February 25, 2013, 9:30 am
A commenter on my last euro post asks a good question: didn’t Germany once have a problem of excessive unit labor costs, which it cured with a protracted squeeze? And in that case, why is it so terrible if Spain is asked to do the same thing?
The answer is basically quantitative. I’d make three points:
1. Thanks to the giant housing bubble, Spanish costs got much further out of line than Germany’s ever did, so the required adjustment is much bigger.
2. Germany got to do its adjustment in the face of a relatively strong European economy; Spain is being asked to adjust in the face of a depressed Europe sliding back into recession.
3. In part because of this difference in overall macro conditions, but also because Germany doesn’t have a housing boom and is actually engaging in a bit of austerity on its own, the burden of adjustment this time around is falling much more on deflation by the overvalued country.
Here’s a figure that illustrates that point. According to Eurostat data, German unit labor costs peaked in 2003, Spanish costs in 2009. So here’s what the adjustments looked like in each episode, with blue lines representing the earlier case and red lines the later:
You can see just how much harsher Spain’s adjustment is, and how much less help it’s getting from rising wages in the rest of the eurozone. Basically, Germany is refusing to do for Spain what Spain did for Germany in the past.
And the result of all that is incredibly high unemployment.
Un racconto di due correzioni
Un commentatore pone una questione molto buona sul mio ultimo post sull’euro: non aveva un tempo la Germania un problema di costo eccessivo per unità di lavoro che curò con una stretta prolungata? E, in quel caso, perché è così terribile chiedere alla Spagna di fare lo stesso?
La risposta è fondamentalmente quantitativa. Avanzerei tre argomenti:
1 – Per effetto della gigantesca bolla immobiliare, i costi spagnoli sono finiti fuori controllo di gran lunga di più di quanto sia mai accaduto a quelli tedeschi , così la correzione richiesta è molto più grande.
2 – La Germania portò a compimento la sua correzione a fronte di una economia europea relativamente più forte; alla Spagna è richiesta una correzione a fronte di un’Europa depressa che sta scivolando nella recessione.
3 – In parte a causa di questa differenza nelle generali condizioni macroeconomiche, ma anche per il fatto che la Germania non ha un boom immobiliare e si sta effettivamente impegnando in una certa austerità per suo conto, il peso della correzione in questa occasione fa molto più affidamento su una deflazione da parte del paese sopravvalutato.
Ecco la tabella che illustra questo aspetto. Secondo i dati Eurostat, i costi tedeschi per unità di lavoro ebbero il loro picco nel 2003, quelli spagnoli nel 2009. Dunque ecco come sono apparse le correzioni in entrambi gli episodi, con le linee blu che rappresentano il primo di essi (ovvero, il 2003-2007) e quelle rosse che rappresentano il secondo (2009-2012):
Si può vedere come sia molto più difficile la correzione spagnola, e quanto minore aiuto essa stia ottenendo da incrementi salariali nel resto dell’eurozona. Fondamentalmente, la Germania sta rifiutando di fare per la Spagna quello che la Spagna fece per la Germania nel passato.
E il risultato di tutto ciò è una disoccupazione incredibilmente elevata.
By mm
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