Blog di Krugman

Vulnerabilità asiatica, allora ed oggi (29 agosto 2013)

 

August 29, 2013, 10:15 am

Asian Vulnerability, Then and Now

Still working on the crisis du jour, the markets’ sudden turn against emerging economies. The big question here is how serious this really is — is it the kind of thing that costs a few finance ministers their jobs and maybe causes mild recessions when central banks hike rates, or is it a potential economic catastrophe?

It’s important to understand that this is not at all the same question as asking whether the economies in question have deep structural flaws, lousy infrastructure, inferior politicians etc.. You can have all that and still skirt serious recession; you can also have a wonderfully innovative and efficient economy and suffer business cycle disaster (see America, 1929).

My take is still that the risks of real disaster are low. Here’s why. This site conveniently has a chart showing Indonesia’s external debt as a share of gross national income (not exactly the same as GDP, but close enough):

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You see fairly elevated levels in the mid-1990s, then the ratio soars in the crisis. That’s the infamous devaluation/balance sheet effect: Indonesia’s private sector had lots of debt in dollars, so when the markets turned and the rupiah plunged, that debt ballooned relative to income and assets, causing a severe real-side crisis.

But as you can also see, Indonesia has a much lower debt ratio now — about half what it was in the mid-90s.

What about India? I’ve already noted that its external debt level is relatively low — lower than Indonesia now, let alone Indonesia in the 90s:

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Now, it’s possible that I and everyone else who tried to understand what happened in the 90s has the wrong model. But given what we know, I’m relatively though not totally calm.

 

Vulnerabilità asiatica, allora ed oggi

 

Sto ancora lavorando sulla crisi del giorno, l’improvvisa svolta dei mercati a danno delle economie emergenti. In questo caso la grande domanda è quanto sia davvero serio tutto questo – è il genere di cosa che costa il posto di lavoro a pochi ministri delle finanze e forse provoca leggere recessioni, oppure è una potenziale catastrofe economica?

E’ importante capire che questa non è affatto la stessa domanda del chiedere se le economie in questione abbiano difetti strutturali profondi, infrastrutture scadenti, politici di qualità inferiore etc. Si può avere tutto questo e purtuttavia scansare serie recessioni; si può anche avere una economia meravigliosamente innovativa ed efficiente e patire i disastri del ciclo economico (si veda l’America del 1929).

La mia interpretazione è ancora che i rischi di un effettivo disastro siano bassi. Ecco perché. Questo sito [1] ha opportunamente una tabella che mostra il debito esterno dell’Indonesia come percentuale del reddito lordo nazionale (non esattamente la stessa cosa del Prodotto Interno Lordo, ma abbastanza vicina):

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Si vedono livelli abbastanza elevati nella metà degli anni ’90, poi il rapporto si impenna nella crisi. Quello è l’effetto famigerato svalutazione/equilibri contabili: il settore privato dell’Indonesia aveva grandi quantità di debiti in dollari, dunque quando i mercati si sono spostati e la rupia è precipitata, il debito è cresciuto a vista d’occhio in rapporto al reddito ed agli assets, provocando una grave crisi dal lato dell’economia reale.

Ma come anche si può vedere, l’Indonesia ha adesso una percentuale di debito molto più bassa – circa la metà di quella che aveva nel mezzo degli anni ’90.

Cosa dire dell’India? Avevo già notato che il suo livello di debito esterno è relativamente basso – più basso dell’Indonesia attuale, per non dire dell’Indonesia degli anni ’90:

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Ora, è possibile che il sottoscritto e chiunque altro che cercò di capire cosa accadde negli anni ’90 abbia il modello sbagliato. Ma, sulla base di quello che conosciamo, sono relativamente sebbene non totalmente tranquillo.



[1] La connessione è con il sito Index Mundi.

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