Blog di Krugman

La forza bruta (17 maggio 2013)

 

That Hideous Strength

 

The FT has an interesting article on problems with Irish GNP (not GDP) accounting; essentially, measured Irish income is being inflated by foreign companies with no real activity there that nonetheless find ways to make profits materialize in a low-tax jurisdiction. We sort of knew this was happening — that, for example, a lot of the apparent rise in productivity was just a shift to pharma companies that produce a lot of reported value-added but add little to the Irish economy. But the new ESRI report suggests that the problem is bigger than realized.

However, this passage got me:

The ESRI research raises question marks over the strength of Ireland’s recovery, which has surprised many foreign observers in light of the severe economic crisis the country experienced in 2008.

Who are these surprised foreign observers? My impression is that Ireland has been proclaimed a success story again, and again, and again, only to have the narrative slink away in the face of disappointing experience. And if we look at jobs, which is not subject to these accounting issues, here’s what the “strength of Ireland’s recovery” looks like:

 

A few more such strong recoveries and there will be no jobs left at all.

 

La  forza bruta

 

Il Financial Times ha un interessante articolo sui problemi  con la contabilità del Prodotto Nazionale Lordo (non il Prodotto Interno Lordo) [1] dell’Irlanda; in sostanza, nel caso dell’Irlanda, il reddito ottenuto viene inflazionato dalle imprese straniere che non hanno lì una reale attività ma nondimeno cercano i modi  per spremere profitti in una giurisdizione con basse tasse. Avevamo presagito cosa stava accadendo – che, ad esempio, la crescita apparente della produttività fosse solo uno spostamento dovuto alle imprese farmaceutiche che producono molto del valore aggiunto risultante ma contribuiscono poco all’economia dell’Irlanda. Ma il nuovo rapporto dell’ESRI [2] indica che il problema è più grande di quanto si fosse compreso.

Tuttavia, mi ha compito questo passaggio:

“La ricerca dell’ESRI solleva punti interrogativi sulla forza della ripresa irlandese, che ha sorpreso molti osservatori straniere alla luce della grave crisi economica che il paese aveva sperimentato nel 2008.”

Chi sono questi sorpresi osservatori stranieri? La mia impressione è che l’Irlanda sia stata dichiarata una storia di successo più e più volte, solo come un racconto che consentisse di sgattaiolare di fronte ad una esperienza deludente. E se si guarda ai posti di lavoro, che non sono un tema soggetto a questi aspetti di contabilità, ecco a cosa assomiglia la “forza della ripresa irlandese” [3]:

Ancora un po’ di forti riprese e non ci resteranno posti di lavoro.



[1] La differenza consiste nel fatto che il Prodotto Nazionale include soltanto i beni ed i servizi prodotti dalle imprese residenti, mentre il Prodotto Interno include anche le imprese straniere. L’Irlanda ha una forte presenza di industria farmaceutica straniera e Krugman ha varie volte notato che essa falsa notevolmente i dati economici reali del paese.

[2] Istituto di ricerche economiche e sociali, con sede a Dublino.

[3] Il diagramma è relativo al tasso di disoccupazione, che, come si vede, è passato dal 4 al 14/15 per cento, dove più o meno si trova ancora nel 2013.

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