On Saturday, Senator John Barrasso of Wyoming delivered the weekly Republican address. He ignored Syria, presumably because his party is deeply conflicted on the issue. (For the record, so am I.) Instead, he demanded repeal of the Affordable Care Act. “The health care law,” he declared, “has proven to be unpopular, unworkable and unaffordable,” and he predicted “sticker shock” in the months ahead.
So, another week, another denunciation of Obamacare. Who cares? But Mr. Barrasso’s remarks were actually interesting, although not in the way he intended. You see, all the recent news on health costs has been good. So Mr. Barrasso is predicting sticker shock precisely when serious fears of such a shock are fading fast. Why would he do that?
Well, one likely answer is that he hasn’t heard any of the good news. Think about it: Who would tell him?
My guess, in other words, was that Mr. Barrasso was inadvertently illustrating the widening “wonk gap” — the G.O.P.’s near-complete lack of expertise on anything substantive. Health care is the most prominent example, but the dumbing down extends across the spectrum, from budget issues to national security to poll analysis. Remember, Mitt Romney and much of his party went into Election Day expecting victory.
About health reform: Mr. Barrasso was wrong about everything, even the “unpopular” bit, as I’ll explain in a minute. Mainly, however, he was completely missing the story on affordability.
For the truth is that the good news on costs just keeps coming in. There has been a striking slowdown in overall health costs since the Affordable Care Act was enacted, with many experts giving the law at least partial credit. And we now have a good idea what insurance premiums will be once the law goes fully into effect; a comprehensive survey by the Kaiser Family Foundation finds that on average premiums will be significantly lower than those predicted by the Congressional Budget Office when the law was passed.
But do Republican politicians know any of this? Not if they’re listening to conservative “experts,” who have been offering a steady stream of misinformation. All those claims about sticker shock, for example, come from obviously misleading comparisons. For example, supposed experts compare average insurance rates under the new system, which will cover everyone, with the rates currently paid by a handful of young, healthy people for bare-bones insurance. And they conveniently ignore the subsidies many Americans will receive.
At the same time, in an echo of the Romney camp’s polling fantasies, other conservative “experts” are creating false impressions about public opinion. Just after Kaiser released a poll showing a strong majority — 57 percent — opposed to the idea of defunding health reform, the Heritage Foundation put out a poster claiming that 57 percent of Americans want reform defunded. Did the experts at Heritage simply read the numbers upside down? No, they claimed, they were referring to some other poll. Whatever really happened, the practical effect was to delude the right-wing faithful.
And the point is that episodes like this have become the rule, not the exception, on the right. How many Republicans know, for example, that government employment has declined, not risen, under President Obama? Certainly Senator Rand Paul was incredulous when I pointed this out to him on TV last fall. On the contrary, he insisted, “the size of growth of government is enormous under President Obama” — which was completely untrue but was presumably what his sources had told him, knowing that it was what he wanted to hear.
For that, surely, is what the wonk gap is all about. Political conservatism and serious policy analysis can coexist, and there was a time when they did. Back in the 1980s, after all, health experts at Heritage made a good-faith effort to devise a plan for universal health coverage — and what they came up with was the system now known as Obamacare.
But that was then. Modern conservatism has become a sort of cult, very much given to conspiracy theorizing when confronted with inconvenient facts. Liberal policies were supposed to cause hyperinflation, so low measured inflation must reflect statistical fraud; the threat of climate change implies the need for public action, so global warming must be a gigantic scientific hoax. Oh, and Mitt Romney would have won if only he had been a real conservative.
It’s all kind of funny, in a way. Unfortunately, however, this runaway cult controls the House, which gives it immense destructive power — the power, for example, to wreak havoc on the economy by refusing to raise the debt ceiling. And it’s disturbing to realize that this power rests in the hands of men who, thanks to the wonk gap, quite literally have no idea what they’re doing.
Il gap di intelligenza, di Paul Krugman
New York Times 8 settembre 2013
Sabato, il Senatore John Barrasso del Wyoming ha pronunciato il discorso settimanale repubblicano [1]. Egli ha ignorato la Siria, presumibilmente perché il suo partito è profondamente diviso su quel tema (per la cronaca, lo sono anch’io). Ha invece chiesto l’abrogazione della Legge sull’Assistenza Sostenibile. “La legge sulla assistenza sanitaria”, ha dichiarato, “si è dimostrata impopolare, ingestibile e insostenibile”, ed ha previsto per i mesi a venire “amare sorprese” [2].
Così, un’altra settimana, un’altra denuncia delle legge sulla assistenza di Obama. Ma le osservazioni del signor Barrasso sono, in effetti, interessanti, anche se non nel senso in cui intendeva. Vedete, tutte le notizie recenti sui costi sanitari sono state positive. Dunque, Barrasso sta prevedendo un’amara sorpresa nel mentre i timori per tale sorpresa stanno velocemente scomparendo. Per quale ragione l’ha fatto?
Ebbene, una risposta probabile è che egli non abbia sentito alcuna buona notizia. Riflettiamoci: chi glielo doveva dire?
La mia impressione, in altre parole, è che Barrasso inavvertitamente è venuto illustrando il fenomeno del “gap di intelligenza” – la quasi completa mancanza di esperienza del Partito Repubblicano su ogni cosa che abbia un qualche rilievo. L’assistenza sanitaria è l’esempio più rilevante, ma la tendenza alla banalizzazione attraversa tutto lo spettro, dalle tematiche del bilancio a quelle della sicurezza nazionale a quelle delle analisi dei sondaggi. Si ricordi che Mitt Romney e gran parte del suo partito arrivarono all’Election Day contando su una vittoria.
In materia di riforma sanitaria, il signor Barrasso si sbaglia su tutto, persino sull’aspetto della “non popolarità”, come spiegherò tra un attimo. Tuttavia, in primo luogo egli sta completamente fraintendendo a proposito della “sostenibilità”.
Perché la verità è che le buone notizie sui costi stanno proprio cominciando ad arrivare. C’è stato un impressionante rallentamento nei costi generali della assistenza sanitaria dal momento in cui la Legge sulla Assistenza Sostenibile è stata varata, e molti esperti concordano ora almeno su un credito parziale alla legge. Abbiamo adesso una buona idea su quali saranno le polizze assicurative una volta che la legge entrerà completamente in vigore; uno studio complessivo della Kaiser Family Foundation [3] scopre che le polizze in media saranno significativamente più basse di quelle previste dal Congressional Budget Office [4] al momento in cui la legge venne approvata.
Ma, sanno niente di questo i repubblicani? No, se ascoltano gli esperti conservatori, che sono venuti offrendo un flusso continuo di informazioni fuorvianti. Tutte quelle pretese sulle ‘amare soprese’, ad esempio, provengono da confronti evidentemente fuorvianti. Ad esempio, sedicenti esperti confrontano le aliquote assicurative medie col nuovo sistema, che proteggerà ognuno, con le aliquote attualmente pagate da una manciata di persone giovani ed in salute per un assicurazione minimale. Ed ignorano opportunamente i sussidi che molti americani riceveranno.
Contemporaneamente, echeggiando i sondaggi fantasiosi dei sostenitori di Romney, altri ‘esperti’ conservatori stanno creando impressioni infondate sui giudizi della gente. Appena dopo che la fondazione Kaiser aveva messo in circolazione un sondaggio che mostrava che una forte maggioranza – il 57 per cento – si opponeva all’idea di togliere i finanziamenti alla riforma sanitaria, la Heritage Foundation [5] pubblicava un manifesto che sosteneva che il 57 per cento degli americani era a favore della interruzione dei finanziamenti alla riforma. All’Heritage avevano semplicemente letto i numeri capovolti? No, sostenevano di essersi riferiti a qualche altro sondaggio. Qualsiasi cosa sia accaduta, l’effetto pratico è stato quello di illudere il pubblico affezionato della destra.
E il punto è che episodi come questo, per la destra, sono diventati la regola, non l’eccezione. Quanti americani sanno, ad esempio, che l’occupazione pubblica è diminuita e non aumentata con il Presidente Obama? Di sicuro il Senatore Rand Paul rimase incredulo allorché sottolineai questo aspetto alla TV lo scorso autunno. Al contrario, insisteva, “la dimensione delle crescita della amministrazione pubblica sotto il Presidente Obama è enorme” – la qualcosa era completamente falsa ma presumibilmente era quello che le sue fonti gli raccontavano, sapendo che era quello che voleva sentirsi dire.
Perché, sicuramente, il “gap di intelligenza” consiste in questo. Conservatorismo e seria analisi politica possono coesistere, e c’è stato un tempo in cui questo accadeva. Nei passati anni ’80, in fin dei conti, gli esperti sanitari dell’Heritage fecero in buona fede uno sforzo per concepire un piano di assistenza sanitaria universalistico – e quello che venne fuori fu il sistema oggi noto come Obamacare [6].
Ma questo accadeva allora. Il conservatorismo odierno è diventato una sorta di culto, che si affida molto alle teorie della cospirazione ogni qual volta deve fare i conti con fatti scomodi. Le politiche progressiste sono state accusate di provocare iperinflazione, cosicché i dati relativi alla inflazione modesta non possono che riflettere un inganno statistico; la minaccia del cambiamento climatico chiama in causa un intervento pubblico, dunque il riscaldamento globale non può che essere un gigantesco imbroglio di scienziati. Per non dire che Mitt Romney avrebbe vinto, se solo fosse stato un conservatore autentico.
In qualche modo tutto questo è abbastanza buffo. Sfortunatamente, tuttavia, questo culto sfrenato ha il controllo sulla Camera, il che gli consente un immenso potere distruttivo – il potere, ad esempio, di mandare all’aria l’economia rifiutando di innalzare il tetto del debito [7]. Ed è inquietante rendersi conto che questo potere è nelle mani di individui che, grazie al gap di intelligenza, quasi non hanno letteralmente idea di cosa stiano facendo.
[1] Il “Discorso settimanale repubblicano” viene pronunciato ogni settimana da un eminente uomo politico di quel Partito, il risposta al “Discorso radiofonico settimanale del Presidente degli Stati Uniti” Obama. Si tratta di una tradizione, quest’ultima, che venne inaugurata da Franklin Delano Roosevelt e venne poi ripresa da Ronald Reagan. Quando il Presidente è repubblicano, è quest’ultimo che pronuncia il discorso settimanale repubblicano. Mi pare, ma non ne sono sicuro, che i Democratici non abbiano la stessa consuetudine.
John Anthony Barrasso III è un politico e chirurgo statunitense, attuale senatore per lo stato del Wyoming.
[2] “Sticker shock” significa “impressione per il prezzo finale” ed indica lo stato di un acquirente che deve constatare, dinanzi al conto complessivo della sua spesa, che esso è molto superiore di quanto si aspettasse (UrbanDictionary 2010).
[3] Si tratta di una Fondazione privata ed indipendente, con sede a Menlo Park in California, che si occupa di politica sanitaria, negli Stati Uniti e nel mondo. La Fondazione fu istituita nel 1948 dall’industriale Henry J. Kaiser, ma attraverso vari passaggi si svincolò successivamente da ogni rapporto economico e proprietario con le industrie Kaiser, pur mantenendone la denominazione.
[4] Vedi le note sulla traduzione alla voce “Congressional Budget Office”.
[5] Un’altra fondazione, questa volta schiettamente e costantemente schierata a destra.
[6] Krugman insistentemente ricorda che i capisaldi della riforma di Obama – la proibizione di pratiche assicurative discriminanti sulla base delle precedenti patologie degli assicurati, assieme all’obbligo per ciascuno di avere una assicurazione ed ai sussidi pubblici per coloro che non possono permettersela – erano in fondo state pensate dai Repubblicani in passato. A quel sistema giungeva, appunto, una originaria proposta della Fondazione Heritage, e quel sistema – sia pure al livello di un singolo Stato – venne sperimentato nel Massachusetts, quando Governatore era proprio Mitt Romney. Si trattava di una soluzione di compromesso, che sceglieva una garanzia di assistenza per tutti, mantenendo un sistema caratterizzato da un ruolo importante delle assicurazioni private. Una soluzione, dunque, diversa dal modello pubblicistico che i progressisti avrebbero preferito. La riforma di Obama si è mossa su quella falsariga, ma nel frattempo i Repubblicani si erano considerevolmente spostati a destra.
[7] Per “debt ceiling” vedi le note sulla traduzione.
By mm
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