August 17, 2013, 3:51 pm
David Glasner continues his meditation on Milton Friedman and all that, this time focusing on Friedman’s insight that nominal interest rates aren’t necessarily a good guide to the stance of monetary policy — basically because even a high nominal rate may amount to very easy money if expected inflation is even higher.
I have two reactions. The first is, well, duh. There may have been a time — maybe 50-plus years ago — when Keynesians were confused about this point. But no modern user of IS-LM forgets that the diagram must be drawn for a given expected rate of inflation, and that large changes in expected inflation can make a big difference. In fact, that’s precisely the insight that lies behind calls for a higher inflation target, so as to avoid hitting the zero lower bound!
But my other reaction is, what are these inflation expectations you speak of? Oh, wait, I seem to remember — didn’t they come on 5 1/4 inch floppy disks?
The fact is that we’ve had low, fairly stable inflation expectations for a generation now:
I know that there are economists for whom it’s always 1978, who are constantly fearing — or, I suspect, in their innermost selves, hoping — for a return of the good old days when inflation was a constant threat. But in the world we’ve been living in this past quarter-century or more, inflation expectations haven’t moved much, and nominal interest rates have, in practice, been a pretty good guide to the stance of monetary policy.
Nostalgia di inflazione
David Glasner procede con I suoi pensieri su Milton Friedman e tutto il resto, questa volta concentrandosi sulla intuizione di Friedman per la quale i tassi di interesse non sono necessariamente una buona guida per una posizione di politica monetaria – fondamentalmente perché anche un tasso nominale molto alto può fare il paio con una moneta molto facile se l’inflazione attesa è persino più alta.
Ho due reazioni. La prima è: ebbene, che c’è di strano? Ci può essere stato un tempo – forse 50 anni e più orsono – nel quale i keynesiani erano confusi su questo punto. Ma nessun moderno utilizzatore del modello IS-LM dimentica che il diagramma deve essere tracciato per un dato tasso di inflazione attesa, e che grandi cambiamenti nella inflazione attesa possono fare grandi differenze. In sostanza, è quella l’intuizione che sta dietro la richiesta di un obbiettivo di inflazione più elevato, in modo da evitare di scontrarsi con il limite inferiore di zero!
Ma la mia altra reazione è: quali sono queste aspettative di inflazione di cui si parla? Oh, aspettate, non venivano da floppy disk da cinque pollici e un quarto?
Il fatto è che abbiamo avuto da una generazione ad oggi aspettative di inflazione abbastanza stabili:
So che ci sono economisti per i quali è come se si fosse sempre nel 1978, che sono costantemente spaventati – o, sospetto, nel loro più recondito intimo, speranzosi – di un ritorno dei bei tempi andati, nei quali l’inflazione era una minaccia costante. Ma nel mondo nel quale stiamo vivendo in questo quarto di secolo o più, le aspettative di inflazione non si sono mosse molto ed i tassi nominali di interesse, in pratica, sono stati una guida abbastanza buona per prendere posizioni di politica monetaria.
By mm
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