Blog di Krugman

L’economia del criceto sulla ruota (12 giugno 2013)

 

Hamster-Wheel Economics

 

Sad reading from British economic analysts these days — sad, that is, for anyone who likes to believe that evidence actually matters for policy.

 

First, the normally even-tempered Simon Wren-Lewis is angry, with cause: he sees the Dutch central bank calling for more austerity despite the depressed state of the Dutch economy, no prospect of recovery any time soon, no hint of debt trouble — and no explanation except boilerplate about how deficits are bad. As he says, it was one thing to buy into the austerity thing three years ago, when there wasn’t a vast accumulation of evidence about the effects of austerity in a depressed economy; but to roll out the same old line given everything that has happened since is pretty disgraceful.

 

But then, think about the fact that Martin Wolf is out today with a column explaining that there is no current risk of inflation. He’s right, of course, and presumably what he hears from policymakers and others tells him that such a column is necessary. But my God: we had this debate in full four years ago. The usual suspects issued dire inflation warnings; the Keynesian/liquidity trap types like me insisted that this was all wrong given current circumstances. The events unfolded like this:

 

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And yet the people warning about inflation four years ago, and three years ago, and two years ago, are still at it, still making the same arguments. And they still have influence!

I guess there’s nothing for it but to keep on pounding. But it’s discouraging.

 

L’economia del criceto sulla ruota

 

Letture sconfortanti dagli analisti inglesi di questi tempi : tristi, intendo, per coloro a cui piace credere che in politica i fatti realmente contino.

 

In primo luogo, il normalmente pacifico Simon Wren-Lewis è irritato, a buona ragione: vede la Banca Centrale olandese pronunciarsi per una maggiore austerità nonostante che l’economia dell’Olanda sia in uno stato depresso, che non ci sia alcuna prossima prospettiva di ripresa né alcun segno di difficoltà per il debito – e nessuna spiegazione se non le solite espressioni su quanto siano negativi i deficit. Come lui dice, una cosa era prendere per buona la storia dell’austerità tre anni orsono, quando non c’era una grande mole di fatti che testimoniavano gli effetti dell’austerità in una economia depressa; ma mettere sul tavolo la stessa vecchia idea considerato tutto quello che è successo nel frattempo sembra abbastanza deplorevole.

Ma si pensi poi al fatto che Martin Wolf esce oggi con un articolo che spiega che non c’è alcun rischio attuale di inflazione.  Naturalmente ha ragione ed è probabile che egli si senta dire dagli operatori politici e da altri che un articolo del genere era necessario. Senonché, Dio mio: eravamo nel pieno di questo dibattito quattro anni fa. I soliti noti mettevano in giro terribili ammonimenti sull’inflazione; i soggetti che si ispirano al Keynesismo ed alla teoria della trappola di liquidità come il sottoscritto, insistevano che tutto quello era sbagliato, nella circostanze attuali. I fatti si sono svolti nel modo seguente [1]:

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E tuttavia la gente che metteva in guardia per l’inflazione quattro anni fa, e tre anni fa, e due anni fa, sta ancora usando gli stessi argomenti. Ed hanno ancora influenza.

Penso che non ci sia niente da fare se non continuare a martellare. Ma è scoraggiante.



[1] Il diagramma mostra, relativamente agli Stati Uniti, l’inflazione nella linea rossa, mentre la linea blu indica l’andamento della base monetaria. Ovvero, nonostante il forte incremento della base monetaria (in parte per la politica generale della Fed, in parte – anni 2008/2009 – per i salvataggi, in parte – anno 2011 – per gli effetti delle politiche di “stimulus” ed ancora per le operazioni di “easing” della Fed),  l’inflazione è rimasta sostanzialmente piatta.

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