoli migliore di quello che ci si aspettasse, la qualcosa avvicina marginalmente al giorno in cui la Fed potrà finalmente alzare i tassi. In altre parole, c’è stato dell’ottimismo economico, non del pessimismo, dietro quell’aumento dei tassi.
E secondo il post sul blog Alphaville nella connessione precedente, una seconda ragione può essere stata una dichiarazione di Fitch [1] secondo la quale una retrocessione degli Stati Uniti è meno probabile. E’ corretto, timori ridotti di una retrocessione portano a costi di indebitamento più elevati, non più bassi.
Perché? Perché il linguaggio che mette paura delle agenzie di rating alimenta gli allarmisti del deficit, rendendo ancora più probabile una austerità distruttiva, e di conseguenza allontana il momento nel quale l Fed può aumentare i tassi. Si potrebbe dire che l’unica cosa di cui aver paura dalle agenzie di rating è la paura stessa – non la paura dei mercati, giacché i mercati dei bond non sembrano curarsene, ma la paura politica, la tendenza istintiva a reagire sopra le righe al linguaggio dei guardiani dei bonds.
Il tutto costituisce semplicemente una prova ulteriore che ogni cosa vengono dicendo le Persone Molto Serie sulla fiducia è sbagliata.
By mm
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