Blog di Krugman

Non come Ike (8 luglio 2013)

 

July 8, 2013, 9:23 am

Not Like Ike

David Warsh has a meditation on the possibilities of a Hillary Clinton presidency, suggesting that she might be — of all things — the next Dwight Eisenhower. That’s an interesting thought, although I believe it’s quite wrong. But the good thing about Warsh’s suggestion is that it forces me to ask why, exactly, I think it’s so wrong.

The first thing is to understand Eisenhower’s significance. What you need to realize is that Republicans spent much of the early postwar period still trying to dismantle the New Deal. It took their shocking upset defeat in 1948 to drive home the fact that it just wasn’t going to happen. And Eisenhower became the symbol of a GOP that was not going to try to return to Gilded Age capitalism; in his famous letter to his brother he wrote:

Should any political party attempt to abolish social security, unemployment insurance, and eliminate labor laws and farm programs, you would not hear of that party again in our political history. There is a tiny splinter group, of course, that believes you can do these things. Among them are H. L. Hunt (you possibly know his background), a few other Texas oil millionaires, and an occasional politician or business man from other areas.Their number is negligible and they are stupid.

Of course, that tiny splinter group now controls the GOP.

So, what would a Hillary Clinton presidency be like? She would not be a figure of reconciliation — that would take a moderate Republican. And right now there are no moderate Republicans, more or less by definition: show any signs of moderation, and you are excommunicated.

That will, one hopes, eventually change — but it’s going to take several big electoral defeats, and it’s not going to happen by 2016. If she becomes president, which does look fairly likely, Clinton will almost surely face the same environment Obama has faced all along — a completely obstructionist, hate-filled opposition. The only thing that might change this would be if her victory is really shocking — say, Democrats retake both houses of Congress and Clinton herself carries Texas.

So, she won’t be like Ike. But that needn’t stop her from doing a lot of good.

 

Non come Ike

 

David Warsh svolge alcuni pensieri sulle possibilità di una Presidenza di Hillary Clinton, suggerendo che potrebbe essere – tra tutte le cose – il prossimo Dwight Eisenhower. E’ un ragionamento interessante, sebbene io creda che sia abbastanza sbagliato. Ma la suggestione di Warsh è utile, perché mi costringe a chiedermi perché, esattamente, pensi che sia così sbagliata.

La prima cosa è capire il significato di Eisenhower. Quello che bisogna comprendere è che i Repubblicani spesero gran parte del primo periodo postbellico nel cercar di smantellare il New Deal. Ci volle la loro impressionante e inaspettata sconfitta del 1948 per acquisire il fatto che non era una cosa possibile. Ed Eisenhower divenne il simbolo di un Partito Repubblicano che non aveva intenzione di cercar di tornare al periodo d’oro del capitalismo; in una famosa lettera a suo fratello , scrisse:

“Di un qualsiasi partito politico che dovesse provare ad abolire la sicurezza sociale, l’assicurazione di disoccupazione e le leggi sul lavoro e sui programmi in agricoltura, non si vorrebbe più sentir parlare nella nostra storia politica. C’è una minuscola fazione, naturalmente, che crede che si debbano fare queste cose. Tra di loro H. L. Hunt (probabilmente avrai sentito parlare dei suoi trascorsi), alcuni milionari del petrolio del Texas, ed un occasionale uomo politico o impresario in altre regioni. Il loro numero è trascurabile e sono sciocchi”.

Come è chiaro, quella minuscola fazione oggi controlla il Partito Repubblicano.

Dunque, a cosa assomiglierebbe una presidenza di Hillary Clinton? Ella non sarebbe una figura di riconciliazione – per quello ci vorrebbe un repubblicano moderato. E in questo momento, più o meno per definizione, non ci sono repubblicani moderati: mostrate qualche segno di moderazione e siete scomunicati.

Si spera che alla fine cambierà – ma sono destinate a volerci varie grandi sconfitte elettorali, e non accadrà per il 2016. Se ella diventa Presidente, la qualcosa sembra abbastanza probabile, è quasi certo che la Clinton farà i conti con lo stesso ambiente con il quale li ha fatti Obama dall’inizio – una opposizione completamente votata all’ostruzionismo e carica d’odio. L’unico modo per cambiare questa situazione sarebbe una sua vittoria davvero impressionante – diciamo, che i Democratici si riprendano ambedue i rami del Congresso e la stessa Clinton trionfi nel Texas.

Dunque, non sarà come Ike. Ma non c’è bisogno che questo le impedisca di fare un gran bene.

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"