March 15, 2013, 11:41 am
I see that Vox has posted a self-justifying piece on fiscal austerity from the European Commission, declaring that the Commission is pursuing a “delicate balance”. Actually, that’s kind of awesome: how does that “delicate balance” feel in countries with 15, 20, 25 percent unemployment?
And in general, it’s quite a spectacle to see officials patting themselves on the back over an economic strategy that, let’s not forget, has tipped Europe back into recession, and keeps pushing overall euro area unemployment to new highs.
For me, however, the real “tell” is this sentence:
In Germany, the fiscal stance is now broadly neutral, hence consistent with the call for a differentiated fiscal stance according to the budgetary space.
Translation: Germany isn’t imposing Greek-level austerity, which proves that we’re flexible!
Here’s the key point: Europe as a whole is pursuing a remarkable degree of fiscal austerity that is totally inappropriate in a still-depressed economy. Here’s the cyclically adjusted primary balance from the IMF:
That’s a LOT of fiscal tightening; it would be hard to offset even if the ECB were going all out with quantitative easing, whereas the reality is that it won’t even cut interest rates.
Now, much of that tightening comes from countries that have no choice about imposing at least some austerity. But the Commission should be urging those countries not suffering from a debt crisis to be engaged in offsetting expansion — not giving Germany a thumbs up when it has in fact been moving in the the wrong direction. And the Commission should be pointing out just how bad an idea it is for France to be engaged in fiscal tightening because its economy is weaker than expected, which is exactly the reverse of prudent macro policy.
Instead, they’re engaged in self-justification, covering over the horror of the European situation with a blanket of soothing words.
Illusioni alla Commissione Europea
Vedo che Vox [1]pubblica un pezzo di auto-giustificazione sulla austerità della finanza pubblica della Commissione Europea, dichiarando che la Commissione è alle prese con un “equilibrio delicato”. Si tratta, in effetti, di qualcosa di fantastico: come sentiranno quell’ “equilibrio delicato” paesi con una disoccupazione al 15,20,25 per cento?
E, in generale, è abbastanza spettacolare vedere dirigenti di primo piano darsi pacche sulle spalle per una strategia economica che, non dimentichiamolo, ha catapultato l’Europa nella recessione e continua a spingere la disoccupazione complessiva dell’area euro verso nuove vette.
Per me, tuttavia, la vera “spia” [2] è questa frase:
“In Germania, a questo punto, la posizione in materia di finanza pubblica è in generale neutrale, quindi coerente con la richiesta di atteggiamenti di finanza pubblica differenziati a seconda dello spazio di bilancio”.
Tradotto: la Germania non sta imponendo una austerità di livello greco, il che prova che siamo flessibili!
Ecco il punto chiave: l’Europa nel suo complesso sta perseguendo una rilevante politica di austerità della finanza pubblica, in una misura del tutto inopportuna in una economia ancora depressa. Qua sotto, da fonte FMI, il bilancio primario corretto sulla base del ciclo economico [3]:
C’è una grande restrizione della finanza pubblica; sarebbe arduo compensarla persino se la BCE stesse facendo di tutto con “facilitazioni quantitative” [4], mentre la realtà è che essa non disporrà neanche tagli sui tassi di interesse.
Ora, gran parte di questa restrizione viene da paesi che non hanno alcuna scelta quanto almeno ad imporre un po’ di austerità. Ma la Commissione dovrebbe premere su quei paesi che non stanno soffrendo una crisi da debito affinché si impegnino in una espansione riequilibratrice – non dando alla Germania una via libera, nel mentre procede di fatto nella direzione sbagliata. E la Commissione dovrebbe mettere in evidenza quanto sia una pessima idea, nel caso della Francia, impegnarsi in una restrizione della finanza pubblica, dato che la sua economia è più debole di quanto ci si aspettasse, la qualcosa è l’esatto contrario di una politica macroeconomica prudente.
Invece, si impegnano in autogiustificazioni, coprendo l’orrore della situazione europea con una coperta di espressioni rassicuranti.
[1] Vox è un blog di un omonimo centro di ricerca europeo. Tra gli economisti che lo dirigono, anche Tito Boeri.
[2] “Tell” tra virgolette significa “Un segno. Un indizio del comportamento che rivela qualcosa che si cerca di nsacondere” (Urban Dictionary).
[3] Il bilancio primario corretto sulla base del ciclo economico significa che il Bilancio di uno Stato, al netto del pagamento degli interessi, viene corretto in considerazione della fase del ciclo economico corrente. Se, come oggi, il ciclo economico è in una fase depressiva-recessiva, si calcola quale sarebbe il PIL, e di conseguenza le entrate statali, in una situazione economica ‘normale’, ovvero prossima ad un livello di piena occupazione. Per inciso, non ho mai compreso se questo livello di piena occupazione venga stimato con una misura standard – diciamo attorno al 5% di disoccupazione effettiva – o se venga stimato in modi differenziati (giacché in paesi come il nostro anche un 5% è tutt’altro che usuale).
[4] Per il termine “quantitative easing” vedi le note finali sulla traduzione.
By mm
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