Blog di Krugman

Debito e crescita: il punto della discussione (31 maggio 2013)

 

Debt and Growth: The State of the Debate

 

So, after a brief diversion into issues of manners and etiquette, I hope we’re back to the substance. And there are really three points that have been established; I’m not sure that everyone understands that any one of those points is enough to refute most of the debt/deficit discussion of the past three years.

1. There is no threshold at 90 percent, even though that claim has dominated a lot of policy discussion for three years. The appearance of such a threshold in the original Reinhart-Rogoff paper was an artifact of missing data (not deliberately, and perhaps unavoidably, but that’s not the issue here) plus an odd statistical technique. Indeed, it was in large part an artifact of the treatment of just one country, New Zealand, in the postwar years.

 

2. There is a mild negative correlation between debt and growth. Even if this is interpreted as a causal relationship, however, it is not a strong enough correlation to justify the debt panic of recent years. Brad DeLong’s version:

as best as I can tell we are talking that an increase in debt from 50% of a year’s GDP to 150% is associated with a reduction in growth rates of 0.1%/year over the subsequent five years…

 

 

3. There is pretty good evidence that the relationship is not, in fact, causal, that low growth mainly causes high debt rather than the other way around.

 

We’ve spent three years letting policy be dominated by unwarranted fears.

 

Debito e crescita: il punto della discussione

 

Dunque, dopo una breve diversione sui temi delle buone maniere e della etichetta, mi auguro che siamo tornati alla sostanza. E ci sono tre punti che sono stati per davvero messi in chiaro; non sono sicuro che tutti si rendano conto che una qualsiasi di questi punti è sufficiente a confutare gran parte del dibattito sul debito e sul deficit degli ultimi tre anni.

1 – Non c’è alcuna ‘soglia’ del 90 per cento, anche se quella pretesa ha dominato gran parte del dibattito politico per tre anni. La comparsa di tale soglia, nello studio originario di Reinhart e Rogoff, era un artificio derivante dall’aver perso dati (non deliberatamente, e forse inevitabilmente, ma questo non è il punto adesso), in aggiunta ad una tecnica statistica strana. In effetti, si era trattato in larga parte di un artificio derivante dal trattamento degli anni postbellici soltanto di un paese, la Nuova Zelanda.

2 – C’è una leggera correlazione negativa tra debito e crescita. Anche se viene interpretata come una relazione di tipo causale, tuttavia, non è una correlazione sufficientemente forte da giustificare il panico del debito degli anni recenti. Nella versione di Brad DeLong:

“il massimo che si può dire è che stiamo parlando del fatto che un incremento del debito dal 50 % del PIL di un anno al 150 %, è associato ad una riduzione nei tassi di crescita dello 0,1 % nel corso dei successivi cinque anni ….”

 

3 – C’è una testimonianza piuttosto importante che, di fatto, la relazione non sia di tipo causale, che una bassa crescita provochi un debito elevato, piuttosto che il contrario.

 

Abbiamo speso tre anni consentendo che la politica fosse dominata da paure ingiustificate.

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"