Brad DeLong has the best piece I’ve seen on Bernanke rage among the hedge funders. His point is that the hedgies keep thinking of the Fed as if it were a rogue trader driving prices away from their natural value, like JP Morgan’s London Whale, rather than as a central bank trying to achieve full employment and target inflation. Hence their rage at the failure of bond prices to collapse the way they “should”.
I’d riff on this a bit further. I suspect that the hedge fund guys are relying a lot on historical correlations that worked pretty well for decades: mean reversion of yields, correlations with deficits, etc., most of it pretty much model-free. The trouble is that a once-in-three-generations deleveraging shock makes such correlations useless. Cross-national analogies — i.e., Japan — would have been better, but don’t seem to have been applied.
What you should be doing is macro analysis, using something like IS-LM — something like what I did here, almost three years ago. (The forecasts have gotten worse since, so the implied long-term rate would be even lower).
But instead of saying that maybe this macro IS-LM stuff has a point, they’re raging against the man with the beard.
Arpionare Ben Bernanke
Brad DeLong ha il più bel pezzo che abbia letto a proposito della rabbia verso Ben Bernanke tra gli individui degli hedge funds. Il suo punto di vista è che gli hedgies continuano a pensare la Fed come se fosse uno speculatore ribaldo che allontana i prezzi dal loro valore naturale, alla stregua di un JP Morgan London Whale [1], piuttosto che una Banca Centrale che cerca di realizzare la piena occupazione e l’obbiettivo di inflazione. Di qua la loro rabbia per il mancato collasso dei prezzi dei bonds nel modo in cui “vorrebbero”.
Vorrei ragionare su questo successivamente. Ho il sospetto che gli individui degli hedge funds si basino molto su correlazioni storiche che hanno funzionato abbastanza bene per decenni: modesto ritorno dei rendimenti, correlazioni con i deficit etc., e gran parte di questo in buona misura a prescindere da modelli. Il guaio è che una volta ogni tre generazioni gli shocks da riduzione del debito rendono inutili quelle correlazioni. Analogie con altre nazioni – ad esempio con il Giappone – sarebbero state più adatte, ma non pare che siano state applicate.
Quello che si dovrebbe fare è una analisi macro, utilizzando qualcosa del genere del modello IS-LM – qualcosa come quello che io feci in questa connessione [2], quasi tre anni fa (da allora, le previsioni sono diventate ancora peggiori, cosicché il tasso di interesse a lungo termine conseguente dovrebbe essere persino più basso).
Ma invece di dire che forse questa roba macro del modello IS-LM ha una ragione, si arrabbiano contro l’uomo con la barba.
[1] “London Whale” (”La Balena di Londra”), al secolo Bruno Michel Iksil, è un operatore di borsa che operava presso l’ufficio londinese di JP Morgan Chase. Assieme ad altri fu ritenuto responsabile delle perdite di 6,2 miliardi di dollari. Il nomignolo di “Balena di Londra” gli venne affibbiato per le dimensioni delle sue attività speculative; assieme a quello di “Voldemort”, per il suo supposto potere su Wall Street. Eccolo, nel corso di un processo:
[2] Il rimando è ad un post del 22 agosto 2010 dal titolo “La regola di Taylor e la ‘bolla’ dei bonds”. Per chi fosse interessato, pubblichiamo di seguito la traduzione di quel testo.
By mm
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