Blog di Krugman

Euro illusioni (24 febbraio 2013)

 

February 24, 2013, 9:41 am

Euro Delusions

I’ve been browsing through the collected speeches of Olli Rehn, the vice-president of the European Commission, who has emerged as the face of denialism when it comes to the effects of austerity. What I wanted to do is pinpoint what, exactly, he and those who share his position see as the evidence that their view is right. And I think it’s two things.

First, they look at the decline in interest spreads against Germany for troubled countries:

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I see these moves as indicators of the effects of ECB policies — the LTRO program at the end of 2011, and the signaled willingness to buy sovereign debt beginning last summer. But they see it as proof that the confidence fairy has arrived.

Second, they see adjustment in unit labor costs:

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I see that too — but it looks as if only a fraction of the needed adjustment has taken place, with years to go.

So basically they have seized on the ECB’s success at stabilizing debt markets — which from the De Grauwe point of view, which I share, is a demonstration that extreme austerity was unnecessary and unwise — as a vindication of austerity; and they have taken the slow progress of grinding deflation as a sign that all will be well.

Oh, by the way — for those following it, De Grauwe got his austerity measures here.

 

Euro illusioni

 

Ho dato un’occhiata alla antologia dei discorsi di Olli Rehn, il Vicepresidente della Commissione Europea, che si è affermato come l’espressione principale del negazionismo, quando si arriva al punto degli effetti dell’austerità. Quello che volevo fare era stabilire dove esattamente, lui e coloro che condividono il suo punto di vista, vedono la prova che la loro opinione è giusta. E penso che esso consista in due cose.

La prima, costoro guardano al declino degli spreads dei tassi di interesse per i paesi in difficoltà a confronto della Germania :

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Io vedo queste mosse come effetti delle politiche della BCE – il programma LTRO alla fine del 2012, e la volontà dichiarata di acquistare debiti sovrani che si è manifestata la prima volta la scorsa estate. Ma essi vi vedono la prova che la fata della fiducia è arrivata.

Come seconda cosa, essi vedono una correzione nei costi per unità di lavoro:

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Anch’io lo vedo – ma mi pare essere solo una frazione della necessaria correzione che ha avuto luogo, che chiederà anni.

Dunque, fondamentalmente essi hanno sfruttato il successo della BCE nello stabilizzare i mercati dei bonds – che dal punto di vista di De Grauwe, che io condivido, è la dimostrazione che l’austerità estrema è stata non necessaria ed incauta – come una conferma della austerità; ed hanno preso il lento progredire di una brusca deflazione come il segno che tutto andrà per il meglio.

Infine, per inciso – per coloro che lo seguono, De Grauwe ottiene i suoi dati sull’austerità in questa connessione [1].



[1] La connessione, come si può vedere, è un articolo apparso sul Financial Times a cura di Sally Gainsbury, Andrew Whiffin and Russell Birkett.

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