March 31, 2013, 1:14 pm
We’ve been doomed, yes doomed, ever since FDR took us off the gold standard and introduced unemployment insurance. What about those 80 years of non-doom? Just a series of lucky accidents. Now we’re really doomed. I mean it!
Actually, I was disappointed in Stockman’s piece. I thought there would be some kind of real argument, some presentation, however tendentious, of evidence. Instead it’s just a series of gee-whiz, context- and model-free numbers embedded in a rant — and not even an interesting rant. It’s cranky old man stuff, the kind of thing you get from people who read Investors Business Daily, listen to Rush Limbaugh, and maybe, if they’re unusually teched up, get investment advice from Zero Hedge.
Sad.
Vecchio scontroso
David Stockman [1]in breve:
“Noi siamo condannati, si condannati, dal momento in cui Franklin Delano Roosevelt ci portò fuori dal ‘gold standard’ e introdusse l’assicurazione sulla disoccupazione. Come mai in quegli 80 anni la condanna non è stata eseguita? Solo una serie di fortunati accidenti. Ora siamo per davvero condannati. Intendo quello!”
Sono in effetti rimasto deluso dall’articolo di Stockman. Pensavo di trovare qualcosa come un argomentazione reale, una qualche presentazione, per quanto tendenziosa, di prove. Invece esso è solo una serie di espressioni stupefatte, dati fuori da ogni contesto e modello incorporati in uno sproloquio neanche interessante. Roba da vecchio scontroso, il genere di cose che si sentono dalla gente che legge Investors Business Daily, che ascoltano Rush Limbaugh, e magari, quando sono inusualmente sovraeccitati, prendono consigli su investimenti da Zero Hedge [2].
Triste.
[1] David Stockman è stato un uomo politico americano e dirigente di impresa. Membro della Camera dei Rappresentanti dal 1977 al 1981, fu Direttore dell’ “Office of management and budget” con il Presidente Reagan. Di recente ha pubblicato un libro dal titolo “La grande deformazione: la corruzione del capitalismo in America”. Sullo stesso tema ha pubblicato il 30 marzo un lungo articolo nella pagine dei commenti del New York Times, al quale è dedicato questo post di Krugman, ed altri successivi.
[2] “Zero Hedge” è un popolare blog finanziario americano. Di recente Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa, a fronte di insistenti domande del corrispondente di quel blog sulla esistenza di un “Piano B” nel caso di abbandono dell’Euro da parte di qualche importante paese membro, si è espresso in questo modo a proposito della ‘cultura’ dei lettori di “Zero Hedge”: Queste domande sono formulate da persone che sottovalutano enormemente ciò che l’euro significa per gli europei, per l’area dell’euro. Essi sottovalutano di gran lunga la quantità di capitale politico che è stato investito nell’area dell’euro.
E così, continuano a fare domande del tipo: “se l’euro si rompe …” e “Se un paese lascia l’euro domani …” Voglio dire, l’eurozona non è come una porta girevole. E’ una cosa molto importante. E’ un progetto dell’Unione europea, questo. Quindi, è per questo che avrete delle difficoltà a chiedere a gente come me “Che cosa accadrebbe se?”
By mm
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