June 17, 2013, 12:01 pm
I’m in Paris for an economics conference, opening tonight with what is billed as a debate (although it’s more of a dialogue) over European economics with Mario Monti. So it’s worth looking at the ever-valuable Eurostat (pdf) for an update on Europe’s truly remarkable performance since the crisis struck:
Actually, it’s not just the performance — with employment, after a slight uptick, back to declining 5 full years after the recession began — that’s remarkable; so is the fact that, as far as I can tell, European leaders don’t see this performance as a sign that there is anything fundamentally wrong with their policies, the structure of the euro system, or both.
Europa in depressione
Sono a Parigi per un conferenza economica, che si apre stanotte per qualcosa che viene presentato come un dibattito-disputa (sebbene sia piuttosto un dialogo) sull’economia europea con Mario Monti. Merita dunque di osservare il sempre valido Eurostat (disponibile in pdf) per un aggiornamento della davvero considerevole performance dell’Europa dal momento in cui la crisi ha colpito [1]:
In effetti non è solo la performance ad essere considerevole – con l’occupazione, dopo un leggero rialzo, che torna a scendere 5 anni pieni dopo che ebbe inizio la recessione; altrettanto considerevole è il fatto che, per quello che si può dire, i leaders europei non vedano questo andamento come il segno di qualcosa di profondamente sbagliato nelle loro politiche, nella struttura del sistema dell’euro, o in entrambi.
[1] La tabella, che mostriamo in calce a questa nota in modo da renderla meglio visibile, mostra l’andamento dell’occupazione nei paesi dell’area euro (linea continua) e dei 27 paesi europei (linea alterna), a partire dal 2005 e sino al 2013. Le rilevazioni sono trimestrali, ma i dati sono corretti tenendo conto della stagionalità, ovvero si tiene conto e si correggono le fluttuazioni che sono dovute alle caratteristiche stagionali. Le quantità che sono espresse sulla linea verticale sono le variazioni rispetto ad un indice 100 fissato nel primo trimestre del 2005. Come si vede, a partire dagli effetti della crisi nel 2008 si ha una diminuzione costante sino al primo trimestre del 2010, una leggera ripresa sino al secondo trimestre del 2011 ed una nuova caduta sino al primo trimestre 2013. Poiché il riferimento è alla evoluzione delle quantità assolute (fissate a 100 nel 2005), evidentemente il dato non tiene conto del contestuale incremento della popolazione, tantomeno della popolazione nella età lavorativa primaria. In quei termini la situazione sarebbe, dunque, peggiore.
By mm
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