Blog di Krugman

La regola di Taylor in materia di politica della finanza pubblica (16 giugno 2013)

 

June 16, 2013, 8:13 am

Taylor’s Rule on Fiscal Policy

OK, in general I try not to do gotchas of the form “you say this, but you used to say that”. But I just happened to run across John Taylor’s latest, and it was just too funny not to mention.

So, Taylor now says that we should not cite falling spending by state and local governments as a reason for the weak recovery. Why? Because, he says, such spending is endogenous: state and local governments cut spending in line with revenue. Basically, they’re cash constrained; so what can you expect?

But wait: Taylor has prominently argued (pdf) that the Obama stimulus, and specifically the part that involved aid to state and local governments, was ineffective, because the state and local governments just used the money to pay down debt — that is, giving them more cash wouldn’t have mattered.

I’m sure that Taylor will come up with some reason these statements aren’t diametrically opposed. But from here it looks like the Taylor rule on fiscal policy is that Obama is always wrong, and that state and local governments are either cash-constrained or not cash-constrained, depending on which assertion is needed to back up that position.

 

La regola di Taylor [1] in materia di politica della finanza pubblica

E’ vero, in generale io non cerco di speculare [2] con argomenti del genere “ora dici questo, ma un tempo avevi l’abitudine di dire quello”. Ma mi è appena capitato di imbattermi in alcune delle cose più recenti di John Taylor, ed era troppo buffo per non farne menzione.

Dunque, Taylor ora dice che non dovremmo fare riferimento alla caduta della spesa da parte degli Stati e delle istituzioni locali come ragioni di una ripresa debole. Perché? Perché, egli dice, tale spesa è endogena: i governi degli Stati e delle istituzioni locali tagliano la spesa in linea con le entrate. Fondamentalmente, hanno limiti nel loro contante; dunque, cosa ci si deve aspettare?

Ma aspettate: Taylor ha sostenuto con molta evidenza (disponibile in pdf) che lo “stimulus” di Obama, e la parte che specificamente riguardava l’aiuto ai Governi degli Stati e delle istituzioni locali, era inefficace proprio perché quei governi utilizzavano quei soldi per restituire il loro debito – vale a dire che dare ad essi più contante non avrebbe fatto alcuna differenza.

Sono certo che Taylor accamperà qualche motivo per il quale queste dichiarazioni non sono diametralmente opposte. Ma, vista da qua, sembra che la regola di Taylor nella politica della finanza pubblica sia che Obama ha sempre torto, e che gli Stati e le istituzioni locali siano condizionate nelle loro disponibilità finanziarie, ovvero non condizionate, a seconda di quale concetto gli sia necessario per corroborare la posizione del momento.



[1] Per la regola di Taylor, vedi le note finali sulla traduzione. Ma è evidente che in questo caso non si tratta di “quella” regola di Taylor, che ha avuto notevole fama nel passato ed è diventata una sorta di modello classico nella determinazione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Un po’ ironicamente qua si parla di una “seconda” regola di Taylor, per effetto della quale, come dice il post, alla fine “Obama ha sempre torto”.

[2] “Fare un gotcha” significa anche usare un argomento un po’ troppo facile o pretestuoso per “beccare” il proprio interlocutore.

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