Blog di Krugman

Giù per le rapide (28 giugno 2013)

 

June 28, 2013, 8:31 am

Whitewater Down

When Barack Obama was elected, I was sure that it would be the Clinton years all over — that he would be subjected to an endless series of claims of “scandal”, creating the sense of a tainted administration even though all the alleged scandals would turn out to be either trivial or nonexistent. Remember, after all those years of front-page headlines and $70 million in public funds, the Whitewater investigation came up dry.

In fact, however, none of that happened during Obama’s first term. But would the second term be different? For a little while it looked as if the old scandal machinery was finally springing back to life, with Benghazi, the IRS, and more. You could almost hear the sigh of contentment from a certain part of the press corps.

But now it has all evaporated. Benghazi never made sense; it turns out that the IRS was targeting conservative as well as liberal groups. And as Chait says in the linked article, the NSA stuff is a policy dispute, not the kind of scandal the right wing wants.

Of course, the absence of any fire behind the smoke didn’t stop the Clinton witch hunts. But this time seems to be different. Maybe the news media have actually learned something; maybe they’re effectively disciplined, this time around, by the blogosphere. Anyway, the narrative of a scandal-ridden presidency seems to be evaporating as we speak.

So I was wrong. And I’m glad I was.

Giù per le rapide

 Quando Barack Obama fu eletto, ero sicuro che sarebbero tornati per intero gli anni di Clinton – che egli sarebbe stato sottoposto ad una serie infinita di pretesi “scandali”, creando la sensazione di una amministrazione corrotta anche se tutti quei pretesi scandali si sarebbero risolti in qualcosa di banale o di non esistente. Si ricordi, dopo tutti quegli anni di titoli in prima pagina sui giornali e dopo aver speso 70 milioni di dollari di fondi pubblici, l’indagine sul Whitewater [1] finì in una bolla di sapone.

Nei fatti, tuttavia, niente del genere è successo durante il primo mandato di Obama. Ma il secondo mandato sarebbe stato diverso? Per una breve periodo è sembrato che la vecchia macchina scandalistica fosse rientrata in funzione, con il caso di Bengasi [2], dell’ Internal Revenue Service [3] ed altro ancora. Si poteva quasi sentire il sospiro di soddisfazione da parte di alcuni organi di stampa.

Ma ora ogni cosa è andata in fumo. Il caso di Bengasi non ha mai avuto senso; si è scoperto che l’IRS aveva preso di mira sia gruppi conservatori che liberal. E come Chait dice nell’articolo di cui alla precedente connessione, la vicenda della National Security Agency [4] è una disputa politica, non il genere di scandalo che la destra avrebbe voluto.

Naturalmente, la assenza di qualsiasi sostanza dietro le cortine fumogene non fermò la caccia alle streghe nei confronti di Clinton. Ma questa volta sembra essere diverso. Forse i notiziari dei media hanno effettivamente imparato qualcosa; forse questa volta essi sono in qualche modo messi in riga dalla blogosfera. Comunque sia, il racconto di una Presidenza tormentata dagli scandali sembra stia per evaporare, nel momento in cui ne stiamo parlando.

Dunque avevo torto. E sono contento che sia così.


[1] “Whitewater” è il nome di un preteso scandalo che avrebbe riguardato attività finanziaria dei coniugi Clinton, nel periodo precedente alla Presidenza, che si concluse senza alcun procedimento al loro carico. Ma lo stesso termine è stato poi utilizzato anche per indicare altri due o tre pretesi scandali, altrettanto finiti nel nulla.

[2] La pretesa, fatta proprio dal candidato repubblicano alla Presidenza Mitt Romney, secondo la quale Obama avrebbe in un primo momento escluso implicazioni terroristiche  nei gravi fatti di sangue di Bengasi, che portarono all’assedio del consolato americano ed all’assassinio del diplomatico USA.

[3] Una vicenda per la quale è stato chiamato in causa quell’ufficio governativo, a proposito di alcune esenzioni fiscali sospette per movimenti politici, che poi si sono però rivelati sia di destra che di sinistra.

[4] Ovvero l’ultima vicenda, relativa alle attività di spionaggio.

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