July 31, 2013, 6:31 am
Yellen/Summers and the Twilight of the VSPs
Whatever happens with the Fed succession — and boy, did Obama’s inner circle make a gratuitous mess of this one — it’s been one heck of a revealing episode, and not just because of the sexism on display, which started out with thinly-veiled talk of “gravitas” and eventually went into full-blown masculinity panic.
Incidentally, during the gravitas phase I found myself remembering this old passage by Garry Wills:
Movies about the Roman Empire often give us senators mincing about in togas. Actually, Rome’s leaders—roving the city with their gangs of clients and armed dependents—probably carried themselves more like “home boys” on MTV. A man who forswore such an entourage, like Cato of Utica, was more than once cudgeled in public and was constantly threatened with violence. Gravitas meant something more like throwing your weight around than like having a steady ballast.
Anyway, it’s also clear that Summers made some pretty big mistakes in his campaign. Neil Irwin points to his silence on monetary policy, which was supposed to be cagey but ended up looking slippery; John Cassidy points to his failure to offer any kind of mea culpa for past errors, which arguably was about preserving gravitas but ends up making him seem unreformed.
But why did Summers make these errors? In part because he is a whip-smart academic, the terror of the seminar room, who likes to play political operator — and as a political operator, he’s a great academic. But there is, I’d argue, a larger issue: Summers did not recognize the extent to which the political world has changed. He’s been carefully cultivating an image as a Very Serious Person, in a world where VSPness has gone from a source of cachet to being a liability on both right and left.
Think about it. Carefully cultivating a reputation for Seriousness does you no good on the right in a world where the Republican Party is more or less officially committed to crank economic doctrines, and where the GOP’s universally acknowledged intellectual leader is an obvious flimflam man.
Meanwhile, many if not all Democrats are well aware that the VSPs have been wrong about everything for the past decade or more, from the risks of financial deregulation to the fear of nonexistent bond vigilantes. Coming across as the return of Robert Rubin may have seemed savvy back in, say, 2008; it’s worse than useless now.
I suppose Summers might still get the job — but if so, it would be purely because the president is willing to spend a substantial amount of political capital on his behalf. The point is that behavior that was supposed to make Summers a safe choice has actually ended up making him unappealing to both sides.
Yellen/Summers ed il crepuscolo delle Persone Molto Serie
Qualsiasi cosa succeda con la successione alla Fed – e, ragazzi, il gruppo più ristretto attorno ad Obama ha proprio fatto un casino gratuito su questa faccenda – esso è stato un episodio singolarmente rilevante, e non solo a causa del sessismo [1] in bella mostra, che ha avuto il suo esordio con l’appena velato parlare di “spessore” ed alla fine è diventato un vero e proprio ‘panico mascolino’ [2].
Incidentalmente, durante la fase dello ‘spessore’ mi è capitato di ricordare questo vecchio passaggio di Garry Wills [3]:
“Le pellicole sull’Impero Romano spessi ci offrono senatori che concionano in toga. In effetti, alcuni capi di Roma – che vagabondavano con le loro bande di clienti e di dipendenti armati – è possibile che si presentassero più come gli “adolescenti casalinghi” delle serie televisive della MTV [4]. Un uomo che aborriva tali accompagnamenti era Catone di Utica, che più di una volta venne bastonato in pubblico ed era costantemente minacciato con la violenza. La ‘gravitas’ significava qualcosa che aveva più a che fare con il far mostra della propria imponenza che col dare un senso di solido fondamento.”
In ogni modo, è anche chiaro che Summers ha fatto alcuni errori piuttosto rilevanti nella sua campagna. Neil Irwin li indica nel suo silenzio sulla politica monetaria, che era parso essere guardingo ma ha finito coll’apparire evasivo; John Cassidy li indica nel suo non saper offrire alcuna autocritica per gli errori passati, che probabilmente aveva lo scopo di salvaguardare il proprio ‘spessore’ ma ha finito col dare l’immagine di un individuo incapace di correggersi.
Ma perché Summers [5] ha fatto questi errori? In parte perché è il genere dell’accademico ‘tagliente’ [6], il terrore delle aule da seminari, a cui piace giocare all’operatore politico – e come operatore politico, egli è un grande accademico. Ma c’è, direi, un tema più ampio: Summers non ha riconosciuto la misura in cui il mondo politico è cambiato. Egli ha scrupolosamente coltivato una immagine di Persona Molto Seria, in un mondo nel quale l’essere Persone Molto Serie da un segno di distinzione è diventato un disvalore, sia a destra che a sinistra.
Ci si rifletta. Coltivare una reputazione di Seriosità non vi aiuta a destra, in un contesto nel quale il Partito Repubblicano è più o meno impegnato in stravaganti dottrine economiche, e dove il leader intellettuale del Partito Repubblicano è universalmente riconosciuto come un evidente ‘sparaballe’ [7].
Nel frattempo, molti se non tutti i Democratici sono ben consapevoli che le Persone Molto Serie, nel passato decennio ed oltre, hanno avuto torto su ogni cosa, dai rischi della deregolamentazione finanziaria alle paure degli inesistenti ‘guardiani dei bonds’. Essere percepito come il nuovo Robert Rubin [8] poteva sembrare una cosa furba, diciamo, nel 2008; è una cosa peggio che inutile ai nostri giorni.
Io suppongo che Summers potrebbe ancora ottenere l’incarico – ma in questo caso, sarebbe puramente a seguito della volontà del Presidente di spendere un notevole capitale politico sul suo conto. Il punto è che la condotta che si pensava facesse si Summers una scelta sicura ha finito effettivamente per farlo diventare non attraente ad entrambi gli schieramenti.
[1] Naturalmente perché è in ballo anche una candidatura femminile, quella di Janet Yellen, attuale VicePresidente:
[2] Il riferimento è ad un articolo di ricostruzione delle varie posizioni, apparso di recente con il titolo “Paura di una Presidente femmina alla Fed”. L’articolo, tra l’altro, ricorda la posizione apparsa in un editoriale del Wall Street Journal, dove l’argomentazione è in un certo senso invertita (il timore deriverebbe dal fatto che ambienti ‘liberal’ ne starebbero facendo una questione di genere …) e dove si dà anche notizia di un esplicito forte sostegno alla candidatura della Yellen da parte di Nancy Pelosi.
[3] Garry Wills è un prolifico scrittore, giornalista e storico americano, esperto di storia della Chiesa cattolica.
[4] MTV è la denominazione di una canale televisivo che sta per “Musica Televisiva”, ma che in seguito si è specializzato in ‘reality shows’ indirizzati ad un pubblico adolescenziale.
[5] Lawrence Henry “Larry” Summers (New Haven, 30 novembre 1954) è un politico, economista e accademico statunitense, direttore del Consiglio Economico Nazionale dal 2009 al 2010.
Vincitore della John Bates Clark Medal nel 1993 per i suoi studi macroeconomici, è stato Segretario al Tesoro degli Stati Uniti per l’ultimo anno e mezzo della presidenza Clinton e rettore dell’Università di Harvard dal 2001 al 2006. Summers è nipote dei celebri economisti Paul Samuelson e Kenneth Arrow (Wikipedia)
[6] Come si noterà, questa traduzione è piena di divertenti passaggi complicati. “Whip-smart” significa letteralmente “frusta intelligente”. Ovvero, dice UrbanDictionary, “come una frusta schiocca e schianta ….così qualcuno che è ‘whip-smart’ e capace di venir fuori in modo succinto con risposte molto dirette”.
[7] Letteralmente “Uomo Fandonia” (etichetta a suo tempo appiccicata da Krugman a Paul Ryan, se non sbaglio).
[8] Robert Rubin (New York, 29 agosto 1938) è un politico statunitense. È stato il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti tra il 1995 e il 1999 durante il primo e il secondo mandato dell’amministrazione Clinton.
Prima del suo mandato governativo ha trascorso ventisei anni alla Goldman Sachs, dove è stato membro del consiglio di amministrazione e dove ha ricoperto il ruolo di Co-Presidente dal 1990 al 1992.
Negli anni che sono seguiti al suo impegno di governo, Robert Rubin è stato Direttore di Citigroup dove ha anche ricoperto temporaneamente il ruolo di Presidente da novembre a dicembre 2007. Il 9 gennaio 2009 Citigroup ha annunciato il suo esonero dall’incarico per le deludenti performance durante la sua direzione.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"