July 8, 2013, 2:01 pm
Jared Bernstein writes from Europe about the complete unwillingness of European policy makers to learn from their mistakes; call it Euroderp. And it is indeed a remarkable thing: despite overwhelming evidence that austerity doesn’t work as advertised, there has been essentially no relaxation of the orthodoxy, and no admission of error.
Along the way, Bernstein mentions the Blanchard-Leigh (pdf) analysis of multipliers, in which these IMF economists admit that the Fund failed to appreciate how much damage austerity would do because it underestimated multipliers by about two-thirds. And this illustrates a point I think many readers fail to grasp: the difference between urp, which is forgivable,and derp, which isn’t.
By urp I mean just getting something wrong — and then conceding, as evidence rolls in, that you did indeed get it wrong: “Urp! That was a bad call!” Obviously if someone urps all the time, his credibility is diminished; but everyone is going to do it now and then. To urp is human.
Derp, on the other hand, means being proved wrong but continuing to loudly assert the same thing again and again regardless. Blanchard and Leigh urped, but they didn’t derp; the inflationistas, on the other hand, just keep on derping.
As I said, some people don’t seem to get this distinction. They point to mistakes I’ve made in the past — mainly my bad call on deficits and interest rates in 2003 — and say, “You derp too!” But I’ve admitted that this was a bad call, and adapted my analysis accordingly. I wish I’d gotten it right, but everyone with the possible exception of the Pope urps now and then; all I can say is that I think I have fewer urps than most, and I really, really try not to derp.
So don’t accuse me of derp; I’m not that kind of perp.
“Urp” contro “derp”
Jared Bernstein scrive dall’Europa sulla completa mancanza di volontà degli uomini politici europei ad apprendere dai loro sbagli; la possiamo chiamare “Euroderp”! [1] E in effetti è una cosa considerevole: nonostante la prova schiacciante che l’austerità non funziona nel modo che era stato propagandato, non c’è stata alcuna attenuazione dell’ortodossia, nessuna ammissione di sbagli.
Nel corso dell’articolo, Bernstein cita l’analisi di Blanchard-Leigh sui moltiplicatori (disponibile in pdf), con la quale questi economisti del FMI ammettono che il Fondo non aveva compreso quanto danno l’austerità avrebbe provocato perché aveva sottostimato per due-terzi i moltiplicatori [2]. E questo illustra un aspetto che penso molti lettori non riescano ad afferrare: la differenza tra l’ “urp”, che è perdonabile, ed il “derp”, che invece non lo è.
Con lo “urp” io intendo semplicemente fare qualcosa di sbagliato – e poi ammettere, quando arrivano le prove, che avete fatto qualcosa di sbagliato: “Urp! E’ stata una cattiva mossa!”. Evidentemente, se qualcuno emette “urp” tutte le volte, la sua credibilità diminuisce; ma tutti sono destinati a farlo ogni tanto. L’ “urp” è umano.
Il “derp”, d’altra parte, significa essere scoperti in uno sbaglio ma proseguire in continuazione ad asserire comunque la stessa cosa. Blanchard e Leigh si sono espressi con un “urp”, non con un “derp”; gli inflazionisti, per loro conto, continuano esattamente con i “derp”.
Come ho detto, alcuni non sembra percepiscano questa differenza. Indicano gli errori che io ho fatto nel passato – principalmente la mia cattiva previsione sui deficit e sui tassi di interesse nel 2003 – e dicono: “Anche il tuo è stato un ‘derp’ !”. Ma io ho ammesso che era una previsione sbagliata, e coerentemente ho adattato la mia analisi. Mi piacerebbe aver visto giusto, ma tutti, con la possibile eccezione del Papa, si esprimono con degli “urp” ogni tanto; tutto quello che posso dire è che penso di averne avuti meno della maggioranza degli altri, e con tutto il mio impegno cerco di evitare i “derp”.
Cosicché non accusatemi di ‘derpeggiare’ [3]; non ho commesso crimini di quel genere .
[1] Vedi il post del 6 luglio (a proposito del termine “derp”).
[2] Per il concetto di “multiplier” vedi le note sulla traduzione.
[3] Come è evidente, questo post è leggermente in stile demenziale ….. “Urp” e “derp” non li traduciamo, perché è più semplice apprezzarli come fonemi. “Perp” è invece un diminutivo di “perpetrator”, che significa qualcuno che è sospettato di un crimine; ma il gioco verbale non è traducibile.
By mm
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