Blog di Krugman

Finanza improduttiva (12 giugno 2013)

 

Unproductive Finance

 

More than half a century ago, in his classic paper on the economics of speculation, Paul Samuelson noted the perverse rewards to knowing stuff just slightly before everyone else. He asked readers to imagine someone who, somehow, consistently received crucial information one second before everyone else. As he pointed out, the social value of that extra second would be minimal; but the private rewards could be huge.

 

Today, Kevin Drum points us to a real-world example quite close to Samuelson’s thought experiment. It turns out that Thomson-Reuters pays the University of Michigan a million dollars a year to provide selected clients with the results of the latest survey of consumer confidence 5 minutes before the rest of the world sees them –and to provide super-special clients with this information 2 seconds before the rest.

This is a trivial example; still, what we see here, as Drum notes, are real resources being devoted to the socially useless task of getting an economic number slightly before the hoi polloi. And you have to wonder how much of what the financial sector does is like that. Certainly these days many vast fortunes come, not from building something, but from consistently guessing what other investors are going to do a few days, or sometimes a second or two, ahead of the pack.

It sure doesn’t look like a productive activity.

 

Finanza improduttiva

 

Più di mezzo secolo fa, nel suo classico saggio sull’economia della speculazione, Paul Samuelson notava il vantaggio immorale che derivava dal sapere le cose solo un momento prima di tutti gli altri. Egli chiedeva ai lettori di immaginarsi qualcuno che, in qualche modo, regolarmente riceveva informazioni cruciali un secondo prima di tutti gli altri. Come egli sottolineava, il valore sociale di quel secondo di differenza sarebbe stato minimo, ma i vantaggi  privati sarebbero stati enormi.

Oggi, Kevin Drum ci indica un esempio dalla realtà abbastanza vicino all’esperimento teorico di Samuelson. Viene fuori che la Thomson-Reuters [1] paga per un milione di dollari all’anno l’Università del Michigan per fornire ad una clientela selezionata i risultati dell’ultima indagine sulle preferenze dei consumatori 5 minuti prima che siano note al resto del mondo – e per fornire ad una clientela super speciale queste informazioni due secondi prima degli altri.

Si tratta di un esempio banale; eppure, quello che constatiamo in questo caso, come nota Drum, sono risorse reali che vengono destinate all’obiettivo socialmente inutile dell’avere un dato economico poco prima della massa. E ci si deve chiedere quanta parte del settore finanziario faccia cose del genere. E’ certo che di questi tempi molte grandi fortune derivano non dal costruire qualcosa, ma dall’indovinare regolarmente e prima di tutti cosa gli altri investitori stiano per fare nei prossimi giorni, o talvolta nei prossimi secondi.

Di sicuro non somiglia ad una attività produttiva.



[1] Azienda leader nel mondo per le informazioni sensibili negli affari e nelle professioni.

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