Blog di Krugman

I banchieri, i lavoratori, Obama e Summers (31 agosto 2013)

 

August 31, 2013, 11:50 am

Bankers, Workers, Obama and Summers

Brad DeLong has an excellent piece distinguishing between two views of central banking. There’s the “banking camp,” which sees the central bank’s job as being to secure the stability of the financial system – full stop. OK, maybe also price stability. And then there’s the “macroeconomics camp,” which sees the central bank’s job as being to achieve full employment; banking stability and even price stability are basically means towards that end.

Brad complains that the Fed has ended up being much more in the banking camp than many macroeconomists would have wanted. See, for example, the harsh criticisms leveled at the Bank of Japan by one Ben Bernanke in 2000, criticisms that apply almost perfectly to the Bernanke Fed of today.

But I think Brad casts his net too narrowly: it’s not just central bankers who fall into these two camps. And one important consequence of this division is an utterly different read on recent history.

Ask yourself: How well did we respond to the crisis of 2008?

If you’re in the banking camp, here’s what you see:

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The financial system was in great danger – but catastrophe was averted. We’re heroes!

On the other hand, if you’re in the macroeconomics camp, here’s what you see:

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A catastrophic collapse in employment, with only a modest recovery even after all these years. (It looks a bit better if you adjust for an aging population, but not much). We blew it!

Which brings us to what looks more and more like Obama’s decision to choose Larry Summers as Fed chair, passing over Janet Yellen.

As of right now, Summers is clearly not in the banking camp; the stuff he has been writing about fiscal policy makes it clear that he very much believes that the job of economic recovery is not done. On that basis, you would expect him to prod the Fed into doing much more than it is. On the other hand, given Bernanke’s pre-Fed record you would have expected the same thing — maybe even more so, because Bernanke had strongly emphasized the central bank’s responsibility for economic growth. Once at the Fed, however, Bernanke appears to have been assimilated by the Borg, moving much closer to the banking camp.

Would the same thing happen to Summers? I worry. And one of the strong (though probably futile at this point) arguments for Yellen is that she spent years at the Fed without being assimilated, never losing sight of the crucial importance of employment.

While Summers isn’t in the banking camp, however, Obama is. As Ezra Klein explains, his choice of Summers clearly reflects his view that policy in 2009-2010 was a great success, not a big disappointment, and he wants to keep the winning team together.

Of course, it’s a lot easier for Obama to consider his policies a success given that he was reelected.

Obviously I’m in the macroeconomics camp, not the banking camp, so this is all depressing, in several senses. It means, among other things, that even if Summers is the right choice — which we’ll never really know — it’s a choice that Obama is making for all the wrong reasons.

 

I banchieri, I lavoratori, Obama e Summers

 

Brad DeLong scrive un pezzo eccellente distinguendo tra due punti di vista sulle banca centrale. C’è il ‘campo bancario’, che considera il lavoro della banca centrale come qualcosa che deve assicurare la stabilità del sistema finanziario – punto. Va bene, magari anche la stabilità dei prezzi. È poi c’è il “campo della macroeconomia” che considera il compito della banca centrale come qualcosa che deve servire ad ottenere la piena occupazione; la stabilità del sistema bancario ed anche la stabilità dei prezzi  sono fondamentalmente mezzi per quel fine.

Brad si lamenta che la Fed abbia finito con l’essere molto di più nel campo bancario di quello che molti macroeconomisti avrebbero voluto. Si vedano, ad esempio, le aspre critiche indirizzate sulla Banca del Giappone da Ben Bernanke nel 2000, critiche che sono valide quasi alla perfezione per il Ben Bernanke dei nostri giorni.

Ma io penso che Brad lanci la sua rete troppo dappresso: non sono solo i banchieri centrali che rientrano in questi due campi. Ed una importante conseguenza di questa divisione è una lettura completamente diversa della storia recente.

Domandatevi: quale è stata la qualità della nostra risposta alla crisi del 2008?

Se siete nel campo bancario, ecco cosa vedete (la tabella indica il cosiddetto indice dello stress finanziario. Ndt) :

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Il sistema finanziario era in grande pericolo – ma la catastrofe fu evitata. Siamo degli eroi!

D’altra parte, se siete nel campo della macroeconomia, ecco cosa vedete:

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Un collasso catastrofico nell’occupazione, con una ripresa soltanto modesta persino dopo tutti questi anni (appare un po’ migliore se lo correggete per l’invecchiamento della popolazione, ma non molto). Abbiamo rovinato tutto!

Il che mi porta a quella che appare sempre di più come la decisione di Obama di scegliere Larry Summers come Presidente della Fed, scartando Janet Yellen.

Se si valuta al presente, Summers chiaramente non è nel campo bancario; le cose che è venuto scrivendo sulla politica della finanza pubblica chiariscono che egli è convinto che il lavoro della ripresa economica non è stato portato a termine. Su questa base, vi aspettereste che egli sproni la Fed a fare molto di più di quello che sta facendo. D’altra parte, date le prestazioni precedenti al periodo Fed di Bernanke, vi sareste aspettati la stessa cosa – forse persino di più, giacché Bernanke aveva fortemente posto l’accento sulla responsabilità della banca centrale per la crescita dell’economia. Una volta alla Fed, tuttavia, Bernanke sembra essere stato assimilato dai Borg [1], spostandosi molto più vicino al campo bancario.

Accadrebbe la stessa cosa a Summers? Io lo temo. Ed uno degli argomenti forti (sebbene a questo punto probabilmente futile) per la Yellen è che ella ha speso anni alla Fed senza essere assimilata, mai perdendo di vista l’importanza cruciale della occupazione.

Se Summers non è nel campo bancario, tuttavia, Obama lo è. Come spiega Ezra Klein, la sua scelta di Summers chiaramente riflette il suo punto di vista che la politica negli anni 2009-2010 fu un grande successo, non una grande delusione, ed egli vuol tenere la squadra vincente assieme.

Naturalmente, è molto più semplice per Obama considerare le sue politiche un successo, dal momento che egli è stato rieletto.

Come è ovvio io sono nel campo macroeconomico, non nel campo bancario, dunque questo è del tutto deprimente, in molti sensi. Ciò significa, tra le altre cose, che se Summers è la scelta giusta – cosa che davvero non sapremo mai – è una scelta che Obama sta facendo per ragioni che sono tutte sbagliate.



[1] Immagine dal culto krugmaniano della fantascienza.

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