June 23, 2013, 12:34 am
As I noted the other day, Greg Mankiw, in his defense of the one percent, seems oddly oblivious, among other things, to the extent to which America has changed since he was young. We are a much more unequal society now, and as a consequence arguably one with a lot less intergenerational mobility too.
I argued this impressionistically — but it turns out that Miles Corak has a paper for the same volume making the argument with lots of evidence. For example, here’s data on “enrichment expenditures”, defined as “the amount of money families spend per child on books, computers, high-quality child care, summer camps, private schooling, and other things that promote the capabilities of their children”:
Not only do the affluent spend much more on their children, but the gap has grown a lot since Greg and I were young. Maybe all that spending is wasted — but I doubt it. We have become both a more unequal society and a society with more unequal opportunities.
There’s a lot more in the Corak paper, by the way. I was especially struck by the comparison of mobility in the US and Canada. I wasn’t surprised that America has less mobility, and certainly not that in America it’s hard to escape the bottom decile. But it turns out that in America it’s also much easier to stay in the top decile — hardly the image of a meritocractic society, unless you believe that America’s top decile is genetically superior to Canada’s.
Anyway, we are not the society we once were — and baby boomers should realize that.
Una volta eravamo la classe media, ed eravamo giovani
Come ho notato l’altro giorno, Greg Mankiw, nella sua difesa dell’1 per cento, sembra singolarmente inconsapevole, tra le altre cose, della misura in cui l’America sia cambiata da quando era giovane. Siamo adesso una società molto più ineguale, e di conseguenza probabilmente abbiamo molta meno mobilità intergenerazionale.
Ho sostenuto questa tesi in modo intuitivo – ma scopro che Miles Corak ha un saggio nello stesso volume nel quale sostiene quell’argomento con una quantità di prove. Ad esempio, ecco i dati sulla “spese di arricchimento (personale)”, definite come “la quantità di denaro che le famiglie spendono per figlio in libri, computers, assistenza infantile di elevata qualità, campi estivi, scuole private ed altre cose che promuovono la capacità dei loro figli” [1]:
Non solo i ricchi spendono molto di più per i loro figli, ma la differenza è cresciuta molto da quando Greg ed io eravamo giovani. Forse tutta quella spesa è uno spreco – ma lo dubito. Siamo diventati una società più ineguale e con maggiori ineguali opportunità.
Per inciso, c’è molto di più nel saggio di Corak. Sono stato in particolare impressionato dal confronto tra la mobilità (sociale) negli Stati Uniti e in Canada. Non sono stato sorpreso dal fatto che l’America abbia una mobilità minore, e certamente non dal fatto che in America sia difficile sfuggire dall’ultimo decile [2]. Ma si scopre che in America è anche molto più facile restare nel decile più elevato – ardua come immagine di una società meritocratica, a meno che non si creda che il decile più elevato sia geneticamente superiore a quello del Canada.
In ogni modo, non siamo la società che eravamo un tempo – e quelli della generazione del “baby boom” dovrebbero rendersene conto.
[1] La tabella indica l’andamente delle suddette “spese di arricchimento personale” per il quintile dei redditi familiari più elevati (linea continua) e per quello dei redditi più bassi, tra il 1970 ed il 2010. Per questi ultimi la spesa è passata da 835 dollari all’anno a 1.315 dollari; per i primi da 3.536 dollari a 8.872.
[2] Naturalmente, per decile vale la stessa spiegazione che per quintile, solo che il numero dei gruppi nei quali è suddiviso il quadro complessivo (in questo caso dei redditi) è raddoppiato.
By mm
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