Blog di Krugman

Ancora sui miti svizzeri (22 febbraio 2013)

 

February 22, 2013, 9:52 am

More Swiss Myths

Oh, boy — it turns out that I, too, wasn’t nearly hard enough on Holtz-Eakin and Roy’s health care op-ed. In praising the allegedly more free-market Swiss system, they declare:

While most Americans view their healthcare system as “free-market,” Switzerland actually has the most market-oriented healthcare system in the West. It translates into universal coverage and low entitlement costs. Swiss government entities spent about 3.5 percent of gross domestic product on healthcare in 2010, compared to 8.5 percent in the United States. That’s a difference of more than $5 trillion over 10 years: real money, especially relative to our $16 trillion debt.

OK, I don’t know what spending by “government entities” means — but the OECD offers standard data on public and private health care expenditure; according to these data, America does indeed have public spending of 8.5 percent of GDP — but the Swiss number is 7.4 percent. This isn’t an obscure source, it’s where everyone goes for the numbers. Something is very wrong here.

More generally, comparing public spending and calling lower public spending a “saving” is deeply wrong when it comes to health care, where some countries simply pay for health care out of public funds, while others use a combination of regulation and subsidies to achieve similar result, but with lower on-budget outlays. Here’s how I do the comparison when I teach it. First, a single payer system:

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Here all of the spending shows up in the government budget.

Next, ObamaRomneycare (or, actually, the Swiss system), in which everyone is obliged to buy insurance, but the government subsidizes premiums for lower-income families:

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Here only the subsidy component shows up in the government’s budget — but the two systems produce pretty much the same results. Oh, and ObamaRomneycare doesn’t save money relative to single payer — it just arranges that much of the cost takes the form of premiums rather than taxes.

Look, I know that we’re supposed to be celebrating people like Holtz-Eakin and Roy for showing more intellectual flexibility than the rest of their party. But I guess I find it hard to be encouraged when the supposed show of flexibility leads with grossly false and/or misleading numbers.

 

Ancora sui miti svizzeri

 

Ragazzi – viene fuori che anch’io non ero stato abbastanza severo sull’editoriale sulla riforma sanitaria di Holtz-Eakin e Roy. Nell’elogiare il preteso più libero sistema svizzero, dichiarano:

“Mentre la maggior parte degli americani considerano il loro sistema di assistenza sanitaria da ‘libero mercato’, la Svizzera in realtà ha il sistema di assistenza sanitaria più orientato al mercato di tutto l’Occidente. Esso si traduce in copertura universale e bassi costi dei programmi assistenziali. Il Governo svizzero ha speso nel 2010 il 3,5 per cento del PIL sulla assistenza sanitaria, a confronto dell’8,5 degli Stati Uniti. Cioè una differenza di più di 5 milia miliardi in dieci anni: soldi veri, in considerazione soprattutto del nostro debito di 16 milia miliardi di dollari.

Ebbene, io non so che cosa sia la spesa da parte delle “entità governative” – ma l’OCSE offre i dati ordinari sulla spesa per la assistenza sanitaria pubblica e privata; secondo questi dati l’America in effetti ha una spesa pubblica pari all’8,5 per cento del PIL – ma la percentuale della Svizzera è il 7,4 per cento. Questa non è una fonte misteriosa, è il luogo dove tutti attingono i dati. Qua c’è qualcosa davvero di sbagliato.

Più in generale, confrontare le spese pubbliche e definirle in termini di risparmio è profondamente sbagliato nel caso della assistenza sanitaria, dove alcuni paesi semplicemente pagano l’assistenza sanitaria con i fondi statali, mentre altri usano una combinazione di regole e di sussidi per ottenere risultati simili, ma con esborsi di bilancio minori. Ecco come io faccio quel paragone quando lo insegno. In primo luogo, un sistema con un’unica fonte di pagamenti [1]:

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In questo caso tutta la spesa compare nel bilancio statale.

Nella tabella successiva, la riforma di Obama e Romney [2](oppure, in effetti, il sistema elvetico), nel quale ognuno è obbligato ad acquistare la assicurazione, ma il Governo fornisce aiuti per le famiglie a redditi più bassi [3]:

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In questo caso solo la componente dei sussidi appare nei bilanci statali – ma i due sistemi hanno grosso modo gli stessi risultati. E, si badi, la assistenza secondo il modello Obama-Romney non risparmia denaro rispetto al modello di un unico centro di spesa – essa semplicemente mostra quel tanto di costo che prende la forma dei sussidi piuttosto che delle tasse.

Si badi, sono al corrente che si pensa che si debbano celebrare persone come Holtz-Eakin e Roy perché mostrano una maggiore flessibilità intellettuale del resto del loro Partito. Ma quando la supposta manifestazione di flessibilità porta a grossolane falsificazioni o a dati fuorvianti, penso che mi resti difficile essere incoraggiato a farlo.



[1] In blu appaiono i contributi, in rosso le entrate derivanti dalle tasse; a sinistra nel caso dei redditi bassi, a destra in quello dei redditi alti. Ma è una interpretazione, perché la lettura non è così semplice. I “benefits” normalmente sono i contributi che determinate istituzioni, comprese le assicurazioni sanitarie, pagano per gli utenti (ammalati o disoccupati etc.).  Suppongo che nella prima tabella sottostante, per benefits si intendano i contributi provenienti dal “single payer” (ovvero dallo Stato), mentre per taxes si intendano sempre le spese sanitarie, ma coperta dal contributo fiscale degli utenti.

[2] Come è noto, Krugman spesso definisce la riforma di Obama come “ObamaRomney” perché essa alla fine è risultata abbastanza simile ad una precedente riforma a livello di uno Stato, approvata nel Massachusetts al tempo in cui Romney era Governatore.

[3] Come nella tabella precedente, si confronta a sinistra la situazione per i redditi bassi ed a destra quella per i redditi alti. In blu compaiono le spese direttamente a carico degli Stati, in rosso quelle provenienti dal sistema fiscale. Il colore rosa, nel caso dei bassi redditi, indica le spese provenienti dal sistema fiscale che operano come sussidi verso i meno abbienti; in verde le tasse aggiuntive nei confronti dei redditi più elevati.

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