A reader writes in, having just heard somebody or other claim that the current unemployment rate would be much lower if unemployment benefits were even less generous, and asks whether this can be true. And the answer is no. People who say things like this are fundamentally confused about what the economic research actually means.
Here’s what is true: there’s respectable research — e.g., here — suggesting that unemployment benefits make workers more choosy in the search process. It’s not that workers decide to live a life of ease on a fraction of their previous wage; it’s that they become more willing to take the risk of being unemployed for an extra week while looking for a better job.
What this means, in turn, is that UI may raise the “full employment” level of unemployment — the level at which labor shortages start to appear, wages start an upward spiral, and inflation becomes a potential problem. Since the Fed raises interest rates when it sees signs of inflation, there is a sense in which UI raises unemployment on average over the business cycle.
But all of this is totally irrelevant to our current situation, where inflation is running below target, the target is too low anyway, and the reason we have mass unemployment is that there just isn’t enough demand, and hence there just aren’t enough jobs, no matter how desperately people search for them.
One way to think about this is to say that unemployment benefits may, perhaps, reduce the economy’s speed limit, if we think of speed as inversely related to unemployment. And this suggests an analogy. Imagine that you’re driving along a stretch of highway where the legal speed limit is 55 miles an hour. Unfortunately, however, you’re caught in a traffic jam, making an average of just 15 miles an hour. And the guy next to you says, “I blame those bureaucrats at the highway authority — if only they would raise the speed limit to 65, we’d be going 10 miles an hour faster.”
Dumb, right? Well, so is the claim that unemployment benefits are causing today’s high unemployment.
Sussidi di disoccupazione e disoccupazione effettiva: una analogia
Un lettore interviene, avendo appena ascoltato non-so-chi sostenere che l’attuale tasso di disoccupazione sarebbe molto più basso se i sussidi di disoccupazione fossero anche meno generosi, e chiede se questo possa essere vero. E la riposta è no. Le persone che affermano cose del genere sono fondamentalmente confuse su cosa effettivamente significhi la ricerca economica.
Ecco ciò che è vero: ci sono ricerche rispettabili – ad esempio questa (in connessione) – che indicano che i sussidi di disoccupazione rendono i lavoratori più schizzinosi nel corso della ricerca di lavoro. Non è che i lavoratori decidano di vivere una vita di agi con un frazione del loro precedente salario; essi diventano più disponibili a correre il rischio di restare disoccupati per una settimana in più, nel mentre cercano un lavoro migliore.
Questo, a sua volta, significa che l’indennità può accrescere il livello di “piena occupazione” della disoccupazione [1] – il livello al quale comincia ad apparire scarsità di posti di lavoro, i salari cominciano una spirale verso l’alto, e l’inflazione diventa un problema potenziale. Dal momento che la Fed alza i tassi di interesse quando vede segni di inflazione, c’è un senso nel fatto che la assicurazione di disoccupazione accresca in media la disoccupazione nel corso del ciclo economico.
Ma tutto questo è totalmente irrilevante nella nostra situazione attuale, nella quale l’inflazione procede al di sotto dell’obbiettivo previsto, esso è in ogni caso troppo basso e la ragione per la quale abbiamo una disoccupazione di massa è che non c’è sufficiente domanda, e di conseguenza non ci sono proprio posti di lavoro sufficienti, a prescindere dalla disperazione della gente che li cerca.
Un modo per riflettere su questo è affermare che i sussidi di disoccupazione possono, forse, ridurre il limite di velocità dell’economia, se pensiamo che il limite della velocità stia in un rapporto inverso alla disoccupazione. E questo suggerisce una analogia. Immaginiamoci di guidare lungo un tratto di autostrada dove il limite legale sia quello di 55 miglia [2]all’ora. Sfortunatamente, tuttavia, siamo bloccati in un ingorgo stradale e procediamo con una media di sole 15 miglia all’ora. E la persona che vi sta accanto dice: “La colpa ce l’hanno le autorità autostradali – se solo alzassero il limite a 65 miglia, andremmo a dieci miglia all’ora più veloci”.
Stupido, vero? Bene, lo stesso vale per l’argomento secondo il quale i sussidi di disoccupazione stanno provocando l’alta disoccupazione dei nostri tempi.
[1] Sembra uno scioglilingua, ma significa credo il livello al quale la disoccupazione diventa un fattore sensibile che agisce sull’economia, che produce effetti, avendo superato il limite teorico nel quale una economia può ritenersi in condizioni normali. Naturalmente anche quegli effetti dipendono dalla loro “percezione”: i lavoratori capiscono che c’è un difetto reale di posti di lavoro, i salari cominciano a crescere etc. E, come spiega l’articolo, quella situazione teorica dell’economia politica non ha niente a che vedere con situazioni di grave recessione come quella attuale.
[2] Il miglio terrestre nei paesi anglosassoni è pari a 1.609,334 metri.
By mm
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