September 17, 2013, 11:44 am
It was, I suppose, predictable that Europe’s austerians would claim vindication at the first hint of an upturn. Still, Wolfgang Schäuble’s piece in the FT, in which he claims complete vindication because Europe has had one, count it, one quarter of growth is pretty awesome even relative to expectations. Bear in mind that the record on jobs looks like this:
Eurostat
It takes quite a lot of chutzpah — do they have that word in Germany? — to claim that this is a record of successful preparation for structural transformation. What about all the livelihoods, and in some cases lives, destroyed? What about the millions of young Europeans who still see no hope of getting a decent job?
I’d take particular professional exception to Schäuble’s claim that Europe is following the recipe of Sweden in the early 1990s and Asia in the late 1990s. Those recipes involved large currency devaluations, not the slow,grinding “internal devaluation” supposedly happening in Europe’s periphery. And as I’ve stressed a number of times, the Asian economies bounced back fast, with nothing like the seemingly endless depression in much of Europe:
Total Economy Database, IMF
What we have to realize here, however, is that at this point it’s not just a matter of ideology: egos and careers are at stake. The evidence suggests that Europe’s austerians did a terrible thing, ruining the lives of millions. They will never admit it; they will seize on anything that gives them an out.
Hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato riforma
Suppongo che fosse prevedibile che i filo-austeri d’Europa avrebbero sostenuto di essere stati nel giusto al primo cenno di risalita. Eppure, l’articolo di Wolfgang Schäuble sul Financial Times, nel quale sostiene il completo risarcimento dell’Europa per aver avuto un, dicesi un, trimestre di crescita è abbastanza stupefacente persino in relazione a quelle aspettative. Si tenga a mente che la prestazione sui posti di lavoro appare nel modo seguente:
Ci vuole un bel po’ di mentalità chutzpah [1] – ce l’hanno questa parola in Germania? – per sostenere che questa sia una prestazione di una preparazione favorevole ad una trasformazione strutturale. Che dire di tutti i mezzi di sostentamento, in alcuni casi delle vite, distrutte? Che dire dei milioni di giovani europei che non vedono ancora alcuna speranza di ottenere un lavoro decente?
Avanzerei in particolare un contestazione professionale alla pretesa di Schäuble secondo la quale l’Europa starebbe seguendo la ricetta della Svezia nei primi anni ’90 e dell’Asia negli ultimi anni ’90. Quelle ricette hanno incluso ampie svalutazioni monetarie, non la lenta, opprimente “svalutazione interna” che si suppone sia in atto nella periferia europea. E, come ho messo in rilievo in un dato dell’epoca, le economie dell’Asia conobbero un rapido rimbalzo, niente di simile alla depressione in apparenza infinita in gran parte dell’Europa:
Database dell’economia totale, FMI
Quello che si deve capire, tuttavia, è che a questo punto non è solo una questione di ideologia: sono in ballo carriere ed autostime. Le prove suggeriscono che i filo-austeri d’Europa hanno fatto una cosa tremenda, rovinando la vita di milioni di persone. Non lo ammetteranno mai; coglieranno al volo tutto quello che gli darà una via d’uscita.
[1] Ovvero di “impudenza” o di “insolenza”. Ma forse sono anch’esse traduzioni ‘per difetto’, perché l’aneddoto emblematico del cutzpah, che è una espressione yiddish, è quello di quel “ragazzo che viene processato per l’omicidio dei propri genitori e si appella alla bontà umana del giudice perché oramai orfano”.
By mm
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