agosto 2013 Archive

Attimi di verosimiglianza (New York Times 15 agosto 2013)

Un recente sondaggio mostra che gli elettori americani non sanno che il deficit federale sta calando considerevolmente. Solo circa l'11 per cento ne è consapevole, il 40 per cento circa pensa che stia crescendo sensibilmente. Cosa fare dinanzi ad una politica nella quale le persone sono disinformate e almeno una parte degli uomini politici è protagonista della disinformazione?

La leggera dabbenaggine delle basse aspettative europee (15 agosto 2013)

[1] Convegno organizzato dal Brookings Institute.

Il buon web (15 agosto 2013)

  [1] Da quello che ho capito l’espressione “Bomfog” venne usata dai cronisti per riportare una espressione abituale del Governatore di New York Nelson Rockefeller, ...

Il test della Grande Recessione (14 agosto 2013)

[1] L’elenco è interessante. Tra le persone più note anche all’estero: John Cogan, Niall Ferguson, John Taylor. La lettera aperta a Bernanke si pronunciava chiaramente ...

Falchi, colombe e struzzi (14 agosto 2013)

[1] Ovvero, con i tassi di interesse già prossimi allo zero (vedi note sulla traduzione). [2] Il termine “high-powered” riferito alla moneta (non alla ‘crescita’) ...

Un racconto di due paesi stagnanti (13 agosto 2013)

[1] Il termine “Persone Molto Serie” – che come si sa è un frequente espressione ironica di Krugman – guarda caso si presta benissimo a ...

Vorrei aver detto così, versione Rand Paul (13 agosto 2013)

[1] Vedi note sulla traduzione. [2] Murray Newton Rothbard (New York, 2 marzo 1926 – New York, 7 gennaio 1995) è stato un economista, filosofo, ...

Quello che la gente (non) sa sul deficit (13 agosto 2013)

[1] Una volta ingrandita la tabella, si legge che il 39,5 per cento pensa che il deficit sia grandemente cresciuto, che il 12,3 per cento ...

Non c’è spazio per Milton Friedman (11 agosto 2013)

Milton Friedman era l'incarnazione del pensiero economico conservatore, ma aveva un realismo che oggi non ha più spazio nel Partito Repubblicano. La sua ricetta sull'uso della sola politica monetaria delle banche centrali contro le depressioni è smentita dalle crisi recenti, né poteva evitare quella degli Anni Trenta. Ma oggi gli ideologi repubblicani considererebbero anche quella ricetta inaccettabile. Questo spiega perché Friedman sia uscito dalla scena del dibattito economico odierno.

L’effetto Pigou (per super-doppi esperti speciali) (10 agosto 2013)

[1] Vedi note sulla traduzione. [2] Che sarebbe un complesso di equazioni che spiegano la dinamica dei liquidi che si suppongono privi di vischiosità. [3] ...

Globalizzazione e keynesismo (10 agosto 2013)

[1] La tabella mostra, se ben capisco, la percentuale degli occupati che si realizza nei vari settori suscettibili di scambi commerciali. Ma la fetta celeste ...

Milton Friedman, non identificato (8 agosto 2013)

  [1] Traduciamo in un gergo leggermente ‘anagrafico’, ma “unperson” ha anche un significato più forte, di persona alla quale non viene riconosciuto alcun diritto. ...

Lo stile paranoide in economia, di Raghuram Rajan (8 agosto 2013)

    [1] Da Wikipedia: “Il disturbo paranoide è un disturbo di personalità caratterizzato da diffidenza e sospettosità che spingono a interpretare le motivazioni degli ...

Disturbi della personalità (agosto 2013)

Rajan (8 agosto) se la prende con lo stile paranoide di Krugman, ovvero quello stile derivante da “un disturbo della personalità di chi, diffidente e ...

Il fattore della paura fasulla (New York Times 8 agosto 2013)

Viviamo, dice Krugman, in un'età dell'oro dello smascheramento dei miti economici. Ricordando la lezione dell'economista socialista Michal Kalecki, si possono meglio comprendere questi tempi ed il bisogno parossistico di spostare la attenzione dalla disoccupazione di massa ai deficit di bilancio. L'ultimo mito che cade è quello del presunto "indice" di incertezza sulla politica economica: è tornato ai livelli precedenti alla crisi, ma la ripresa è sempre fiacca.

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