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Falchi, colombe e struzzi (14 agosto 2013)

 

August 14, 2013, 4:10 pm

Hawks, Doves, and Ostriches

More than four years ago Allan Meltzer issued a dire prediction: the Fed’s policy of expanding its balance sheet will lead to high inflation. We’re still waiting for that to happen. So it might behoove Meltzer to admit that he was wrong and ask where his analysis went wrong.

OK, you can stop laughing now. What Meltzer does, instead, is complain that the Fed has undermined his perfectly fine analysis. You see, those dastardly officials are paying interest on reserves – a hefty 0.25 percent – and this has led to something totally unexpected:

The US Federal Reserve Board has pumped out trillions of dollars of reserves, but never have so many reserves produced so little monetary growth. Neither the hawks nor the doves (nor anyone else) expected that.

So the money supply broadly defined hasn’t taken off – a complete surprise! – and hence no inflation.

Except that this isn’t at all a surprise; it’s exactly what those of us who had analyzed the liquidity trap predicted would happen when you expand the monetary base in an economy at the zero lower bound. From my 1998 paper on the subject (pdf):

The point is important and bears repeating: under liquidity trap conditions, the normal expectation is that an increase in high-powered money will have little effect on broad aggregates …

Nor was it just theory. Meltzer claims support from the lessons of history; but the relevant history is of other liquidity-trap episodes. Consider, in particular, the case of Japan’s quantitative easing in the early 2000s:

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Bank of JapanJapanese monetary data (100 million yen)

Unlike the Fed, the Bank of Japan didn’t pay interest on reserves. Nonetheless, a huge increase in the monetary base just sat there, mostly in the form of increased bank reserves – the same as what happened in America later.

We might add further that if the Fed can neutralize the supposedly awesome inflationary effect of quantitative easing by paying ¼ percent interest on reserves, it should be very easy to contain the inflationary threat in future.

Anyway, I do get kind of annoyed here. Some of us came into the global crisis with a well-worked-out theory of monetary and fiscal policy in a liquidity trap; the predictions of that theory have been completely consistent with actual experience. People like Meltzer chose to disregard all of that, insisting that terrible inflation (and high interest rates) were just around the corner. You almost never get that clear a test of rival economic views, and the results should be considered decisive.

Instead, the usual suspects stick their heads in the sand and pretend that they have been right all along.

PS: A further count against the claim that interest on excess reserves explains everything is the fact that public holdings of currency have also surged, even though the Fed isn’t paying interest on dead presidents:

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Ratio of currency in circulation to GDP

 

Again, this is exactly what liquidity-trap models, like my 1998 paper, predicted.

 

Falchi, colombe e struzzi

 

Più di quattro anni fa Allan Meltzer fece una previsione tremenda: la politica di espansione dei suoi equilibri finanziari da parte della Fed avrebbe portato ad una alta inflazione. Stiamo ancora aspettando che accada. Dunque, potrebbe essere doveroso per Meltzer ammettere di aver sbagliato e chiedersi in cosa la sua analisi fosse difettosa.

Va bene, potete pure smettere di ridere. Quello che invece Meltzer fa è che si lamenta con la Fed che avrebbe messo a repentaglio la sua analisi perfettamente corretta. Vedete, quegli ignobili dirigenti stanno pagando interessi sulle riserve – un robusto 0,25 per cento – e questo ha portato a qualcosa di completamente inatteso:

“Il Consiglio della Federal Reserve ha tirato fuori migliaia di miliardi di dollari dalle riserve, ma mai tante riserve hanno prodotto una crescita monetaria così piccola. Né i falchi né le colombe (né nessun altro) se l’aspettavano.”

Dunque, l’offerta di moneta  in senso generale non è decollata – una completa sorpresa! – e di conseguenza niente inflazione.

Sennonché  non si trattava affatto di una sorpresa: si tratta esattamente di quanto avevano previsto sarebbe accaduto quelli di noi che avevano analizzato la trappola di liquidità, nel momento in cui  si espande la base monetaria in un’economia che si trova al limite inferiore di zero [1]. Dal mio saggio del 1998 su tale tema (disponibile in pdf):

“Il punto è importante ed è il caso di ripeterlo: in condizioni di trappola di liquidità, la  aspettativa normale è che un incremento di moneta in circolazione [2] avrà un effetto modesto sugli aggregati generali …”

Né si trattava soltanto di teoria. Meltzer rivendica il sostegno delle lezioni della storia; ma la storia che conta è quella di altri episodi di trappole di liquidità. Si consideri in particolare il caso della ‘facilitazione quantitativa’ [3] del Giappone agli inizi degli anni 2000:

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Dati monetari giapponesi della Banca del Giappone (100 milioni di yen)

Diversamente dalla Fed, la Banca del Giappone non pagava interessi sulle riserve. Nondimeno, una largo incremento della base monetaria si è fermato a quel punto, in gran parte nella forma di aumentate riserve bancarie – la stessa cosa che è accaduta successivamente in America.

Potremmo ulteriormente aggiungere che se la Fed può neutralizzare il presunto terribile effetto inflazionistico della ‘facilitazione quantitativa’ pagando un interesse pari ad un quarto di punto percentuale sulle riserve, dovrebbe essere molto facile contenere la minaccia inflazionistica nel futuro.

In ogni modo, a questo punto provo una sorta di irritazione. Alcuni di noi si sono espressi sulla crisi globale sulla base di una teoria della politica monetaria e della finanza pubblica in una crisi di liquidità ben sperimentata; le previsioni di quella teoria sono state completamente coerenti con l’esperienza attuale. Persone come Meltzer hanno scelto di non curarsi di tutto questo, ribadendo che una inflazione tremenda (e tassi di interesse elevati) erano proprio dietro l’angolo. Non si danno quasi mai test di punti di vista economici in competizione così chiari, ed i risultati dovrebbero essere considerati decisivi.

Invece, i soliti noti ficcano le loro teste nella sabbia e fingono di aver avuto ragione sin dall’inizio.

Post Scriptum: un dato ulteriore contro la pretesa che l’interesse sulle riserve in eccesso spieghi ogni cosa è il fatto che anche il possesso di contante da parte della popolazione è cresciuto, anche se la Fed non sta pagando interessi sulle banconote con i Presidenti deceduti [4]:

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Percentuale del contante in circolazione in rapporto al PIL

Ancora, questo è esattamente quello che i modelli delle trappole di liquidità, come il mio studio del 1998, aveva previsto.


[1] Ovvero, con i tassi di interesse già prossimi allo zero (vedi note sulla traduzione).

[2] Il termine “high-powered” riferito alla moneta (non alla ‘crescita’) non mi è chiaro: può significare ‘potente’ ed anche ‘dinamico’ …

[3] Vedi “quantitative easing” alle note sulla traduzione.

[4] Ovvero, sui dollari.

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