Blog di Krugman

Spitzer (12 luglio 2013)

 

 

July 12, 2013, 8:41 am

Spitzer

I was on the Upper West Side yesterday, and you had to walk carefully to avoid the teeming masses of people trying to get you to sign up to get Eliot Spitzer on the ballot for comptroller. And it looks as if the effort succeeded.

So, is this absurd? I don’t think so.

Full disclosure: I happen to know and like Spitzer personally; also, at least some of the talks I’ve given at the 92nd Street Y were sponsored by the Spitzer family. So you can discount what I’m about to say appropriately.

So, first and stupid things first: the prostitute thing is embarrassing and painful to think about, but not a disqualification for public office. David Vitter is still in the Senate, and in internal LA Republican politics is apparently squashing the very pious Bobby Jindal like a bug.

A more important point is that Spitzer was,it turned out, temperamentally unsuited to the job of governor. He’s a bulldog who sinks his teeth into those he sees as wrongdoers and won’t let go. This worked for him as Attorney General, but got him nowhere in running the state.

The point, however, is that the office he’s now seeking is more like the AG position than the governor’s mansion. And it would give him,once again, a chance to tangle with the bad guys of Wall Street from a position of considerable influence.

I know that opinions differ about just how effective Spitzer’s confrontations were. But at least he tried — which is more than you can say about almost anyone else in our political life.Basically, the malefactors of great leverage were bailed out and went right back to being bad guys again, and everyone in public life pretended that nothing had happened.

That, I think, is why there’s a surprising reservoir of support for Spitzer; people remember him as someone who showed at least some of the righteous outrage that has been so wrongly absent from our national discourse.

It’s a useful reminder, and it’s why I regard his entry into the race, win or lose, as a good thing.

 

Spitzer [1]

 

Ieri ero nella Upper West Side, e si doveva procedere con una certa attenzione se si voleva evitare le sciamanti masse di individui che  cercavano di farti firmare perché Eliot Spitzer possa partecipare alle elezioni per il ruolo di comptroller  [2]. E sembra che il suo sforzo abbia successo.

Dunque, è una cosa assurda? Non la penso così.

Per una completa informazione: mi accade di conoscere e di avere personalmente simpatia per Spitzer; inoltre, alcuni dei colloqui che ho tenuto alla “Y della 92esima strada”  [3] erano sponsorizzati dalla famiglia Spitzer. Così potete convenientemente fare una tara su quello che sto per dire.

Dunque, in primo luogo e partendo dalle stupidaggini: è penoso ed imbarazzante pensare alla storia della prostituta, ma non è una squalifica dagli uffici pubblici. David Vitter è ancora al Senato, e tra i repubblicani di Los Angeles la politica sta apparentemente schiacciando come un insetto il religiosissimo Bobby Jindal [4].

Un aspetto più importante è che Spitzer era, a quanto si apprende, come temperamento inadatto al ruolo di Governatore. E’ un cane da guardia che affonda i denti in coloro che considera malfattori e non li lascia più andare. Questo gli era utile nella funzione di Procuratore Generale, ma non lo ha portato da nessuna parte nel governo dello Stato.

Il punto, tuttavia, è che l’ufficio al quale si è ora indirizzato è più vicino alla posizione di procuratore generale che non di Governatore. E questo gli darebbe ancora una volta la possibilità di entrare in contrasto con i pessimi individui di Wall Street da una posizione di considerevole influenza.

So che esistono opinioni diverse a proposito di quanto Spitzer sia stato efficace in questi contrasti. Ma almeno ci ha provato – il che è più di quanto si possa dire per chiunque altro nella nostra vita politica. Fondamentalmente, i malfattori dei grandi indebitamenti sono stati messi in salvo e sono tornati ancora una volta al ruolo di cattivi soggetti, e tutti nella vita pubblica hanno preteso che non fosse successo niente.

La qualcosa, io penso, è la ragione per la quale c’è un sorprendente serbatoio di consenso per Spitzer; la gente lo ricorda come qualcuno che almeno ha mostrato un po’ della indignazione morale che è stata colpevolmente assente dal nostro dibattito nazionale.

E’ un ricordo utile, ed è la ragione per la quale io guardo alla sua scesa in campo, che vinca o perda, come una buona cosa.


[1] Eliot Spitzer, ex governatore di New York dimessosi cinque anni fa per uno scandalo legato alla prostituzione, torna nell’arena politica annunciando la sua candidatura a “comptroller” di New York City. Perché la candidatura sia valida, Spitzer deve raccogliere almeno 3.570 firme. Un compito che non sembra affatto difficile dato che l’ex governatore ha promesso di passare al setaccio l’elettorato della città. Figlio di un ricco imprenditore immobiliare, Spitzer ha dichiarato che autofinanzierà la sua campagna, rinunciando ai soldi pubblici. Il New York Times stima che la corsa costerà diversi milioni di dollari.

Quando Spitzer ricoprì la carica di procuratore generale fu definito da molti il cane da guardia di Wall Street (ma come si legge nel post, Krugman è di diverso avviso). Ora promette di trasformare l’ufficio del comptroller, quello che andrebbe a ricoprire nel caso di vittoria, in un’agenzia che non si limiti a tenere sotto controllo le condizioni finanziarie di New York City ma che svolga anche indagini sull’efficacia delle politiche del governo. Un compito che potrebbe mettere il democratico Spitzer in conflitto con il prossimo sindaco della città, chiunque esso sarà. L’attuale primo cittadino Michael Bloomberg termina il suo ultimo mandato in autunno (da America 24)

 z 91

 

[2] “Comptroller” è una posizione pubblica, anche, come in questo caso, di carattere pubblico, in sostanza di controllo e supervisione della qualità della gestione finanziaria di una organizzazione. Suppongo come un specie di “collegio di revisori dei conti”, che però sono una persona sola e sono scelti passando da elezioni.

[3] Si tratta di un Centro culturale no-profit che ha sede a New York.

[4] Non si comprende perché Jindal – Governatore della Louisiana ed astro nascente repubblicano – venga citato in questo contesto, ovvero in relazione a comportamenti personali discutibili; forse fatti di cronaca …

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