Blog di Krugman

Morire per Davos (26 febbraio 2013)

 

February 26, 2013, 8:36 am

Death by Davos

This is the way the euro ends: not with the banks but with bunga-bunga.

OK, the euro isn’t doomed — yet. But the Italian election signals that the eurocrats, who never miss an opportunity to miss an opportunity, are getting very close to the edge.

The fundamental fact is that a policy of austerity for all — incredibly harsh austerity in debtor nations, but some austerity in the European core too, and not a hint of expansionary policy anywhere — is a complete failure. None of the nations under Brussels/Berlin-imposed austerity has shown even a hint of economic recovery; unemployment is at society-destroying levels.

This failure came close to destroying the euro twice, in late 2011 and again last summer, as debtor nations threatened to enter a doom loop of plunging bond prices and failing banks. Each time Mario Draghi and the ECB stepped in to contain the damage, first by lending to the banks buying sovereign debt (LTRO) then by announcing a willingness to buy sovereign debt directly (OMT) ; but rather than taking the near-death experience as a warning, Europe’s austerians took the ECB-engineered calming of markets as a sign that austerity was working.

 

Well, the suffering voters of Europe just told them differently.

How could they not have seen this coming? Well, in Europe even more than in the US the Very Serious People live in a bubble of self-regard at their own seriousness, and imagine that the general public will follow their lead — hey, it’s the only responsible thing to do. Wolfgang Münchau has a great lede in his column today, that gets at the essence:

There was a symbolic moment in the Italian elections when I knew that the game was up for Mario Monti, the defeated prime minister. It was when in the middle of the campaign – in the midst of an anti-establishment insurgence – he took off to Davos to be with his friends from international finance and politics. I know his visit to elite gathering in the Swiss mountains was not an issue in the campaign, but it signalled to me an almost comic lack of political realism.

What Europe’s VSPs fail to get is that the public perception of their right to lead depends on achieving at least some actual results. What they have actually delivered, however, is years of incredible pain accompanied by repeated promises that recovery is just around the corner — and then they wonder that many voters no longer trust their judgment, and turn to someone, anyone, who offers an alternative.

I wish I believed that the Italian election would serve as a wake-up call — a reason to, for example, give the ECB a green light for more expansion, a reason for Germany to do some stimulus and for France to call off its unnecessary belt-tightening. My guess, however, is that we’ll just have more lectures to the Italians and everyone else about how they just aren’t trying hard enough.

And there may be worse figures than Beppe Grillo lurking in Europe’s future.

 

Morire per Davos

 

Questo è il modo in cui finisce l’euro: non con le banche ma col bunga bunga.

È vero, l’auro non è condannato – ancora. Ma le elezioni italiane segnalano che gli eurocrati, che non hanno mai perso una opportunità di perdere una opportunità, stanno arrivando molto vicini al bordo.

Il fatto fondamentale è che la politica di austerità per tutti – una austerità incredibilmente severe nella nazioni debitrici, ma una qualche austerità anche nel centro dell’Europa, e senza un cenno in nessun luogo di politiche espansive – è un completo fallimento. Nessuna delle nazioni sottoposta alla austerità imposta da Bruxelles e Berlino ha mostrato neppure un minimo di ripresa economica; la disoccupazione è a livelli di distruzione della società.

Questo fallimento in due occasioni è arrivato vicino a distruggere l’euro, nel passato 2011 ed ancora l’estate scorsa, quando le nazioni debitrici hanno minacciato di entrare nel circolo rovinoso del rapido declino dei prezzi dei bonds e dei fallimenti bancari. Ogni volta Mario Draghi e la BCE sono intervenuti per contenere il danno, la prima volta dando in prestito alle banche l’acquisto di debito sovrano (LTRO), poi annunciando la volontà di acquistare direttamente debito sovrano (OMT); ma piuttosto di considerare come un ammonimento l’esperienza quasi mortale, i fanatici dell’austerità dell’Europa hanno preso il calmarsi dei mercati provocato dalla BCE come il segno che l’austerità stava funzionando.

Ebbene, gli elettori sofferenti di Europa si sono appena espressi in modo diverso.

Come hanno potuto non accorgersi di quello che stava arrivando? Ebbene, in Europa ancor più che negli Stati Uniti le Persone Molto Serie vivono in una bolla di amor proprio a proposito della loro serietà, e si immaginano che l’opinione pubblica nel suo complesso seguirà la loro guida – ehi, è l’unica cosa responsabile da fare ! Wolfgang Münchau ha un gran (….) nel suo articolo di oggi, che va alla sostanza:

“C’è stato un momento simbolico nella campagna elettorale italiana nel quale ho capito che la partita era chiusa per Mario Monti, il Primo Ministro sconfitto. E’ stato quando alla metà della campagna elettorale – nel mezzo di una marea montante contro la classe politica – egli partì per Davos per essere con i suoi amici della finanza e della politica internazionale. Capisco che la sia visita alle èlites che si riunivano a Davos non era una tema delle elezioni, ma essa mi apparve come una mancanza di realismo politico quasi comica”.

Quello che le Persone Molto Serie non riescono a capire è che la percezione dell’opinione pubblica del loro diritto a governare dipende almeno dal raggiungimento di qualche risultato effettivo.   Quello che essi effettivamente hanno portato a termine, tuttavia, sono anni di incredibili sofferenze accompagnate da ripetute promessa di una ripresa che era proprio dietro l’angolo – e poi si meravigliano che molti elettori  non credano più nei loro giudizi, e si rivolgano a qualcuno, a chiunque offra una alternativa.

Vorrei credere che le elezioni italiane possano funzionare come una sveglia – una ragione, ad esempio, per dare alla BCE una luce verde per una maggiore espansione, una ragione per la Germania per operare un maggiore sostegno e per la Francia per chiamarsi fuori da un tirare la cinghia non necessario. La mia impressione, tuttavia, è che ci saranno altre prediche per gli italiani e riguarderanno tutte il come non stiano provando ad agire con sufficiente durezza.

E ci possono essere figure peggiori di quella di Beppe Grillo in agguato nel futuro del’Europa.

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