September 21, 2013, 1:46 pm
One of the papers at Brookings was an attempt at prognosticating the future of health care costs — for what it’s worth, their best guess was slightly below CBO’s, so it was consistent with CBO’s relatively not-scary long-term fiscal forecasts. But what struck me most was this chart, showing cost growth in different forms of health insurance:
That flat red line at the bottom is Medicaid.
Everyone who’s serious about the budget realizes that to the extent we do have a long-run fiscal problem — which we do, although it’s far from apocalyptic — it’s mainly about health care costs. And then there’s much wringing of hands about how nobody knows how to control health costs, so maybe we should just give people vouchers, and if they still can’t afford insurance, too bad.
Meanwhile, we have ample evidence that we do know how to control health costs. Every other advanced country does it better than we do — and Medicaid does it far better than private insurance, and better than Medicare too. It does it by being willing to say no, which lets it extract lower prices and refuse some low-payoff medical procedures.
Ah, but you say, Medicaid patients have trouble finding doctors who’ll take them. Yes, sometimes, although it’s a greatly exaggerated issue. Also, middle-class patients would surely be unhappy if transferred from the open-handedness of Medicare to the penny-pinching of Medicaid.
But the problems of access, such as they are, would largely go away if most of the health insurance system were run like Medicaid, since doctors wouldn’t have so many patients able and willing to pay more. And as for complaints about reduced choice, let’s think about this for a moment. First you say that our health cost problems are so severe that we must abandon any notion that Americans are entitled to necessary care, and go over to a voucher system that would leave many Americans out in the cold. Then, informed that we can actually control costs pretty well, while maintaining a universal guarantee, by slightly reducing choice and convenience, you declare this an unconscionable horror.
So, I’m not proposing that we turn the whole system into Medicaid any time soon. But what I take from the data is that if and when we feel the need to make tough choices — really, really make tough choices, not use the rhetoric of tough choices to justify what conservatives wanted to do in any case, namely privatize everything in sight — health cost control won’t turn out to be that hard after all.
Ho visto il futuro e si chiama Medicaid
Uno degli studi presentati al convegno della Brookings era un tentativo di pronosticare i costi futuri della assistenza sanitaria – per quello che conta, la sua ipotesi migliore era leggermente al di sotto di quello del Congressional Budget Office, e dunque era coerente con le relativamente non terribili previsioni di finanza pubblica a lungo termine del CBO. Ma quello che soprattutto mi ha impressionato è stato questo diagramma, che mostra la crescita dei costi nelle diverse versioni della assicurazione sanitaria [1]:
La linea rossa piatta in basso indica Medicaid.
Chiunque si occupi seriamente di bilancio comprende che nella misura in cui abbiamo un problema a lungo termine di finanza pubblica – che è quanto abbiamo, sebbene non in modo apocalittico – esso ha principalmente a che fare con i costi della assistenza sanitaria. E poi c’è un gran strapparsi i capelli [2] sul fatto che nessuno sa come controllare i costi sanitari, così che forse non ci resta altro che dare dei vouchers [3] alla gente, e se per giunta la gente non può permettersi l’assicurazione, sarà un gran guaio.
Nel frattempo, abbiamo prove abbondanti che sappiamo proprio come controllare i costi sanitari. Ogni paese avanzato fa meglio di noi – e Medicaid fa molto meglio di quello che fa l’assicurazione privata, ed anche meglio di Medicare. Lo fa in quanto ha la volontà di dire dei ‘no’, il che consente di realizzare prezzi più bassi e di rifiutare alcune legali procedure tangentizie.
Ma, direte, i pazienti di Medicaid hanno difficoltà a trovare i medici che li prenderanno a carico. Sì, talvolta, sebbene sia una faccenda grandemente esagerata. E’ anche vero che i pazienti della classe media non sarebbero certamente felici se passassero dalla generosità di Medicare alla politica della lesina di Medicaid.
Ma i problemi della ammissione, per quello che sono, scomparirebbero ampiamente se gran parte del sistema delle assicurazioni sanitarie funzionasse come Medicaid, dal momento che i dottori non avrebbero tanti pazienti nelle condizioni e con la volontà di pagare di più. E per quanto riguarda le lamentele sulla riduzione della possibilità di scegliere, pensateci un momento. Si dice in primo luogo che i nostri problemi dei costi della sanità sono così gravi che dobbiamo abbandonare ogni idea che gli americani abbiano diritto alle cure necessarie, e procedere verso un sistema di vouchers che lascerebbe molti americani senza assistenza. Poi, una volta al corrente che si possono effettivamente controllare abbastanza bene i costi mantenendo una garanzia di assistenza universalistica e riducendo leggermente la facoltà di scelta e le comodità, si afferma che questo sarebbe un errore di portata incalcolabile.
Io non sto proponendo che si trasformi l’intero sistema da subito in una soluzione tipo Medicaid. Ma quello che deduco dai dati è che se e quando avremo il bisogno di fare dure scelte – intendo dire scelte dure davvero, non uso la retorica delle scelte dure per giustificare quello che i conservatori vogliono fare in ogni caso, ovvero privatizzare ogni cosa a destra e a manca – in fin dei conti il controllo dei costi sanitari non apparirà così difficile.
[1] Notare che la linea rossa in basso, come dice il post, sono le proiezioni dei costi di Medicaid; quella arancione in alto sono le proiezioni dei costi delle polizze assicurative private; quella viola indica i costi per iscritto del sistema privato; quella celeste i costi per iscritto di Medicare; quella verde i costi complessivi della sanità per iscritto.
[2] “Wringing the hands”, letteralmente significa “scuotere le mani”, che significa essere molto tristi ed ansiosi per una situazione che non migliora.
[3] Ovvero, dei “buoni” che i singoli cittadini avrebbero diritto di spendere come meglio preferiscono. Questa soluzione è fortemente sostenuta da ambienti repubblicani, salvo che il valore complessivo di questi vouchers, nelle loro proposte, sarebbe corrispondete ai costi attuali (forse) ma non reggerebbe poi il passo con i costi futuri. In pratica la gente, soprattutto se cagionevole di salute o seriamente ammalata, terminerebbe il valore dei ‘buoni’ più o meno rapidamente e dovrebbe sopperire alle cure restanti con assicurazioni private. O con niente.
By mm
E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"