Blog di Krugman

Il ‘bahat’ e la scusa della bolla (30 agosto 2013)

 

August 30, 2013, 9:21 am

The Baht and the Bubble Excuse

Kevin O’Rourke has been saying for a while that it’s useful to think of Ireland as “Thailand without the baht“. In this context, the history of the Asian crisis sheds some light on one of the ways defenders of European austerity policies move the goalposts: by claiming that the pre-crisis peak isn’t relevant for comparison purposes, because it was inflated by a bubble.

This excuse plays a central role in claims that Latvia is a big success story, and to a lesser extent in defenses of Ireland’s record. Often, although not always, it reflects a confusion between demand and supply — saying that there was excess spending on, say, housing doesn’t mean that the economy couldn’t have been producing something else instead. (In fairness to the Latvian authorities, they aren’t falling into this fallacy; their claim is that the economy was seriously overheated and suffering inflation).

In any case, Asia from 1997 on provides a useful comparison. Southeast Asia in the mid-90s was a bubble — oh, boy, was it a bubble, with huge current account deficits and wild speculation in real estate. Nonetheless, by contrast with Europe’s crisis economies, the Asians fairly quickly returned to and then passed the pre-crisis peak:

w 89

 

 

 

 

 

 

 

 

IMF

I will say, 15 years ago it would never have occurred to me that we would be looking back at Asia’s crisis as a success story.

 

Il Bahat e la scusa della bolla

 

Kevin O’Rourke per un po’ è venuto dicendo che era utile pensare all’Irlanda come alla “Tailandia senza il baht [1]“. In questo contesto, la storia della crisi asiatica diffonde una luce su uno dei modi nei quali di difensori delle politiche di austerità europee cambiano in continuazione le regole del gioco [2]: sostenendo che il punto più alto precedente alla crisi non è rilevante allo scopo di fare dei paragoni, perché era inflazionato da una bolla.

Questa scusa gioca un ruolo centrale nelle pretese secondo le quali la Lettonia sarebbe una storia di successo, e in misura minore nelle difese della prestazione dell’Irlanda. Spesso, sebbene non sempre, riflette una confusione tra domanda ed offerta – dire che c’era un eccesso di spesa nel settore, diciamo, degli alloggi non significa che l’economia non avrebbe potuto produrre invece qualcos’altro (per correttezza verso le autorità della Lettonia, essa non stanno cadendo in questo errore; la loro pretesa è che l’economia fosse effettivamente surriscaldata e soffrisse di inflazione).

In ogni caso, l’Asia dal 1997 in avanti fornisce un utile paragone. Il Sud est asiatico era in una bolla nella metà degli anni ’90 – badate signori che era proprio una bolla, con grandi deficit di conto corrente [3] e una speculazione selvaggia nel settore immobiliare. Ciononostante, in contrasto con le economie della crisi europea, gli asiatici sono tornati abbastanza rapidamente ai livelli più alti precedenti la crisi e li hanno sorpassati:

w 89

FMI

Confesso che 15 anni fa non mi sarebbe mai venuto in mente che avremmo guardato indietro alla crisi dell’Asia come ad una storia di successo.

 

 

 

 



[1] La moneta ufficiale della Tailandia.

[2] Letteralmente “spostano i pali della porta”.

[3] Per “current account” vedi le note sulla traduzione.

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"