Blog di Krugman

Allora è tutto lì (24 settembre 2013)

 

September 24, 2013, 11:01 am

What’s It All About Then

Simon Wren-Lewis writes with feeling about the “austerity deception“; what sets him off is a post that characterizes the whole austerity debate as being about “big-state” versus “small-state” people.

Wren-Lewis’s point is that only one side of the debate saw it that way. Opponents of austerity in a depressed economy opposed it because they believed that this would worsen the depression — and they were right.

Proponents of austerity, however, were lying about their motives. Strong words, but if you look at their recent reactions it becomes clear that all the claims about expansionary austerity, 90 percent cliffs and all that were just excuses for an agenda of dismantling the welfare state. That in turn helps explain why the intellectual collapse of their supposed arguments has made no difference to their policy position.

One interesting point, which Wren-Lewis gets at and I’ve mentioned on other occasions, is that the austerity side of this debate isn’t just disingenuous; it doesn’t seem to comprehend the notion that other people might actually argue in good faith. No time to do the link right now, but back when we were discussing stimulus many people on the right, economists like Lucas included, simply assumed that people like Christy Romer were making stuff up to serve a political agenda. And now I think we can see why they made this assumption — after all, that’s how they work.

So this hasn’t been a symmetric debate — and that’s why my side has won completely on the facts, but continues to lose in the political sphere.

 

Allora è tutto lì

 

Simon Wren-Lewis scrive parole appassionate sull’ “inganno dell’austerità”; quello che lo ha fatto esplodere è un post che descrive tutto il dibattito sull’austerità come se riguardasse le persone favorevoli al “grande Stato” contro quelle favorevoli al “piccolo Stato”.

Wren-Lewis mostra che solo uno schieramento in quel dibattito ha visto le cose in quel modo. Gli oppositori all’austerità in un’economia depressa si sono opposti perché credevano che essa avrebbe peggiorato la depressione – ed hanno avuto ragione.

I sostenitori dell’austerità, tuttavia, stavano mentendo sui loro motivi. Parole forti, ma se guardate alle loro recenti reazioni appare chiaro che tutte le tesi sull’austerità espansiva, sui limiti del 90 per cento e su tutto il resto erano solo scuse per un programma di smantellamento dello stato assistenziale. La qual cosa a sua volta contribuisce a spiegare perché il collasso intellettuale dei suoi ipotetici argomenti non ha fatto nessuna differenza sulle loro posizioni politiche.

Un punto interessante, che Wren-Lewis intende affermare ed al quale mi sono riferito in altre occasioni, è che in questo dibattito lo schieramento a favore dell’austerità non è solo in malafede; esso non sembra comprendere il concetto secondo il quale le altre persone potrebbero effettivamente discutere in buona fede. Non ho tempo per ritrovare il collegamento, ma quando nel passato si discuteva delle misure di sostegno molte persone a destra, inclusi economisti come Lucas, semplicemente assumevano che individui come Christy Romer  stessero mettendo assieme quello che capitava al servizio di una agenda politica. Ed ora penso che possiamo renderci conto della ragione per la quale partivano da un tale assunto – in fin dei conti è così che funziona per loro.

Dunque non è stato un dibattito simmetrico – e quella è la ragione per la quale il mio schieramento ha completamene vinto sul terreno dei fatti, ma continua a perdere nella sfera della politica.

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