July 23, 2013, 3:47 am
I’m surprised that the econoblogosphere hasn’t taken much notice yet of Keith Bradsher’s interesting piece on the revival of the Silk Road — now not consisting of camels carrying Chinese silk, but of huge freight trains carrying Chinese electronics.
But really, if you’re interested in globalization, this should be of great interest. Transportation technology matters, a lot; container shipping revolutionized the world.
And the revival of trains is an interesting story. In the United States, freight rail bottomed out in the 1970s, and has since been carrying a rising share of ton-miles — around 40 percent these days. Now it’s starting to play a role in long-distance international trade.
It comes down, of course, to time and money. Air freight is expensive, especially in what is looking — despite fracking — like an era of sustained high fuel costs. So, to a lesser extent, is trucking, which in any case isn’t a realistic option for long-range international trade. Shipping is cheap but slow. So there’s an important niche for rail — a niche that probably hasn’t been fully exploited, because people forgot for a while about a technology that seemed old-fashioned.
All aboard!
L’età delle nuove ferrovie
Sono sorpreso che l’econoblogosfera non ha preso affatto nota dell’interessante pezzo di Keith Bradsher sulla rinascita della Via della Seta – che oggi non consiste in cammelli che trasportano sete cinesi, ma in grandi treni merci che trasportano elettronica cinese.
In realtà, però, se siete interessati alla globalizzazione, la cosa dovrebbe essere di grande interesse. La tecnologia dei trasporti conta parecchio; il trasporto via mare dei containers ha rivoluzionato il mondo.
E la rinascita dei treni è una storia interessante. Negli Stati Uniti i treni merci toccarono il fondo negli anni ’70, da allora hanno trasportato una percentuale di miglia per tonnellata [1] crescente – circa il 40 per cento di questi tempi. Ora sta cominciando a giocare un ruolo nel commercio internazionale di lunga distanza.
Alla fine si tratta, ovviamente, di tempo e di denaro. Il trasporto merci aereo è dispendioso, specialmente in quella che appare – nonostante la tecnologia della fratturazione delle rocce scistose – un’epoca di prolungati alti costi del carburante. In una misura minore, la situazione è simile per il trasporto su camion, la quale in ogni caso non è una opzione realistica per i commercio internazionale di lunga distanza. Le spedizioni via nave sono più economiche ma lente. Si apre dunque una nicchia importante per il treno – una nicchia che probabilmente non è stata pienamente sfruttata, perché per un certo periodo la gente si era dimenticata di una tecnologia che sembrava passata di moda.
Tutti a bordo!
[1] “Ton-mile” è un’unità di trasporto merci equivalente ad una tonnellata di merce mossa per un miglio.
By mm
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