Blog di Krugman

Provviste di contante (9 luglio 2013)

 

 

July 9, 2013, 3:26 pm

Caches of Cash

Zachary Goldfarb marvels over the fact that even as we use less and less cash in transactions, the amount of currency in circulation has been soaring. Why? He suggests that it’s fear — worries about political and financial stability.

But I’d suggest a different explanation. The motives for holding cash, especially in the form of $100 bills, have been around for a long time; in large part it’s about evading taxes, and the law in general. (Latin American drug lords hoard high-denomination dollar currency; Russian beeznessmen do the same with big euro notes). What has changed is that with zero interest rates, the opportunity cost of holding cash has gone way down.

We’ve seen this phenomenon before, in Japan; way back in the 1990s, Japanese economists used to joke that the only consumer durable selling well was safes. Here’s the ratio of Japanese currency in circulation to GDP, as the country sank deeper into the liquidity trap:

z 85

 

 

 

 

 

 

 

 

So it’s not fear, it’s despair: there’s nothing to invest in, so why not keep stuff under your mattress?

 

Provviste di contante

 

Zachary Goldfarb si meraviglia del fatto che anche se usiamo sempre meno contante nelle transazioni, la quantità di valuta in circolazione è salita alle stelle. Perché? Egli suggerisce che si tratti di paura – i timori per la stabilità politica e finanziaria.

Ma io suggerirei una diversa spiegazione. Il motivo per detenere contante, specialmente nella forma di biglietti da 100 dollari, c’è stato per tanto tempo; in larga parte dipende dalla evasione fiscale, ed ha a che fare in generale con la legge (i signori della droga latino americani fanno incetta di valuta in dollari di alto taglio; i beeznessmen russi fanno lo stesso con la banconote in euro di maggior valore). Quello che è cambiato è che con i tassi di interesse a zero, il ‘costo di opportunità’ [1] di detenere il contante è andato in basso.

Abbiamo visto in precedenza questo fenomeno in Giappone; negli anni ’90 gli economisti giapponesi erano soliti dire scherzando che l’unico bene di consumo che si vendeva bene erano le casseforti. Ecco il rapporto tra la valuta giapponese in circolazione e il PIL, quando il paese affondò in una trappola di liquidità:

z 85

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunque non si tratta di paura: non c’è niente su cui investire, perché non tenere la roba sotto il materasso?


[1] Per costo di opportunità di una scelta, in microeconomia, si definisce “la perdita del potenziale guadagno da altre alternative, quando viene scelta una alternativa”.

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