March 13, 2013, 8:26 am
Ah, remember the good old days of expansionary austerity? On both sides of the Atlantic, austerians seized on academic work by Alberto Alesina and Silvia Ardagna claiming that fiscal consolidation, if focused on spending cuts, would if anything lead to economic expansion. It wasn’t because the paper was especially compelling — even a quick look suggested that the methodology for identifying austerity was seriously flawed. But A-A told people what they wanted to hear, and they went with it.
Since then we’ve had what has to be one of the most decisive combinations of scholarly critique and real-world tests of an economic doctrine ever — and expansionary austerity has failed with flying colors. The IMF went about identifying austerity through an examination of actual policy, and A-A’s results were reversed. Critics showed that all of the alleged examples of expansion through austerity involved factors like currency depreciation or sharp falls in interest rates that don’t apply now. Osbornian policies in the UK led to stagnation; and in the euro area, well …
By the way, if you take out Greece, the result is pretty much the same, although the R-squared goes down.
So you might have expected austerians to change their minds, or at least to come up with other justifications. But no. Both David Cameron and Paul Ryan are still preaching that old expansionary austerity religion, confidence fairy and all.
This is, by the way, a fairly big deal for the Ryan budget, which actually produces a lot of front-loaded austerity, in part because it keeps the tax hikes that finance Obamacare while cancelling the Medicaid expansion and exchange subsidies. The result would be a lot of fiscal drag in 2014 and 2015 — years when the U.S. is very likely still to be in a liquidity trap, so multipliers will be large. This particular “Path to Prosperity” is, in the short to medium term, very much a path to continued depression.
Luckily it isn’t going to happen. And a quick read of reactions suggests that the new Ryan plan is being greeted with derision rather than adulation. Is our pundits learning? A bit, maybe.
La notte degli Alesina viventi [1]
Ah, vi ricordate i bei tempi andati della austerità espansiva? Su entrambe le sponde dell’Atlantico i filo-austeri coglievano al volo un lavoro accademico di Alberto Alesina e di Silvia Ardagna che sosteneva che il consolidamento delle finanze pubbliche, se concentrato sui tagli alla spesa, avrebbe in ogni caso provocato una espansione dell’economia. Questo non dipendeva dal fatto che lo studio fosse particolarmente convincente – anche una analisi sommaria indicava che la metodologia di identificazione dell’austerità era assai imperfetta. Ma Alesina/Ardagna dicevano alla gente quello che voleva sentirsi dire, e gli andarono dietro.
Da quel momento, abbiamo avuto una delle più efficaci combinazioni di critica accademica e di esperimenti nella realtà che una teoria economica abbia mai avuto – e l’austerità espansiva è andata a fondo a vele spiegate. Il FMI ha messo mano ad una analisi dell’austerità attraverso un esame delle sue politiche effettive, ed i risultati di Alesina/Ardagna sono stati capovolti. I critici hanno mostrato che i pretesi esempi di espansione attraverso l’austerità coinvolgono aspetti come la svalutazione delle monete o la brusca caduta dei tassi di interesse che in questo momento non sono dati. Le politiche Osborniane in Gran Bretagna hanno portato alla stagnazione; e quanto all’area euro, ebbene …
Naturalmente, se si tiene fuori la Grecia, il risultato è grosso modo identico, sebbene il “coefficiente di determinazione” [2] diminuisca.
Dunque, ci si sarebbe aspettati che i sostenitori dell’austerità cambiassero il loro atteggiamento, o almeno venissero fuori con altre giustificazioni. Invece no. Sia David Cameron che Paul Ryan stanno ancora predicando il vecchio credo dell’austerità espansiva, della fata turchina della fiducia e così via.
Per inciso, questo è un problema abbastanza serio per il bilancio di Ryan, che in effetti si basa su una grande austerità iniziale, in parte perché conserva gli incrementi fiscali che finanziano la riforma sanitaria di Obama nel mentre cancella l’espansione di Medicaid e i sussidi agli scambi. Il risultato sarebbe un grande drenaggio fiscale nel 2014/2015 – anni nei quali è del tutto probabile che gli Stati Uniti siano ancora in una trappola di liquidità, cosicché i moltiplicatori saranno più ampi. Questo particolare “Sentiero per la prosperità”, nel breve e medio periodo, è più che altro un sentiero per un depressione prolungata.
Fortunatamente non è destinato ad accadere. Ed una veloce lettura delle reazioni indica che il nuovo piano di Ryan viene oggi accolto con ironia piuttosto che con piaggeria. I nostri esperti stanno imparando? Un po’, forse.
[1] Evidentemente trattasi d ironia del “filone zombie”.
[2] In statistica, la formula R2, o coefficiente di determinazione, è usata nel contesto di modelli statistici il cui principale scopo è quello della previsione di risultati futuri sulla base di altre informazioni connesse. Nella maggioranza dei casi R2 viene usato come un numero da 0 a 1.0, al fine di descrivere con quanta precisione una linea di regressione si adatta ad un complesso di dati. Un R2 prossimo a 1.0 indica che la linea di regressione si adatta bene ai dati, mentre una R2 più vicina a 0 indica che non si adatta affatto. Se ben capisco, i quadratini della tabella corrispondono alle prestazioni dei vari paesi (in questo caso, sembra, dell’area euro). Le informazioni correlate sembrerebbero essere due: la evoluzione del PIL e l’entità delle misure di austerità. Il quadratino in basso a destra dovrebbe essere relativo alla Grecia: massime misure di austerità e peggiore prestazione del PIL. Ma anche gli altri quadratini offrono prestazioni del PIL o in calo o in minimo incremento.
By mm
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