March 9, 2013, 8:31 am
So says the CBO, although not directly.
Anyone who is serious (as opposed to Serious) about matters fiscal knows that it’s highly misleading just to focus on the raw deficit numbers (ONE TRILLION DOLLARS), for two reasons.
First, fluctuations in the deficit tend to be driven by the business cycle; when the economy slumps, revenues fall and some kinds of expenditure, like unemployment benefits, rise. You want to take out these “automatic stabilizers” when assessing the underlying state of the budget.
Second, we don’t have to balance the budget to have a sustainable fiscal position; all we need is to ensure that debt grows more slowly than GDP.
So CBO is now out with its latest report on automatic stabilizers. It estimates that in fiscal 2013 these stabilizers will amount to $422 billion, accounting for just about half of a projected $845 billion deficit. So the cyclically adjusted deficit will be $423 billion.
How does this compare with the deficit consistent with fiscal sustainability? Well, there’s about $11.5 trillion in federal debt in the hands of the public. A reasonable, indeed fairly conservative guess is that nominal GDP will in future grow by 4 percent per year, half from real growth and half from inflation. This means that the sustainable deficit is 4 percent of $11.5 trillion, or $460 billion. Hey, we’re there!
And next year the adjusted deficit is projected to be much smaller:
Yes, late this decade deficits will start to rise again thanks to rising health costs and an aging population, yada yada. But I have yet to hear a coherent argument about why the long-term problem of paying for the benefits we want — which will eventually have to be resolved through a combination of cost savings and revenue increases — should constrain our fiscal policy right now, in the midst of what remains a terrible economic slump.
And I would say that the figure above is, in fact, a portrait of deeply irresponsible fiscal policy — because it is just crazy that in this deeply depressed economy we are now pursuing a fiscal policy that is tighter than the policy we followed at the height of the housing bubble.
So let’s try to stop doing that. And everyone repeat with me: there is no deficit problem.
Scomparso, il deficit è scomparso
Così dice il CBO, seppure non esplicitamente.
Chiunque sia serio (che è altra cosa da “Serio” [1]) ina materia di finanza pubblica sa che è assai fuorviante concentrarsi soltanto sui dati grezzi del deficit (UN MIGLIAIO DI MILIARDI DI DOLLARI), per due ragioni.
La prima, le fluttuazioni del deficit tendono ad essere guidate dal ciclo economico; quando l’economia va in crisi, le entrate diminuiscono e qualche tipo di spesa, come i sussidi di disoccupazione, crescono. Questi “stabilizzatori automatici” devono essere esclusi quando si definisce la condizione di fondo del bilancio.
La seconda, non si deve portare il bilancio in pareggio per avere una condizione di sostenibilità; tutto quello che occorre è assicurare che il debito cresca più lentamente del PIL.
Dunque, in questo momento il CBO pubblica il suo ultimo rapporto sugli stabilizzatori automatici. Esso stima che nell’anno fiscale 2013 questi stabilizzatori ammonteranno a 422 miliardi di dollari, pesando soltanto per circa la metà del previsto deficit di 845 miliardi di dollari. Dunque, il deficit corretto sulla base del ciclo economico corrisponderà a 423 miliardi di dollari.
Come confrontare questa cifra con un deficit coerente con la sostenibilità finanziaria? Ebbene, ci sono circa 11.500 miliardi di dollari di debito federale a carico dello Stato. Una ipotesi ragionevole, in effetti piuttosto conservativa, è che il PIL nominale cresca nel futuro al 4% all’anno, per metà di crescita reale e per metà di inflazione. Questo significa che il deficit sostenibile è del 4 per cento di 11.500 miliardi di dollari, ovvero di 460 miliardi. Ehi, ci siamo!
E per il prossimo anno il deficit corretto è previsto che sia molto più piccolo:
E’ vero, alla fine di questo decennio i deficit ricominceranno a crescere grazie ai costi sanitari crescenti e all’invecchiamento della popolazione, eccetera eccetera. Ma devo ancora sentire un spiegazione sensata del perché il problema di lungo periodo del pagamento dei benefici sociali che vogliamo – che alla fine potrebbero essere risolti attraverso una combinazione di risparmi sui costi e di incrementi delle entrate – dovrebbe essere un limite per la nostra politica attuale della finanza pubblica, nel mezzo di quella che resta una crisi economica terribile.
E aggiungerei che il diagramma in alto, nei fatti, è il ritratto di una politica della finanza pubblica profondamente irresponsabile – giacché è solo pazzesco che in questa economia profondamente depressa si stia oggi perseguendo una politica fiscale più severa della politica che abbiamo perseguito al culmine della bolla immobiliare.
Cerchiamo dunque di smettere di farlo. Ed ognuno ripeta con me: non c’è alcun problema di deficit.
[1] Come si sa, “Serio” con la maiuscola è usato da anni da Krugman nella espressione “Very Serious People”, sinonimo di ottusità conservatrice.
By mm
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