March 3, 2013, 9:36 am
Government and Medical Costs, Continued
I’ve spent some more time going through Steven Brill’s magnum opus on medical prices, and am even more amazed at (a) the quality of the reporting (b) his weird refusal to draw the obvious conclusion.
Throughout the piece, Brill highlights the extent to which Medicare is able to get better deals than private insurers, who in turn get much better deals than individuals. Somewhat puzzlingly, he says almost nothing about Medicaid, which does even better at bargaining because of its greater ability to say no. The best available research says that Medicaid — if provided directly — is way cheaper than private insurance,
So the obvious answer is to expand public insurance, and give Medicare more bargaining power.
But somehow Brill veers off at the last minute. He gets all politically realistic about the prospect of expanding Medicare; I’m all for realism, but shouldn’t the overwhelming message of his piece be that what passes for realism in American medicine is disastrous? And he argues that
trying to cut the deficit by simply lowering the fees Medicare and Medicaid pay to hospitals will not work. It will only cause the hospitals to shift the costs to non-Medicare patients in order to maintain profits — which they will be able to do because of their increasing leverage in their markets over insurers.
This is, from everything I’ve read, a highly dubious proposition — and everything Brill has said up to this point reinforces that position. After all, the argument that hospitals will raise fees if they make less on Medicare patients only works if hospitals are currently charging less than the traffic will bear — and Brill has just spent 20,000 words telling us that they squeeze every dime they can out of patients.
Anyway, read his reporting, but turn to health-care economists for the analytical implications.
Il Governo ed I costi sanitari, continuazione
Ho speso qualche altro tempo dentro il gran lavoro di Steven Brill sui prezzi nella sanità, e sono sempre più impressionato: a) dalla qualità del reportage; b) dallo strano rifiuto di dedurne le ovvie conclusioni.
Ne corso dell’articolo, Brill illustra la misura in cui Medicare è capace di ottenere accordi migliori degli assicuratori privati, che a loro volta ottengono accordi molto migliori degli individui singoli. In modo alquanto incomprensibile, egli non dice quasi niente su Medicaid, che fa persino meglio a causa della sua maggiore capacità di dire dei “no”. Le migliori ricerche disponibili dicono che Medicaid – quando provvede direttamente – è una strada più conveniente della assicurazione privata [1].
Dunque, la risposta ovvia è espandere l’assicurazione pubblica e dare a Medicare maggiore potere di contrattazione.
Ma in qualche modo Brill all’ultimo momento cambia direzione. Egli, con una modalità del tutto politica, diventa realistico sulla prospettiva di espandere Medicare; io sono favorevole al realismo, ma il messaggio generale del suo articolo non dovrebbe essere che quello che nella sanità America passa per realismo è disastroso? Egli sostiene che provare a tagliare il deficit semplicemente abbassando le parcelle che Medicare e Medicaid pagano agli ospedali non funzionerà. Provocherà soltanto uno spostamento dei costi, da parte degli ospedali, sui pazienti non assistiti da Medicare, allo scopo di mantenere i profitti – cosa che essi saranno capaci di fare a causa del crescente indebitamento sugli assicuratori sui loro mercati .
Questo è un concetto dubbio, da ogni lato lo si legga – e tutto quello che Brill ha detto sino a quel punto rafforza questa impressione. Dopo tutto, l’argomento per il quale gli ospedali aumenteranno le loro parcelle se operano di meno sui pazienti di Medicare funzionerebbe soltanto se gli ospedali stessero attualmente operando al di sotto di quanto possono sopportare – e Brill aveva appena speso 20.000 parole per dirci che essi spremono ogni lira che possono tirar fuori dai loro pazienti. In ogni modo, leggete questo resoconto, ma rivolgetevi agli economisti della sanità per le implicazioni analitiche.
[1] La tabella mostra il confronto, relativo all’anno 2005, tra i costi di Medicaid e quelle delle assicurazioni private, per gli adulti ed i bambini. La differenza percentuale è nella colonna di destra, – 26 % per gli adulti, – 37 % per i bambini.
By mm
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