Blog di Krugman

Oh sì, possono (10 settembre 2013)

 

September 10, 2013, 2:44 pm

Oh Yes They Can

One of the things you have to get used to if you want to debate real economic policies (or real policies in any area, I suppose) is that people will make arguments that leave you floored with their sheer dumbness. The first time you pay attention, you find it hard to believe.

So, for example, imagine that you’re a novice in this business, and you’re confronted with politicians who say, “You say that austerity hurts growth, but after three years of dismal performance under austerity, we’ve just had one quarter of pretty good growth. You’ve been proved completely wrong!” Your first reaction is to think “They can’t be that stupid, can they?” Or, alternatively, “They can’t think the rest of us are that stupid, can they?”

Oh yes they can.

As Simon Wren-Lewis says, if some positive growth, eventually, means that your policies have been successful, then a policy of simply shutting down half the economy for a year or two, then letting it start up again, is a smashing success.

Nobody has ever said that austerity policies mean that the economy will never grow again. In fact, the standard view among Keynesians is that, unless there are strong hysteresis effects, the economy will eventually recover to its old growth trend even if austerity is never reversed — which means that somewhere along the way there will be some quarters not just of growth but of above-average growth. Actually, that dead-cat-bounce effect is an important factor in the new Jorda-Taylor analysis of austerity: they find that austerity tends to be imposed in depressed economies, and depressed economies have historically tended to recover, so the dead-cat bounce factor obscures the amount of damage the austerity policies really do.

So the claims of success coming from both the European Commission and now from Cameron/Osborne are deeply stupid — but that doesn’t mean that they won’t gain traction. And as a political matter, bouncing dead cats can work very well. Combine Wren-Lewis’s thought experiment about shutting down the economy with the substantial political science evidence that elections depend not on the level of income but on its rate of growth in the runup to the election, and you conclude that from a sheer political point of view gratuitously depressing the economy for the first half of your term in office can be a very smart move.

 

Oh sì, possono

 

Una delle cose alle quali ci si deve abituare se si vuole dibattere le politiche economiche reali (o le politiche reali in ogni area, suppongo) è che la gente avanzerà argomenti che vi lasceranno attoniti per la loro pura e semplice stupidità. La prima volta che ci prestate attenzione, lo trovate difficile da credere.

Così, ad esempio, immaginatevi di essere alle prime armi in questa attività, e di essere messo a confronto con uomini politici che dicono: “Tu dici che l’austerità danneggia la crescita, ma dopo tre anni di squallide prestazioni in regime di austerità, abbiamo proprio avuto un trimestre di crescita abbastanza buona. Hai avuto torto marcio!” La vostra prima reazione sarà pensare: “Possono essere così stupidi?”. Oppure, in alternativa: “Possono pensare che siamo tutti così stupidi?”

Oh sì, possono.

Come dice Simon Wren-Lewis, se una qualche crescita positiva, alla fine, significa che le vostre politiche hanno avuto successo, allora una politica consistente semplicemente nel chiudere bottega a mezza economia per un anno o due, per poi lasciarla ripartire, sarebbe un successo favoloso.

Nessuno ha mai detto che le politiche di austerità significano che l’economia non tornerà mai a crescere. Di fatto, il punto di vista dei keynesiani è che, se non ci sono forti effetti di isteresi [1], l’economia alla fine riprenderà il suo vecchio trend di crescita anche se non si è mai fatto retromarcia  sull’austerità  – il che significa che lungo il percorso ci sarà qualche trimestre non solo di crescita, ma di crescita sopra la media. In effetti, quel cosiddetto “rimbalzo del gatto morto” è un fattore importante nella nuova analisi dell’austerità di Jorda-Taylor: essi scoprono che l’austerità tende ad essere imposta nelle economie depresse, e le economie depresse hanno teso storicamente a riprendersi, cosicché il fattore del “rimbalzo del gatto morto” oscura la dimensione del danno che le politiche di austerità provocano nella realtà.

Dunque, le pretese di successo che giungono sia dalla Commissione Europea che, adesso, da Cameron-Osborne sono profondamente stupide – ma questo non significa che non riusciranno ad aver presa. E, per una ragione politica, il ‘rimbalzare dei gatti morti’ può funzionare benissimo. Si metta assieme l’esperimento suggerito da Wren-Lewis sul chiudere bottega all’economia con le significative testimonianze della scienza politica secondo le quali le elezioni non dipendono dal livello del reddito ma dal suo tasso di crescita nel periodo antecedente alle elezioni, e si arriverà alla conclusione che da un punto di vista meramente politico deprimere ingiustificatamente l’economia nella prima metà del vostro mandato può essere una mossa assai intelligente.



[1] L’isteresi è la caratteristica di un sistema di reagire in ritardo alle sollecitazioni applicate e in dipendenza dello stato precedente.

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