August 3, 2013, 10:55 am
The big if hard-to-report story in DC last week was the ongoing collapse in governance, as Republicans proved themselves unable to reconcile their ideological commitment to drastically lower government spending with the reality that they and their constituents actually benefit from said spending. They’re willing to impose savage cuts on the poor — but even that gets them nothing like the spending cuts they claim they’ll make. Yet rather than acknowledge this reality, they’re basically sticking their heads in the sand. As the Times puts it:
Congress appeared at a dead end, unable to pass spending bills at the levels mandated by the across-the-board spending cuts, but unwilling to retreat to higher numbers set by the 2011 Budget Control Act before those cuts went into force.
But how did they get into this dead end? There’s a long history here — Republicans have been for lower spending in the abstract, but unable to find things they actually want to cut, for a long time. But the more immediate source of their present difficulties is the Ryan budget. Remember how that budget was initially greeted with cheers and adulation? But the CBO wasn’t fooled; in fact, its report came as close as I’ve ever seen to being openly sarcastic, especially with regard to the kinds of spending that now have Congress paralyzed:
The path for all other federal spending excluding interest—that is, for discretionary spending and mandatory spending apart from that for Social Security and the major mandatory health care programs—was specified by Chairman Ryan’s staff. The remaining part of mandatory spending includes such programs as federal civilian and military retirement, the Supplemental Nutrition Assistance Program, unemployment compensation, Supplemental Security Income, the refundable portion of the earned income and child tax credits, and most veterans’ programs. Discretionary spending includes both defense spending and nondefense spending—in roughly equal amounts currently. That combination of other mandatory and discretionary spending was specified to decline from 12 percent of GDP in 2010 to about 6 percent in 2021 and then move in line with the GDP price deflator beginning in 2022, which would generate a further decline relative to GDP. No proposals were specified that would generate that path.
By budget office standards, that last sentence is uproarious.
And sure enough, the GOP can’t actually come up with policies to “generate that path”. So faced with this reality, House Republicans have … voted for the 40th, or maybe the 60th time (but who’s counting) to repeal Obamacare.
Cronaca di una impasse annunciata
A Washington, la grande seppure difficile da raccontare storia della settimana passata è stato il perdurante collasso nelle funzioni di governo, dal momento che i Repubblicani si sono mostrati incapaci di conciliare il loro impegno ideologico per una più bassa spesa pubblica con la realtà per la quale loro ed i loro elettori traggono in effetti benefici da detta spesa. Dicono di voler imporre tagli selvaggi sulla povera gente – ma persino quello non darebbe loro niente di simile ai tagli che dicono di voler fare. Tuttavia, piuttosto che riconoscere questa realtà, fondamentalmente ficcano le loro teste nella sabbia. Come si esprime The Times:
“Il Congresso è apparso ad un punto morto, incapace di approvare i provvedimenti di spesa ai livelli che sono stati stabiliti dai tagli alla spesa, ma indisponibile a riconsiderare le cifre elevate stabilite dalla Legge di Controllo sul Bilancio del 2011, prima che quei tagli venissero posti in essere.”
Ma come sono finiti in questo vicolo cieco? Dietro c’è una lunga storia – i Repubblicani sono stati astrattamente per una spesa più bassa, ma incapaci per un lungo tempo di trovare cose che effettivamente volessero tagliare. Ma l’origine più recente delle loro attuali difficoltà è la proposta di bilancio di Ryan. Ricordate come quella proposta fu all’inizio accolta con acclamazioni e complimenti? Ma il Congressional Budget Office non si fece prendere in giro: in sostanza, la sua relazione era, come avevo visto, abbastanza vicina ad un aperto sarcasmo, in particolare a proposito dei tipi di spesa che a questo punto hanno paralizzato il Congresso:
“L’indirizzo per tutte le altre spese federali esclusi gli interessi – vale a dire, per le spese discrezionali e per quelle obbligatorie, a parte quelle per la Previdenza Sociale e per i principali programmi obbligatori della assistenza sanitaria – è stata specificato dallo ‘staff’ del Presidente Ryan [1]. La parte restante delle spese obbligatorie include programmi quali il pensionamento dei dipendenti civili e militari federali, il Programma di Assistenza Nutrizionale Aggiuntiva, i sussidi alla disoccupazione, il Reddito Aggiuntivo di Sicurezza[2] ,la parte restituibile dei redditi da salari e stipendi e i crediti di imposta sui figli, e gran parte dei programmi per i militari in congedo. Le spese facoltative includono sia quelle per la difesa che quelle non militari – in parti approssimativamente uguali. Quella combinazione di altre spese obbligatorie e facoltative è stata specificata per ottenere una riduzione dal 12 per cento del PIL nel 2010 al 6 per cento del PIL nel 2021 e di conseguenza per muoversi in linea con il deflatore di prezzo del PIL a cominciare dal 2022, la qualcosa genererebbe una ulteriore riduzione in relazione al PIL. (Ma) non è stata specificata alcuna proposta che potrebbe produrre quell’indirizzo.”
Per le abitudini dell’Ufficio del Bilancio, quell’ultimo giudizio è esilarante [3].
Ed è del tutto chiaro che, a questo punto, il Partito Repubblicano non può in effetti venirsene fuori con politiche capaci di produrre quell’indirizzo. Cosicché i Repubblicani della Camera, messi di fronte alla realtà, hanno …. votato per la quarantesima volta, o forse per la sessantesima (ma chi le conta?), per abrogare la legge di assistenza sanitaria di Obama.
[1] Ryan è Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti e quando ci si riferisce al ‘Bilancio di Ryan’ si intende la sua proposta come Presidente della Commissione.
[2] Il Supplemental Security Income è un programma federale di sussidi ai redditi bassi, finanziati con le entrate generali della tassazione (e non con le trattenute per la Previdenza Sociale) rivolto ad aiutare la popolazione anziana, cieca e disabile con redditi bassi ed a fornire forme di sostegno per i bisogni alimentari, di vestiario e abitativi.
[3] Vale a dire, che l’indipendente Ufficio del Bilancio aveva fatto notare sin dall’inizio che per ottenere i pretesi risultati di riduzione della spesa propagandati da Ryan si sarebbe dovuto ‘mordere’ in quell’elenco spinoso di spese facoltative ed obbligatorie, perché altre non ce n’era.
By mm
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