Blog di Krugman

Generazione B (per “bolla”) (22 agosto 2013)

 

August 22, 2013, 8:31 am

Generation B (For Bubble)

So, the flood of money into emerging markets now looks in retrospect like another bubble. For the moment, I don’t see a good reason to believe that the bursting of this particular bubble will be catastrophic — what made the Asian crisis of 1997-8 so bad was the high level of foreign-currency denominated debt, and that seems less of an issue now. In fact, the main danger, as Ryan Avent says, seems to be policy overreaction: countries raising interest rates to defend indefensible exchange rates, leading to unnecessary slumps. But I have to admit that I’m less certain than usual about my diagnosis, because I’m still coming up to speed on the Indian economy in particular.

Here, however, is a side question: why have we been having so many bubbles?

The answer you hear from a lot of people is that it’s all caused by excessively easy money. But let’s think about the longer-term history for a bit. Here’s long-term U.S. interest rates since the early 1950s:

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As you can see, there was a period of very high rates in the inflationary 70s and early 80s. Rates fell after the Volcker stabilization, but they stayed relatively high by 50s/60s standards through the late 80s, the 90s, and even for much of the naughties.

Now, the thing you need to realize is that the whole era since around 1985 has been one of successive bubbles. There was a huge commercial real estate bubble (pdf) in the 80s, closely tied up with the S&L crisis; a bubble in capital flows to Asia in the mid 90s; the dotcom bubble; the housing bubble; and now, it seems, the BRIC bubble. There was nothing comparable in the 50s and 60s.

So, was monetary policy excessively easy through this whole period? If so, where’s the inflation? Maybe you can argue that loose money, for a while, shows up in asset prices rather than goods prices (although I’ve never seen that argument made well). But for a whole generation?

So what was different? The answer seems obvious: financial deregulation, including capital account liberalization. Banks were set free — and went wild, again and again.

 

Generazione B (per “bolla”)

 

Dunque, l’ondata di moneta nei mercati emergenti ora appare in retrospettiva come un’altra bolla. Per il momento, io non vedo buone ragioni per credere che l’esplosione di questa particolare bolla sia catastrofica – quello che rese la crisi asiatica del 1997-8 così negativa fu l’alto livello di debito assunto in moneta straniera, e questo sembra oggi un problema minore. Di fatto, il pericolo principale, come dice Ryan Avent, sembra essere un eccesso di reazione da parte della politica: paesi che alzano i tassi di interesse per difendere tassi di cambio indifendibili, portando a cadute non necessarie. Ma devo ammettere di essere meno sicuro del solito della mia diagnosi, perché sto ancora procedendo a intensificare (la mia conoscenza) sull’economia indiana in particolare.

C’è, tuttavia, un aspetto connesso: perché abbiamo avuto così tante bolle?

La risposta che si sente da tante persone è che è stato tutto provocato da una moneta eccessivamente facile. Ma ragioniamo un po’ sulla storia a più lungo termine. Ecco i tassi di interesse a lungo termine degli Stati Uniti a partire dai primi anni ’50:

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Come si può vedere ci fu un periodo di tassi molto elevati durante gli inflazionistici anni ’70 e primi anni ’80. I tassi caddero a seguito della stabilizzazione di Volcker [1], ma essi restarono relativamente alti per gli standards degli anni ’50 e ’60 attraverso l’ultima parte degli anni ’80, gli anni ’90 ed anche per buona parte degli anni duemila.

Ora, la cosa che si deve capire è che l’intero periodo a partire da circa il 1985 è stato un’epoca di bolle in successione. C’è stata negli anni ’80 una bolla immobiliare nel settore delle costruzioni commerciali, strettamente collegata con la crisi degli istituti di “risparmio e prestito” [2]; una bolla nei flussi finanziari verso l’Asia alla metà degli anni ’90; la bolla delle  società operanti attraverso Internet [3] ; la bolla immobiliare residenziale; ed ora, a quanto pare, la bolla dei BRIC. Non c’era stato niente di simile nel corso degli anni ’50 e ’60.

Dunque, la politica monetaria durante questo intero periodo fu eccessivamente lassista? Se così fosse stato, dove era l’inflazione? Si può forse sostenere che la moneta facile, per un certo periodo, è messa in evidenza più attraverso i prezzi degli assets che attraverso i prezzi dei beni  (sebbene non abbia mai trovato esposto adeguatamente quell’argomento). Ma per una intera generazione?

Dunque, cosa c’è stato di diverso? La risposta sembra evidente: la deregolamentazione finanziaria, inclusa la liberalizzazione dei movimenti dei capitali. Le banche sono state lasciate libere – e sono diventate sempre di più senza freni.

 



[1] Paul Volcker, allora Presidente della Fed.

[2] La crisi degli istituti “di risparmio e di concessione di mutui” degli Stati Uniti, nel corso degli anni ’80 e dei primi anni ’90, consistette nel fallimento di ben 747 “associazioni” di tali istituti su un totale di 3.234. Nel 1996 si stimò che il costo totale di questi fallimenti (e probabilmente dei relativi indennizzi ai risparmiatori) era stato di 370 miliardi di dollari, 341 dei quali a carico dei contribuenti. Il sistema suddetto, per alcuni aspetti potrebbe forse essere paragonato al nostro tradizionale sistema della Casse di Risparmio.

[3] Con Dot-com si definiscono quelle società di servizi che sviluppano la maggior parte del proprio business attraverso un sito web ed Internet. Il nome deriva dal diffuso utilizzo, da parte di queste, di siti appartenenti al dominio di primo livello .com.

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