Blog di Krugman

Piccoli statisti e filosofi (23 febbraio 2013)

 

February 23, 2013, 11:38 am

Little Statesmen and Philosophers

So, people want me to comment on the Moody’s downgrade of Britain. No real news there. As a guide to the future, ratings agency judgments are literally worse than useless; remember, US bond yields actually fell after the 2011 S&P downgrade. Still, it’s kind of a poke in the eye for Cameron/Osborne, who are subjecting their country to pointless austerity because confidence!

But they won’t change course; basically, they can’t, for careerist reasons. And that’s the story of a lot of what’s going on now.

Ralph Waldo Emerson understood this. The original version of his famous quote — I had forgotten this — reads:

A foolish consistency is the hobgoblin of little minds, adored by little statesmen and philosophers and divines.

 

 

I don’t know about the divines bit, but the little statesmen thing is completely accurate. Suppose George Osborne were to admit that austerity isn’t working. What, then, would be left of his claim to be qualified to do, well, anything? He has to stick it out until something turns up,no matter how many lives it destroys.

Pretty much the same thing is going on among pundits now stuck in what Jonathan Chait memorably calls the “fever swamp of the center”. Suppose that some pundit who has spent his whole career calling for bipartisanship, a compromise between the extremes of left and right, were to admit the plain fact that Obama is very much a centrist, who is in particular proposing deficit reduction through exactly the kind of mix of tax hikes and spending cuts “centrist” pundits demand — and that the GOP, by contrast, is an extremist organization whose extremism is almost solely responsible for the bitterness of the partisan divide. A pundit making that admission would in effect be saying that everything he has said and done for the past several years was not just useless but harmful, actively misleading readers about the state of the debate. He just can’t do it.

 

The point is that a large part of the reason we’re locked into such a mess is careerism. And yes, that’s quite vile, if you think about it: politicians and pundits alike letting the world burn — probably unconsciously, but still — because their personal position would be hurt if they admitted to past mistakes.

 

Piccoli statisti e filosofi

 

Dunque, alcuni vogliono che io commenti la retrocessione dell’Inghilterra da parte di Moody’s. Non c’è in questo una vera notizia. Come guide al futuro, i giudizi della agenzie di ratings sono letteralmente meno che utili; si ricordi, i rendimenti dei bonds statunitensi in effetti caddero dopo la retrocessione di S&P del 2011. Eppure, si tratta di una sorta di ditata nell’occhio per Cameron ed Osborne, che stanno assoggettando il loro paese, per via della fiducia, ad una austerità senza scopo.

Ma non cambieranno strada; fondamentalmente non possono farlo, per ragioni di carriera. E questa è la logica di gran parte delle cose che vengono accadendo.

Lo comprese  Ralph Waldo Emerson [1]. La versione originale della sua famosa citazione – me ne ero dimenticato – recita in questo modo:

Una sciocca coerenza è lo spiritello delle piccole menti, adorato dai piccoli uomini di stato, dai  filosofi e dai preti.

Non mi intendo di preti, ma la cosa a proposito dei piccoli uomini di stato è completamente calzante. Si supponga che George Osborne [2] debba ammettere che l’austerità non stia funzionando. Cosa resterebbe, in seguito, della sua pretesa di essere adatto a far bene pressoché ogni cosa? Egli deve sopportare finché qualcosa non salta fuori, non conta quante vite in quel modo distrugge.

Più o meno la stessa cosa è quello che sta accadendo tra quegli opinionisti che ora sono bloccati in quella che Jonathan Chait definì in modo memorabile “la febbricitante palude  del centro”. Si supponga che uno di quegli esperti che hanno speso tutta la loro carriera nel sostenere una politica bipartisan, un compromesso tra le posizioni estreme della sinistra e della destra, debba ammettere la pacifica circostanza di un Obama sostanzialmente centrista, che in particolare sta proponendo una riduzione del deficit esattamente attraverso quel genere di combinazione di aumenti delle tasse e di tagli alla spesa che gli esperti “centristi” chiedono  – e che, all’opposto, il Partito Repubblicano, sia una organizzazione il cui estremismo è quasi l’unico responsabile della asprezza delle contrapposizioni faziose. Un opinionista che facesse quella ammissione, sarebbe come dicesse che ogni cosa che ha detto e fatto per svariati anni sia stata non solo  inutile ma dannosa, attivamente fuorviando i lettori  dalla comprensione del confronto politico. Proprio non può farlo.

Il punto è che il carrierismo è in buona parte la ragione per la quale siamo inchiodati  in questo disastro. E in effetti, se ci pensate, è abbastanza vile: allo stesso modo, uomini politici ed opinionisti lasciano che il mondo vada a fuoco – probabilmente inconsciamente, e tuttavia … – perché la loro posizione personale sarebbe danneggiata dalla ammissione dei loro errori passati.



[1] Ralph Waldo Emerson (Boston, 25 maggio 1803Concord, 27 aprile 1882) è stato un filosofo, scrittore e saggista statunitense. È stato anche un noto poeta. Oggi il critico letterario Harold Bloom lo considera “la figura centrale nella cultura americana”, e il filosofo di Harvard Stanley Cavell lo ritiene uno dei filosofi americani più sottovalutati in assoluto.

20 giu r

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[2] Attuale Cancelliere  dello Scacchiere britannico.

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