Blog di Krugman

Vorrei aver detto così, versione Rand Paul (13 agosto 2013)

 

August 13, 2013, 8:24 am

Wish I’d Said That, Rand Paul Edition

Matt O’Brien follows up on Rand Paul and Milton Friedman, and finds the senator trying– in the face of all the facts — to claim that Friedman would have supported his monetary views. Again, Paul is a self-proclaimed Austrian, and Friedman was contemptuous of the Austrians:

I think the Austrian business-cycle theory has done the world a great deal of harm. If you go back to the 1930s, which is a key point, here you had the Austrians sitting in London, Hayek and Lionel Robbins, and saying you just have to let the bottom drop out of the world. You’ve just got to let it cure itself. You can’t do anything about it. You will only make it worse. You have Rothbard saying it was a great mistake not to let the whole banking system collapse. I think by encouraging that kind of do-nothing policy both in Britain and in the United States, they did harm.

So Paul’s denial is a sight to behold. The best point in Matt’s post, however, is his final line, which summarizes what I was trying to say in yesterday’s column perfectly:

The irony, of course, is that Milton Friedman was trying to save conservatism from people exactly like Rand Paul.

 

Vorrei aver detto così, versione Rand Paul

 

Matt O’Brien continua sul tema di Rand Paul e Milton Friedman, e scopre che il Senatore cerca – in barba a tutti i fatti – di sostenere che Friedman avrebbe appoggiato i suoi punti di vista monetari. Tra l’altro, Paul è un “austriaco” [1] dichiarato, e Friedman era sprezzante con gli “austriaci”:

“Io penso che la teoria del ciclo economico degli “austriaci” abbia fatto un bel po’ di danno al mondo. Se tornate agli Anni Trenta, che sono il punto chiave, avevate gli “austriaci”, Hayek e Lionel Robbins, sistemati  in buona posizione a Londra, che vi dicevano che si doveva soltanto lasciare che il mondo arrivasse alla saturazione. Si doveva solo fare in modo che si curasse da solo. Non ci si poteva far niente. Si sarebbe fatto solo peggio. C’era Rothbard [2]che diceva che era un grande errore non lasciare andare al collasso l’intero sistema bancario. Io penso che incoraggiando quella politica del non-far-niente sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, essi fecero un danno.”

Dunque, il negazionismo di Paul è davvero uno spettacolo. Tuttavia, il passaggio migliore nel post di Matt è la frase finale, che sintetizza perfettamente quello che io cercavo di dire nell’articolo di ieri [3]:

“L’ironia, come è evidente, è che Milton Friedman stava cercando di salvare il conservatorismo esattamente da individui come Rand Paul.”


[1] Vedi note sulla traduzione.

[2] Murray Newton Rothbard (New York, 2 marzo 1926New York, 7 gennaio 1995) è stato un economista, filosofo, politico, giornalista, storico e teorico giusnaturalista statunitense, nonché un autore prolifico e un vero e proprio emblema del libertarismo americano.

Filosofo principale dell’anarco-capitalismo, del quale è il teorico, partendo da concetti individualisti e basandosi su presupposti di tipo etico ha combattuto con teorie precise ed esemplificazioni ogni entità statale, proponendo a più riprese la nascita spontanea di ordini policentrici basati sulla proprietà privata e il libero mercato. Allievo di Ludwig von Mises, viene collocato tra i principali esponenti degli economisti neo-austriaci americani (Wikipedia).

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[3] New York Times 11 agosto: “Non c’è spazio per Milton Friedman”. E il senso del titolo del post è questo: Krugman vorrebbe aver trovato le parole di Matt O’Brien nel suo articolo sul giornale.

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