Blog di Krugman

La depressione non è finita (5 aprile 2013)

 

Depression, Not Ended

Lousy jobs report. OK, you don’t want to put too much stress on one month’s numbers, yada yada, but it doesn’t look at all good.

But is this really a surprise? I mean, it’s true that the incipient housing recovery has made many people somewhat optimistic — I’ve been one of them — but when all is said and done, we are following strongly contractionary fiscal policy in an economy in which monetary policy is still ineffective because of the zero lower bound. How contractionary? Look at CBO’s estimates of the cyclically adjusted budget deficit (third column).

 

That deficit has declined from 5.6 percent of potential GDP in 2011 to 2.5 percent in 2013 — that’s 3 percent of GDP, which is a lot of austerity. Not all of that cut has even hit yet — the sequester isn’t in the macro numbers yet — but the rise in the payroll tax is very clearly driving the latest bad numbers, which show big declines in retail.

This is really stupid; as long as we’re at the zero lower bound, austerity is a huge mistake. Yet for what, the third time since 2009, all discussion in Washington has turned away from job creation to deficits (even though the debt problem has largely faded away) and the need for an early Fed exit from stimulus (even though unemployment remains high and inflation low).

Clearly, the answer is to cut Social Security!

 

La depressione  non è finita

Miseri resoconti sui posti di lavoro. E’ vero, non si deve ammattire sui dati mensili, etc. etc., ma sembrano tutto meno che buoni.

Ma è proprio una sorpresa? Voglio dire, è vero che l’incipiente ripresa immobiliare ha reso molte persone in qualche modo ottimiste – io sono stato uno di quelli – ma alla fin fine stiamo perseguendo una politica fiscale fortemente restrittiva in una economia nella quale la politica monetaria è ancora inefficace a causa del “limite inferiore di zero”. Quanto restrittiva? Si vedano (nella nota in basso [1]) i dai del Congressional Budget Office sul deficit di bilancio corretto sulla base dell’andamento del ciclo (terza colonna).

Quel deficit è diminuito dal 5,6 per cento del PIL potenziale nel 2011 al 2,5 per cento nel 2013 – vale a dire un 3 per cento del PIL, che è una bella quantità di austerità. Peraltro, non tutti quei tagli hanno ancora prodotto i loro effetti – i dati del “sequestro” non sono ancora nelle statistiche economiche – ma la crescita delle tasse sugli stipendi sta molto chiaramente spingendo gli ultimi risultati, che mostrano grandi decrementi nel commercio al dettaglio.

Questo è proprio stupido: finché si è al limite inferiore di zero, l’austerità è un grande sbaglio. Quella è ancora la ragione per la quale, per la terza volta dal 2009, tutta la discussione a Washington si è spostata dalla creazione dei posti di lavoro ai deficit (anche se il problema del debito si è largamente attenuato) ed al bisogno che la Fed venga fuori prematuramente dalle azioni di sostegno (anche se la disoccupazione resta elevata e l’inflazione bassa).

Chiaramente, la risposta è tagliare la Previdenza Sociale.

 



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giu 19 12

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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