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Vivere a scrocco su Medicaid (New York Times 4 marzo 2013)

 

Mooching Off Medicaid

By PAUL KRUGMAN
Published: March 3, 2013

Conservatives like to say that their position is all about economic freedom, and hence making government’s role in general, and government spending in particular, as small as possible. And no doubt there are individual conservatives who really have such idealistic motives.

When it comes to conservatives with actual power, however, there’s an alternative, more cynical view of their motivations — namely, that it’s all about comforting the comfortable and afflicting the afflicted, about giving more to those who already have a lot. And if you want a strong piece of evidence in favor of that cynical view, look at the current state of play over Medicaid.

Some background: Medicaid, which provides health insurance to lower-income Americans, is a highly successful program that’s about to get bigger, because an expansion of Medicaid is one key piece of the Affordable Care Act, a k a Obamacare.

 

There is, however, a catch. Last year’s Supreme Court decision upholding Obamacare also opened a loophole that lets states turn down the Medicaid expansion if they choose. And there has been a lot of tough talk from Republican governors about standing firm against the terrible, tyrannical notion of helping the uninsured.

 

 

Now, in the end most states will probably go along with the expansion because of the huge financial incentives: the federal government will pay the full cost of the expansion for the first three years, and the additional spending will benefit hospitals and doctors as well as patients. Still, some of the states grudgingly allowing the federal government to help their neediest citizens are placing a condition on this aid, insisting that it must be run through private insurance companies. And that tells you a lot about what conservative politicians really want.

 

Consider the case of Florida, whose governor, Rick Scott, made his personal fortune in the health industry. At one point, by the way, the company he built pleaded guilty to criminal charges, and paid $1.7 billion in fines related to Medicare fraud. Anyway, Mr. Scott got elected as a fierce opponent of Obamacare, and Florida participated in the suit asking the Supreme Court to declare the whole plan unconstitutional. Nonetheless, Mr. Scott recently shocked Tea Party activists by announcing his support for the Medicaid expansion.

But his support came with a condition: he was willing to cover more of the uninsured only after receiving a waiver that would let him run Medicaid through private insurance companies. Now, why would he want to do that?

Don’t tell me about free markets. This is all about spending taxpayer money, and the question is whether that money should be spent directly to help people or run through a set of private middlemen.

 

And despite some feeble claims to the contrary, privatizing Medicaid will end up requiring more, not less, government spending, because there’s overwhelming evidence that Medicaid is much cheaper than private insurance. Partly this reflects lower administrative costs, because Medicaid neither advertises nor spends money trying to avoid covering people. But a lot of it reflects the government’s bargaining power, its ability to prevent price gouging by hospitals, drug companies and other parts of the medical-industrial complex.

 

For there is a lot of price-gouging in health care — a fact long known to health care economists but documented especially graphically in a recent article in Time magazine. As Steven Brill, the article’s author, points out, individuals seeking health care can face incredible costs, and even large private insurance companies have limited ability to control profiteering by providers. Medicare does much better, and although Mr. Brill doesn’t point this out, Medicaid — which has greater ability to say no — seems to do better still.

 

 

You might ask why, in that case, much of Obamacare will run through private insurers. The answer is, raw political power. Letting the medical-industrial complex continue to get away with a lot of overcharging was, in effect, a price President Obama had to pay to get health reform passed. And since the reward was that tens of millions more Americans would gain insurance, it was a price worth paying.

 

But why would you insist on privatizing a health program that is already public, and that does a much better job than the private sector of controlling costs? The answer is pretty obvious: the flip side of higher taxpayer costs is higher medical-industry profits.

So ignore all the talk about too much government spending and too much aid to moochers who don’t deserve it. As long as the spending ends up lining the right pockets, and the undeserving beneficiaries of public largess are politically connected corporations, conservatives with actual power seem to like Big Government just fine.

 

Vivere a scrocco su Medicaid, di Paul Krugman

New York Times 4 marzo 2013

I conservatori amano dire che la loro posizione ha interamente a che fare con la libertà economica, da essa deriva il ruolo più piccolo possibile del governo in generale, e della spesa pubblica in particolare. E non c’è dubbio che esistono conservatori davvero ispirati a tali argomenti idealistici, presi come individui singoli.

Tuttavia, quando si passa ai conservatori che detengono un potere effettivo, c’è un’altra possibilità, un punto di vista più cinico nelle loro motivazioni – vale a dire che tutto si risolve nel dare consolazione a chi vive nel lusso e pene ai più poveri, nel dare di più a chi già ha assai. E se volete un argomento sicuro che prova questo punto di vista cinico, guardate all’attuale stato dei giochi su Medicaid.

Una premessa: Medicaid, che fornisce assicurazione sulla salute agli americani a più basso reddito, è un programma che gode di elevato consenso che è prossimo a ampliarsi, giacché la sua espansione è un punto chiave della Affordable Care Act, ovvero della riforma sanitaria di Obama.

Tuttavia, c’è una trappola. La decisione dell’anno passato della Corte Suprema relativa alla conferma della riforma sanitaria di Obama ha anche aperto una scappatoia che consente agli Stati che lo vogliono di rifiutare l’espansione di Medicaid. E ci sono stati una quantità di duri pronunciamenti da parte dei Governatori repubblicani, a proposito del rimanere irremovibili nel contrastare la terribile, tirannica idea di dare aiuti ai non assicurati.

Ora, alla fine la maggioranza degli Stati probabilmente procederà con l’espansione, a causa degli ampi incentivi finanziari: il Governo Federale pagherà il costo pieno della espansione per i prime tre anni, e la spesa pubblica aggiuntiva andrà a beneficio degli ospedali e dei medici, come dei pazienti. Eppure, alcuni tra gli Stati che stanno consentendo di malavoglia agli aiuti del Governo Federale verso i loro cittadini più bisognosi stanno ponendo una condizione a questo aiuto, insistendo sul fatto che esso debba transitare attraverso le compagnie assicurative private. Il che ci dice molto su ciò che i politici conservatori effettivamente vogliono.

Si consideri il caso della Florida, il cui Governatore, Rick Scott, ha fatto una personale fortuna nel settore della sanità. A un certo punto, tra parentesi, la compagnia è stata dichiarata colpevole per imputazioni criminali, ed ha pagato multe per 1.700 miliardi derivanti da frodi a Medicare. In ogni caso, il signor Scott è stato eletto come fiero oppositore della riforma di Obama, e la Florida ha partecipato alla azione legale affinché la Corte Suprema dichiarasse incostituzionale l’intera legge. Nondimeno, il signor Scott di recente ha lasciato stupefatti gli attivisti del Tea Party, annunciando il suo sostegno alla espansione di Medicaid.

Ma il suo sostegno dipende da una condizione: egli ha espresso la volontà di dare maggiore copertura ai non assicurati solo dopo aver ricevuto una esenzione che gli consentirebbe di gestire Medicaid attraverso compagnie assicurative private. Ora, per quale ragione vuole far questo?

Non venitemi a parlare di libero mercato.  Questa è tutta una questione che riguarda lo spendere i soldi dei contribuenti, e la domanda è se quel denaro debba essere speso direttamente per aiutare la gente, o transitare attraverso un complesso di mediatori privati.

E, nonostante qualcuno argomenti senza alcuna consistenza il contrario, privatizzare Medicaid finirà col richiedere maggiore, non minore, spesa pubblica, perché ci sono prove schiaccianti su come Medicaid sia molto più economica che non l’assicurazione privata. In parte questo dipende dai costi amministrativi più bassi, giacché Medicaid non fa pubblicità né spende denaro per cercare di evitare di assicurare la gente. Ma una gran parte dipende dal potere contrattuale della pubblica amministrazione, dalla sua capacità di impedire speculazioni sui prezzi da parte degli ospedali, delle imprese farmaceutiche e delle altre componenti del complesso sanitario-industriale.

Perché c’è una quantità di speculazioni nei costi della assistenza sanitaria – un fatto noto da tempo agli economisti della sanità ma di recente documentato in un articolo del Time Magazine, in termini più precisamente geografici. Come sottolinea l’autore dell’articolo, Steven Brill, le persone che cercano assistenza sanitaria possono andare incontro a costi incredibili, e persino grandi compagnie assicurative private hanno una capacità limitata di controllare le speculazioni da parte dei fornitori. Medicare fa molto meglio, e, sebbene il signor Brill non lo metta in evidenza, sembra che Medicaid – che ha una maggiore capacità nel dire dei no – faccia meglio ancora.

Ci si può chiedere per quale motivo, dunque, gran parte della riforma di Obama transiti attraverso gli assicuratori privati. La risposta è, puramente e semplicemente, il potere politico. Consentire al complesso sanitario-industriale di farla franca con una quantità di sovraccarichi nei prezzi è stato, in effetti, il prezzo che il Presidente Obama ha dovuto pagare per ottenere la approvazione della riforma sanitaria. E dal momento che il premio è stato che decine di milioni di americani in più otterranno l’assicurazione, è stato un prezzo che meritava di pagare.

Ma perché si dovrebbe insistere nel privatizzare un programma sanitario che è già pubblico, e che fa assai meglio il lavoro del controllo dei costi del settore privato? La risposta è abbastanza ovvia: l’altra faccia del più alto costo per i contribuenti sono i più alti profitti del settore sanitario.

Dunque, non prestate ascolto al gran parlare sulla eccessiva spesa pubblica e sui troppi aiuti agli scrocconi che non li meritano. Quando la spesa pubblica finisce col riempire i portafogli giusti, e i beneficiari immeritevoli delle munificenza pubblica sono le corporazioni  ben collegate alla politica, ai conservatori dotati di potere reale pare che lo stato assistenziale vada proprio a genio.

 

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