August 3, 2013, 11:12 am
I harp a lot in this blog on the wrongness of the inflation-and-soaring rates crowd — and I do so with a purpose. The reason Very Serious People have so much damaging influence is that they come across as, well, Very Serious; yet they have in fact been not just wrong but ludicrously so, and pointing that out, repeatedly, is one way to help get our economic conversation back on track.
And it’s worth emphasizing, again, that we’re not talking about small errors — 1 percent growth when they said 2, or something. We’re talking about epic mistakes.
So I was glad to be reminded by Brad DeLong of the fact that in early 2009 it wasn’t just gold bugs warning that hyperinflation was nigh; the same message was being conveyed by the likes of Morgan Stanley:
With policymakers around the world throwing massive conventional and unconventional monetary and fiscal stimuli at their economies, we think that it is worth exploring the black swan event of very high inflation or even hyperinflation.
While such an outcome is clearly not our main case, the risk of hyperinflation cannot be dismissed very easily any longer, in our view.
Later that year Morgan Stanley issued an interest rate forecast: the 10-year Treasury yield to rise to 5.5 percent by the end of 2010.
We shouldn’t forget these errors, and the people who made them; they are crucial in evaluating who’s credible now.
Ricordare gli sbagli
Ho battuto a lungo, in questo blog, sul tasto della scorrettezza della gente dell’ “inflazione-e dei-tassi-alle stelle” – e l’ho fatto con uno scopo. La ragione per la quale le Persone Molto Serie hanno una influenza così dannosa è che sono percepite, proprio così, come Molto Serie; tuttavia il fatto che esse abbiano in sostanza non solo avuto torto, ma in modo talmente clamoroso e, si deve mettere in evidenza, ripetuto, è stato un modo per contribuire a mettere fuori dai binari il nostro dibattito economico.
E merita ancora una volta porre l’accento sul fatto che non stiamo parlando di piccoli errori – di una crescita dell’1 per cento mentre loro dicevano 2, o cose del genere. Stiamo parlando di errori epici.
Per questo sono stato contento di essere stato ricordato da Brad DeLong per il fatto che agli inizi del 2009 non erano solo i fanatici dell’oro a mettere in guardia su una prossima iperinflazione; lo stesso messaggio veniva trasmesso dai soggetti della Morgan Stanley [1]:
“Con gli operatori politici in tutto il mondo che gettano massicci sostegni di finanza pubblica e monetari, di tipo convenzionale e non convenzionale, sulle loro economie, noi crediamo che sia il caso di prendere in considerazione la rarissima eventualità [2] di una elevatissima inflazione od anche di una iperinflazione.
Se un tale risultato non è la nostra tesi principale, il rischio di una iperinflazione non può più a lungo essere semplicisticamente liquidato, secondo la nostra opinione.”
Più tardi, nello stesso anno, la Morgan Stanley mise in circolazione una previsione sul tasso di interesse: il rendimento dei buoni decennali del Tesori sarebbe cresciuto del 5,5 per cento entro la fine del 2010.
Non dovremmo dimenticare questi errori né le persone che li fecero; essi sono cruciali nella valutazione di quanto siano credibili.
[1] La Morgan Stanley è un famoso istituto finanziario americano. Fondata come banca d’affari nel 1935, dal 22 settembre del 2008 la Morgan Stanley è diventata – a seguito delle misure di sostegno per la crisi che aveva colpito le principali banche commerciali americane con la crisi dei subprime – una holding bancaria con facoltà anche di raccogliere depositi a risparmio. In quel modo essa ha potuto beneficiare dell’accesso alla ‘finestra’ della Federal Reserve per ottenere liquidità ed assicurazione sui depositi.
[2] Letteralmente l’evento ‘del cigno nero’ (o, diremmo noi, della ‘mosca bianca’).
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"