September 13, 2013, 2:45 pm
I’m sure someone else has pointed this out, but there’s a fundamental contradiction at the heart of the right’s anti-Obamacare strategy — I mean, aside from the fact that it isn’t going to work, and may do immense damage both to America and to the Republican brand.
On one side, as Jonathan Cohn points out, inside the right-wing bubble it’s taken as gospel that Obamacare will be an utter, obvious disaster:
If you sincerely believe Obamacare will bankrupt the country, violate personal liberty, raise costs or ruin insurance for most Americans, and generally destroy American health care, then it’s easy to believe that it’s only a matter of time before the rest of the country demands repeal—forcing both Senate Democrats and the president to go along. It’s particularly easy to believe this if you live in the right-wing media bubble, where all of the reports about Obamacare focus on the law’s shortcomings and failures—insurance premiums going up, people losing coverage, part-time workers losing hours, and so on.
But if the right really believed this, it should be happy to let Obamacare come into existence, then collapse. The last thing Republicans should want is to let Democrats snatch victory from the jaws of defeat by provoking confrontations over the budget and the debt ceiling before the American people get to experience the nightmare of expanded insurance coverage.
In fact, politically the right is acting as if it fears that Obamacare will, in reality, be highly popular — that once the exchanges and the Medicare Medicaid expansion go into effect, people will decide that they like the new system, and strongly oppose efforts to reverse course. (This is almost surely the more realistic view.) So the law must be stopped at any cost before it goes into effect, and people learn first-hand that the anti-Obamacare propaganda was false.
So which is it? Are Republicans sure that disaster looms, or are they terrified because they suspect that things will be OK? My guess is, both: clear thinking is not exactly a hallmark of the modern GOP, and may indeed be a positive disqualification for career success.
Unfortunately, fear of Obamacare success is in the driving seat right now, and may well lead to government shutdown, debt default, or both.
Il duplice pensiero sulla riforma sanitaria di Obama
Sono sicuro che qualcun altro l’abbia notato, ma c’è una contraddizione fondamentale al cuore della strategia della destra contro la riforma della assistenza sanitaria di Obama – voglio dire, a parte il fatto che non è destinata a funzionare e può provocare un immenso danno sia all’America che al buon nome dei Repubblicani.
Da una parte, come mette in evidenza Jonathan Cohn, dentro la bolla della destra il fatto che la riforma sanitaria sarà un disastro chiaro ed assoluto è considerato come un vangelo.
“Se credete sinceramente che la riforma sanitaria manderà il paese in bancarotta, violerà la libertà personale, alzerà i costi o manderà in rovina l’assicurazione per gran parte degli americani e in generale distruggerà l’assistenza sanitaria negli Stati Uniti, allora è facile credere che sia solo una questione di tempo, prima che il resto del paese ne chieda l’abrogazione – costringendo sia il Senato che il Presidente che i democratici a procedere. E’ particolarmente facile credere questo se vivete dentro la bolla mediatica della destra, dove tutti i resoconti sulla riforma sanitaria si concentrano sulle manchevolezze e sui fallimenti della legge – i premi assicurativi che salgono, la gente che perde l’assistenza, i lavoratori a part-time che perdono ore, e così via.”
Ma se la destra credesse realmente in questo, dovrebbe essere felice di lasciar entrare in vigore la riforma della assistenza di Obama [1], per poi farla collassare. L’ultima cosa che i repubblicani dovrebbero volere è lasciare che i democratici trasformino una sconfitta in una vittoria, per effetto degli scontri provocatori sul bilancio e sul tetto del debito, prima che gli Americani facciano l’esperienza dell’incubo di una copertura assicurativa ampia.
Di fatto, la destra si sta comportando come se temesse che Obama, in realtà, sarà molto popolare – che una volta che i cambiamenti e l’ampliamento di Medicaid entreranno in funzione, la gente deciderà che il nuovo sistema è di suo gradimento, e si opporrà con forza ad un capovolgimento dell’indirizzo (questo è quasi sicuramente il punto di vista più realistico). Dunque la legge deve essere bloccata ad ogni costo prima che entri in funzione e la gente capisca con facilità che la propaganda contro la riforma di Obama era falsa.
Quale è il punto, dunque? I repubblicani sono sicuri che un disastro sia imminente, o sono terrorizzati dal sospetto che le cose andranno per il verso giusto? Io penso entrambe le cose: il pensiero chiaro non è esattamente il segno caratteristico del Partito Repubblicano odierno, e può anzi essere un sicuro demerito per il successo delle carriere.
Sfortunatamente, la paura di un successo di Obama in questo momento è il dato prevalente [2], e può ben condurre ad un blocco delle funzioni di governo, ad un default del debito, o ad entrambi.
[1] La legge di riforma della assistenza sanitaria, come è noto, non è ancora integralmente in funzione. Essa infatti prevedeva alcune procedure preliminari (ad esempio, una dichiarazione da parte delle società di assicurazione dei costi previsti per le polizze nelle varie aree del paese) e prevedeva anche che il sistema dei sussidi pubblici finalizzato a consentire ai meno abbienti di acquistare l’assicurazione, entrasse in funzione nel contesto del bilancio dell’anno 2013. Quest’ultima è anche la ragione per la quale i repubblicani minacciano di bloccare il bilancio del 2013 attraverso la non approvazione del cosiddetto ‘tetto del debito’ (vedi note sulla traduzione a “debt ceiling”): in quel modo si otterrebbe implicitamente anche il “defunding” della riforma sanitaria.
[2] “Driving seat” è il posto di comando, la guida di un veicolo.
By mm
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