I’ve been getting some questions about the recent rise in long-term interest rates. Those rates are still at levels that would have seemed absurdly low not long ago — but they are up significantly from a few months ago. What should we make of this move?
Well, rather than offering a commentary on the market, I thought I might be most helpful by talking about how to figure things like this out on a more general basis. And the way you do this is by trying to tell several alternative stories that might explain what’s happening in one market, and then ask what those stories imply for other markets.
So when long-term interest rates rise, there are three main stories you hear. One is that the bond vigilantes have arrived, and are selling US debt because they now believe in the horror stories. Another is that the Fed has changed, that it may be ready to snatch away the punch bowl sooner than previously believed. And the third is that the economy is looking stronger than expected, which means that the Fed, although just as soft-hearted as before, will nonetheless start raising rates sooner than previously believed.
All three of these stories would imply falling bond prices, that is, rising interest rates. But they have different implications for other markets, in particular for stocks and the dollar. Debt fears — basically, a run on America — should send stocks and the dollar down along with bonds. A perceived tougher Fed should send stocks down but the dollar up. And a better recovery should send both stocks up (because of higher expected profits) and drive the dollar higher.
OK, there are possible complications; you can manage, just, to tell stories that don’t quite work as I’ve described. But these are surely what you should have in mind in your first pass at the issue. Here it is in a table:
And while day by day there are variations, basically what you see over the last month or so is line 3: falling bond prices accompanied by rising stocks and a rising dollar. So this looks like a story about macroeconomic optimism.
Storie sui tassi
Ho ricevuto alcune domande sulla recente crescita dei tassi di interesse a lungo termine. Quei tassi sono ancora a livelli che sarebbero sembrati assurdamente bassi non molto tempo fa – ma sono cresciuti in modo significativo rispetto e pochi mesi orsono. Cosa dovremmo capire di questo movimento?
Ebbene, piuttosto che offrire una cronaca del mercato, ho pensato che potrei essere del tutto più utile se parlassi di come pensare a cose come questa sulla basa di una analisi più generale. E il modo in cui questo si ottiene è cercando di raccontare alcune storie alternative che possono spiegare cosa accade su un mercato, per poi chiedersi cosa queste storie implicano per altri mercati.
In questo modo, quando i tassi di interesse a lungo termine crescono, ci sono altre tre storie principali che ascoltate. Una è che il ‘guardiani dei bonds’ [1] sono arrivati, e stanno vendendo obbligazioni sul debito statunitense perché adesso credono ai racconti dell’orrore. Un’altra è che la Fed ha cambiato posizione, che sta levando di mezzo la scodella del punch più presto di quanto si era creduto in precedenza [2]. Una terza è che l’economia sembra più forte di quello che ci si attendeva, il che significa che la Fed, sebbene sensibile come in precedenza, nondimeno comincerà ad alzare tassi prima di quello che si credeva in precedenza.
Tutte e tre queste storie implicherebbero una caduta dei prezzi dei bonds, ovvero una crescita dei tassi di interesse. Ma avrebbero implicazioni diverse sugli altri mercati, in particolare delle azioni e del dollaro. Le paure del debito – fondamentalmente, una costante in America – dovrebbe spedire in basso le azioni ed il dollaro assieme ai bonds. La percezione di una condotta più dura da parte della Fed dovrebbe abbassare le azioni ma alzare il dollaro. Ed una ripresa migliore dovrebbe spedire in alto le azioni (per effetto di attese di profitto superiori) e guidare il dollaro più in alto ancora.
E’ vero, ci sono complicazioni possibili; si possono proprio raccontare storie che non funzionano esattamente come quelle che ho descritto. Ma queste sono certamente quelle che dovreste tenere a mente in un primo vostro esame del tema. Eccole in una tabella:
E mentre giorno per giorno ci sono variazioni, fondamentalmente quello che corrisponde al mese passato è la riga numero tre: i prezzi dei bonds cadono accompagnati da azioni in crescita e dal dollaro in crescita. Dunque sembrerebbe una storia di ottimismo economico.
[1] Per “bonds vigilantes” vedi le note finali sulla traduzione.
[2] E’ un espressione che fu coniata da un famoso economista – credo Friedman – e sta a significare il momento in cui la Fed, a fronte di una certa eccitazione sul mercato finanziario, decide che è il momento di cessare politiche di facilitazione e di favorire un rialzo dei tassi di interesse. Come se, ad una festa, nel momento in cui i commensali si riscaldano, si togliessero di mezzo le bevande.
[3] Proviamo a tradurre la tabellina:
Prezzi bonds | Prezzi azioni | Dollaro | |
Oddio, il debito! | Giù | Giù | Giù |
La Fed diventa più severa | Giù | Giù | Su |
La ripresa è più forte | Giù | Su | Su |
By mm
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